Lino D'Amico, collaboratore di Lèucade |
Costa Rey
(Sardegna 2016)
Nel tramonto settembrino,
timido è l’alitare dello scirocco,
inebriante il profumo di mirto
e morbide onde sciabordano
sulla battigia a Cala Pira.
Il crepuscolo pare ci parli
nel
frusciare di quelle risacche,
sussurra e racconta di noi,
emozioni appena stropicciate
da un eco che scioglie il silenzio
dei sapori di ogni attimo vissuto.
Corre il pensiero all’autunno
di questa nostra terza età.
ma l’inverno del tempo
può essere ancora lontano,
vieni, stringi sempre la mia mano.
Nel ricordo della costa cagliaritana selvaggia e splendida, il nostro Lino visita le isole dei suoi ricordi e, in questa occasione, evita la saudade. Concede alcuni versi chiari, trasparenti come acqua di fonte, al descrittivismo, e torna sulla sponda del presente con un invito, morbido come la rena,alla donna amata a continuare a tenergli stretta la mano. L'Autore procede per sottrazione e dà ulteriore valore al suo lirismo, che non appare spoglio, ma vivificato dalla semplicità... non dal semplicismo, dei ricordi, delle immagini, della speranza. Molto bella e ispirata! Grazie, Amico mio...
RispondiEliminaMaria Rizzi
Ringrazio il Prof. Pardini per aver concesso un nuovo approdo allo scoglio di Leucade e nel contempo esprimo la mia gratitudine per il calore dell’amicizia e della cordialità di cui mi onora.
RispondiEliminaGentile Maria, ti ringrazio per il tempo e la pazienza che mi regali nel leggere le mie composizioni. Ogni tuo commento è per me sprone per continuare a coltivare questo mio hobby di scrivere.
Lino D’amico