GIO BATTA FRAMARIN:
IL PITTORE DEL NOSTRO PAESAGGIO
Note
di Nanda Fellerini
raccolte
da Paolo Bassani
Da molto tempo conosco ed apprezzo l’opera del pittore Gio Batta
Framarin. Più volte la mia poesia ha fatto parte delle manifestazioni culturali
curate da lui nell'ambito dell’”Associazione
Culturale San Martino di Durasca”.
In questi giorni, davanti ad alcune sue opere, mi sono sentito in
perfetta sintonia con quanto scritto dalla poetessa Nanda Fellerini e che qui
voglio proporre agli amici di “Alla volta di Leucade”:
"Amore profondo per la natura di cui egli si sente parte, percezione
del tempo che scorre e corrompe le cose, sensibilità cromatica intensa mi
sembrano le cifre della pittura di Gio Batta Framarin, che lo portano ad essere
soprattutto pittore di paesaggi. La Lunigiana appare spesso nelle sue tele, con
i suoi scorci di piccoli borghi, che Framarin dipinge en plein air, indugiando
col suo sapiente pennello sui muri in sasso, sulle strade lastricate, sui
balconi fioriti, nel tentativo evidente di fermare un momento della storia, il
qui-e-ora dell'artista che dipinge, ma anche la volontà
di consegnare ai posteri la traccia di un mondo che è stato, ma che il tempo,
inevitabilmente distruggerà. E allora accarezza le ombre del crepuscolo, che
avanzano sotto un arco ancora maestoso, malgrado i muri screpolati, ci presenta
gli antichi portali in arenaria, ormai poco evidenti agli occhi distratti e
frettolosi degli uomini moderni, testimonianza per lui irrinunciabile non solo
di nobiltà di casato e di gusto raffinato, ma anche della nostra storia, delle
nostre radici, che, sole, nella consapevolezza del passato, possono dare senso
al nostro futuro. Anche il paesaggio marino del nostro golfo e delle Cinque
Terre lo appassiona, sia quando fissa un momento di vita dei piccoli borghi
marinari, fatti di barche in secca, di panni stesi, di muri screpolati eppure
quasi orgogliosi dei vivi colori di Liguria delle vecchie facciate, sia quando
ci presenta la chiesa di San Pietro a Porto Venere, che sovrasta e domina,
quasi un miraggio di sole del mattino che rende dorati e preziosi i contorni
dei cirri che vanno a chiudere lontano la linea dell'orizzonte, eppure molto
reale nelle sue scogliere aspre che sanno di lotte e di storia. Gli oli di Gio Batta Framarin non nascondono la lezione degli impressionisti,
anzi ne fanno uno strumento conoscitivo delle potenzialità della luce e delle
possibili, infinite “nuances” cromatiche che, sapientemente usate, riescono a
darci, con tonalità poco accentuate, la complessità di un paesaggio spesso non
facile e comunque variegato.
Soltanto in poche tele appaiono figure umane, ma tutto quanto viene
rappresentato sottende l'opera paziente e faticosa dell'uomo, opera che il
nostro pittore ben conosce e si evidenzia ovunque, dalle costruzioni in pietra
già citate ai terrazzamenti delle Cinque Terre.
Quello di Framarin è un modo poetico scevro da indagini metafisiche complicate
o da rimandi psicoanalitici a significati nascosti, è un mondo che il suo
autore fa semplice e immediato, nel quale moltissimi si riconoscono
apprezzandolo, come testimoniano i numerosi premi che questo artista continua a
mietere."
Nanda Fellerini
ALCUNE SUE OPERE
La nostra terra ligure-lunigianese
è stata ed è fonte ispiratrice per la pittura di Framarin; ho qui innanzi, nel
mio studio, una sua splendida tela. Forse, anche per questo, sento il desiderio di
unire, come fatto nelle manifestazioni culturali da lui curate, una mia poesia
alle sue opere.
CINQUE TERRE
Luminosa
terra
di Liguria
aspra di rupi
a picco sul mare
e gentile di vigneti
squadrati a scala
pietra su pietra
verso altezze serene;
solitaria
selvaggia di lame
e di garìghe fiorite
esposte
all'abbraccio dei venti;
ridente
di borghi
annidati a valle
o innalzati al cielo
tra rocce
e marine trasparenti
consumate dai millenni.
Cinque
Terre
nel tuo silenzio m'adagio
per riscoprire
il suono d'una voce
nel canto antico
d'un germoglio.
Paolo Bassani
Interessante connubio
RispondiEliminat.t.
Simona
RispondiEliminaIn armonia con il paesaggio marino, si ricorda meglio nel periodo autunnale, con pochi turisti. Questi quadri danno questa impronta particolare e silenziosa, metafisica e ci tenevo a dire questo sentire dei luoghi, che, appartiene a chi veramente li ama sempre, non solo x le vacanze.
Rappresentazioni di un reale contaminato dai colori della vita. C'è tutta l'anima di un "poeta" che ha fatto decantare sassi, ponticelli, fontanelle, borghi e cieli per ri/darli nuovi, pregni di esistere alla tela. Bella combinazione fra poesia e pittura. Poesia folta di rimandi metaforici, di impennate emotive, nati da un silenzio in cui il poeta si adagia per riscoprire il suono d'una voce nel canto antico d'un germoglio.
RispondiEliminaFranco Gemignani