Quest’aria di agosto
E quest’aria
di agosto
che profuma di settembre
e quest’aria di settembre
che odora di banchi di scuola.
E i banchi di scuola
da scarabocchi imbrattati
rimandano
ad antichi quaderni, a sussidiari obsoleti
a neri grembiuli, di alunni a file ordinate…
Stordisce disorienta ferisce accarezza
quest’aria di cari ricordi
d'affetti per sempre perduti
d’inconsapevoli anni vissuti.
Stropicciati i quaderni
sfilacciati i grembiuli
smarriti i sussidiari ormai superati.
E’ tutto rinchiuso nel nocciòlo duro del cuore
da cui per prudenza mi tengo lontana…
che profuma di settembre
e quest’aria di settembre
che odora di banchi di scuola.
E i banchi di scuola
da scarabocchi imbrattati
rimandano
ad antichi quaderni, a sussidiari obsoleti
a neri grembiuli, di alunni a file ordinate…
Stordisce disorienta ferisce accarezza
quest’aria di cari ricordi
d'affetti per sempre perduti
d’inconsapevoli anni vissuti.
Stropicciati i quaderni
sfilacciati i grembiuli
smarriti i sussidiari ormai superati.
E’ tutto rinchiuso nel nocciòlo duro del cuore
da cui per prudenza mi tengo lontana…
Ora fugge, ora indugia l’estate
Oltre il
vetro, osa lo sguardo.
Ora fugge
decisa l’estate,
incalzata da
lampi improvvisi
refoli
lamentosi trascinando.
Ora indugia dubbiosa
in un cielo
carta da zucchero
nuvole
morbide cullando.
E accarezza
giovani gabbiani
su placide
distese azzurrine.
Improvvisa,
riprende la corsa.
Vorticano
stupite le foglie
e s’imbianca
il mare destatosi.
Garriti
turbati allora si cercano.
Pronti a
partire?
Sul vetro, si
ferma lo sguardo.
Sottili rughe
ai lati degli
occhi
rendono il
viso un po’ stanco.
Sottili rughe
di fianco
alle labbra
formano
un’amara piega...
Guarda. Vedi
anche tu?
Annotta di
già…
Elegia
d’autunno
Velo di tulle
la stanca campagna copre
sì che al freddo sonno
si prepari.
Manichini nudi
fra rami dormienti
nidi ora vuoti
accolgono ancora.
Dalla vallata salendo,
sfuma la bruma
contorni e colori.
Nette si stagliano solo
di Orvieto le mura,
testimoni mute
d’un tempo lontano.
Passato ormai morto?
Natura che tace?
Delle genti vissute
il nostro animo è intriso.
Aspettano i nidi
di pigolii nuovi il risveglio.
E timide gemme silenti
di schiudersi pazienti
attendono già.
Meravigliose liriche di Ester Cecere
RispondiEliminaEmozioni di fine estate, fra il ricordo e la dolce nostaglia di un vissuto che ci accomuna: quaderni stropicciati e grembiuli sfilacciati dei primi giorni di scuola; i rami nudi degli alberi, manichini con i nidi vuoti che, forse, attendono il ritorno di coloro che sono partiti per sfuggire al freddo inverno.
C'è spazio, però, per la speranza: quelle timide gemme che esploderanno nella prossima primavera.
La vita segue i ritmi delle stagioni, sembra allontanarsi per poi riavvicinarsi, come i migratori che cercano luoghi più caldi in inverno, per poi ritornare.
Grazie del bellissimo dono!
Mia cara amica,ti meriti l'olimpo dei poeti.Kisses
RispondiEliminaOgnuna di queste poesia di Ester ci riporta il sapore di stagioni, le tante, che si sono accumulate nella memoria, ma le sue parole hanno la forza di certe pennellate di colore così vive che si imprimono negli occhi prima ancora che nella mente. C'è la dolcezza del paesaggio autunnale che rimanda e evoca il riposo di un'anima che si avverte (ma non solo da ora, bensì in tutto il suo lavoro) stanca ma ancora indomita. E spingono il lettore attento al dialogo, alla condivisione. Luigi Paraboschi
RispondiEliminaPoesie di grande intensità espressiva, memoir di tempi passati che ritornano con i profumi di settembre e della scuola. Si avverte il dialogo sensoriale che l'autrice ha con la natura, questa capacità tipica dei poeti, di intrepretare i messaggi delle stagioni e degli effetti che si generano sull'anima.
RispondiEliminaAncora una volta l'autrice riesce ad emozionare con le sue emozioni, a trasferire il suo sentire sulla carta con elevata resa poetica.
Il passato non è ormai morto e la natura non tace, questi versi invece, ci parlano di vita.
Con ricchezza di immagini, la rievocazione di vissuti lontani nel tempo, si riveste di nostalgia che riesce a dare voce a ricordi ed emozioni di chi legge i versi di Ester Cecere.
RispondiEliminaMaria Lina Bocchetta
Nostalgie, ricordi, emozioni da guardare in contro-luce, tenendoli a bada, difendendoli dalla malinconia, come quelle foglie in balìa lamentosa di refoli anarchici, in corsa dal mare imbiancato…che annunciano la notte di già…Nessun ripiegamento intimistico, l’elegia porta in sé la speranza: il ciclo naturale ricomincerà, fiducioso, ché … timide gemme silenti/ di schiudersi pazienti/ attendono già.
RispondiEliminaSempre un fascino particolare recano le poesie di Ester Cecere. Queste inedite, dedicate alle stagioni e al tempo, sono nello stesso momento ancorate al passato e protese verso il futuro. Incantevoli.
RispondiEliminaRosanna Minei
Sempre un fascino particolare recano le poesie di Ester Cecere. Queste inedite, dedicate alle stagioni e al tempo, sono nello stesso momento ancorate al passato e protese verso il futuro. Incantevoli.
RispondiEliminaRosanna Minei
"E' tutto rinchiuso nel nocciòlo duro del cuore" Ed è lì nel cuore, che Ester dispiega i suoi versi come vele. Il tempo fugge inesorabile e il vento accarezza il volto, segnato da rughe sottili che raccontano il suo vissuto. L'autunno, metaforicamente, è il tramonto dell'esistenza di cui la Nostra fa tesoro. Il passato non è morto se permane nell'animo il ricordo. Una poesia profonda e matura che arriva diritta al nocciòlo del cuore. Complimenti mia cara Amica.
RispondiEliminaMaria Rosa Catalano
Trovo in questi versi una dimensione diversa da quella cui Ester mi ha abituato con la sua poetica; oserei dire che sono meno aggressivi e graffianti, ma in una dimensione più “matura” in senso anagrafico, soffusa di un velo di romanticismo e di malinconia. Imperano i ricordi delle passate stagioni più calde, che danno origine alle pennellate poetiche colorite di foglie autunnali ed anche alla prefigurazione della stagione del tramonto. Il tutto però in maniera naturale, senza indulgere alla tristezza, ma immergendosi nei normali cicli vitali ed aspettando comunque, nonostante il buio stia incombendo, il pigolio dei nuovi nati e la schiusa delle gemme solo abbozzate. Realtà e speranza sapientemente mescolate con la consueta attenzione alla Natura. Li ho letti con molto piacere, grazie Ester!
RispondiEliminaRodolfo Lettore
E' già noto lo spessore artistico di Ester Cecere,il pensiero profondo sostenuto tanto dalla personale cultura di tipo eclettico, quanto dal valore intrinseco di persona particolarmente sensibile ai problemi socio-umanitari. Già noto anche il suo interesse per la poesia, che nelle varie opere pubblicate le ha avvalso notevole consenso nel mondo della cultura.
RispondiEliminaCon questi tre inediti oggi la Poetessa presenta un volto un po' diverso, nel discostarsi dal verso strutturalmente ungarettiano, per avvicinarsi ad una architettura più complessa e corposa. Quello che qui colpisce è il dettato poetico che nelle tre composizioni mantiene un unico fil-rouge: motivo variamente rappresentato da tre componenti, quasi a racchiudersi in un cerchio: il tempo-la natura-l'uomo. Tre elementi cardine nella riflessione sul trascorrere dei giorni.
Aria d'Agosto, aria di Settembre: tempo di riposo dal lavoro. tempo che porta a rievocare altro tempo lontano....e tutto riconduce all'atmosfera rarefatta dei ricordi, gelosamente chiusi dentro il cuore, quasi a difendersi dal rammarico delle cose finite.
C'è malinconia nel tempo che fugge, e la natura stessa sembra che partecipi a quella corsa....la mente si sofferma a considerare l'azione del tempo, sulle cose, sulle persone, sulle opere stesse dell'uomo. Tutto sempre con la velocità di una sola giornata...subito è sera!
Con tenerezza, anche se con un filo di malinconia, la Poetessa insiste sulla considerazione del tempo che fugge,eppure la riflessione la porta a considerarne anche la continuità; il passato che non muore, la natura che si ridesta sempre a nuova vita....Questa è la fede nei giorni, la speranza che mai abbandona l'uomo.
In definitiva, anche in questi inediti, ritroviamo la innata spinta alla scrittura che caratterizza le opere di Ester, sia quelle in prosa che quelle in versi: riflessione cultura e sentimento.
Se anche qualche variante si può trovare, è solo di carattere formale.
Edda Conte.
Ringrazio di cuore e davvero commossa gli Amici che hanno letto e commentato le mie poesie, alcuni degnandole di una vera e propria analisi critica. Li ringazio con grande affetto per due motivi: primo perché hanno dedicato il loro tempo e il loro cuore (chi legge una poesia lo fa anche col cuore!) ai miei versi; secondo, perché avendo notato la differenza con quelli che sono solita scrivere, mi hanno dimostrato che hanno letto anche altro di mio. E’ questa per me una gioia immensa! Che senso avrebbe scrivere senza condividere? Sulla base della loro esperienza di poeti e di lettori appassionati di poesia hanno colto il significato di ogni lirica e il fil-rouge che le unisce. Il tempo passa, finisce la “nostra estate”, comincia il “nostro autunno”. Non ritornerà la “nostra estate”, così come accade invece in natura, e tuttavia il “nostro autunno” potrà mostrarci altre “gemme”, altri “pigolii”, diversi da quelli estivi, ma sempre inno alla vita, se solo avremo l’accortezza e la maturità per coglierli.
RispondiEliminaNon posso non essere riconoscente al carissimo Nazario, il “mi’ babbo in poesia”, che mi ospita sempre sulla sua isola con affetto paterno.
Grazie ancora! Vi voglio bene!
Ester
Leggendo ho sentito, "odorato", visto... le stagioni con i loro colori e profumi, stagioni meteorologiche intrecciate alle stagioni della vita. Mi sono specchiata in questi versi, così musicali, al contempo eterei e profondi. Le tre poesie lasciano davvero una nostalgia struggente nel cuore ed una riflessione sul significato del vivere. E " da scarabocchi imbrattati e...da file di alunni ordinate..." capisco bene perchè "per prudenza mi tengo lontana..." E quel vetro su cui si ferma lo sguardo,oltre il quale l'estate sta sparendo , ma vorrebbe restare e sul vetro qualche ruga... ma la notte, l'inverno bussano...Bellissima immagine che Ester ci regala, si sente il cuore e la profondità dei suoi pensieri. Poesie che commuovono e lasciano un segno.
RispondiEliminaCiclicità delle stagioni contrasta col tempo lineare anagrafico, eppure la natura pervade ogni sillaba di un dettato intimo intriso di malinconia e saggezza. Complimenti cara Ester
RispondiEliminaChe dire? Meravigliose!
RispondiEliminaRingrazio anche la carissima Amica Claudia Piccinno, Rita e l'anonima lettrice che ha lasciato un vero commento critico. Grazie.
RispondiEliminaEster
Cara Poetessa, cara Ester Cecere, cosa dire di queste tue liriche? Io non amo parole cercate per fare effetto, che poi effetto non è.... mia cara, posso dirti semplicemente che io sono molto istintiva ed esprimo le mie sensazioni come un animale libero, anche se mi sento asfissiata da questo vivere... Vengo al dunque.... le tue liriche sono splendidamente vere, profonde come la semplicità dell’anima dei puri! E quando si legge e nascono immagini visive, quando ci si commuove, allora si fa vera Poesia... e questo mi è successo leggendo i tuoi versi. Grazie per il respiro di tanta bellezza, che mi hai regalato! Complimenti sinceri, mia cara Ester Cecere!❤️❤️❤️😘🍀🍀🍀
RispondiEliminaCara Poetessa, cara Ester Cecere, cosa dire di queste tue liriche? Io non amo parole cercate per fare effetto, che poi effetto non è.... mia cara, posso dirti semplicemente che io sono molto istintiva ed esprimo le mie sensazioni come un animale libero, anche se mi sento asfissiata da questo vivere... Vengo al dunque.... le tue liriche sono splendidamente vere, profonde come la semplicità dell’anima dei puri! E quando si legge e nascono immagini visive, quando ci si commuove, allora si fa vera Poesia... e questo mi è successo leggendo i tuoi versi. Grazie per il respiro di tanta bellezza, che mi hai regalato! Complimenti sinceri, mia cara Ester Cecere!❤️❤️❤️😘🍀🍀🍀
RispondiEliminaRingrazio Roberta Incerpi, l'anonima lettrice che ha dimenticato di firmare, e la poetessa Cecilia Minisci. Percepire dalle loro parole la condivisione del mio sentire, le emozioni che hanno suscitato in loro i miei versi è per me una grande gioia e una gratificazione maggiore di qualunque riconoscimento pubblico. Grazie di cuore.
RispondiEliminaEster Cecere