mercoledì 7 novembre 2018

MARCO DEI FERRARI: "TEMPO PISANO"



Marco dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade

Marco dei Ferrari ci raggiunge in  carrozza per farci gironzolare al ritmo degli zoccoli dei cavalli per le storiche strade di Pisa. Lo fa accompagnandoci col suo dizionario di raro e prezioso linguismo. Ci arricchisce di tradizioni e di cultura; ci capta con succinte citazioni additandoci nomi e luoghi di una storia che nasce, cresce, inorgoglisce; sfuma, langue,  e si eleva “futuro convulso passato immortale declino.”. Ogni termine è un racconto, lungo racconto, un  racconto infinito; il poeta accenna, tocca e fugge, sta a noi ricostruire, mettere insieme i pezzi per il filo rosso della narrazione. Seguirlo nei suoi storici percorsi significa esplorare sonorità e ritmi, lemmi e neologismi con cui lo stesso ricama le virtù e le magagne di una città che conosce meglio delle sue tasche; di una città che ama, e tiene nel profondo delle viscere come il bene più prezioso. Non frustiamo il cavallo ma lasciamolo andare lemme lemme da Piazza dei Miracoli, a Piazze dei Cavalieri, dai Lungarni, alla Torre del Mangia... E’ sufficiente dargli della  biada, del buon nutrimento per il suo cammino. La compagnia dei verbi e dei fonemi è per noi manna; l’equino si abbevera e va; noi ascoltiamo, osserviamo e meditiamo  “Illusione medianica, libertà mima, immanenze di spazi virtuali, essentiae ignara particula susseguo fluere...,  PISA mutatio, albe in tramonti stellari, monstrum orbis ad sidera, intrigarsi feralia signa, Anno Domini, millenario sudario, da TORPE' mùtilo Santo, corpus influxum prodigium, guelfo destino a UGOLINO..., ghibellino confino, ti elevi futuro, convulso passato, immortale declino”; sì, andiamo per Pisa, l’eterna, la gloriosa, l’eccelsa che ci accarezza anche con le sue pecche.

Nazario Pardini 

  
TEMPO PISANO
(di TORPE' e UGOLINO)

Illusione medianica
che appari... scompari riapparso
incrocio d'ombra
paradoxon che mai s'incontra
libertà mima che scomponi
immanenze di spazi virtuali
fughe di limiti illimiti
fatuo rifugio che nulla concedi
uno... mille... mille volte mille...
essentiae ignara particula
susseguo fluere...
attimo d'immobile agirsi
che svolgi evolvi contorci
conservi PISA mutatio
albe in tramonti stellari
solfeggi solari su aurei ombrosi portali
monstrum orbis ad sidera
intrigarsi feralia signa
Anno Domini
millenario sudario
da TORPE' mùtilo Santo
corpus influxum prodigium
guelfo destino a UGOLINO...
ghibellino confino
ti elevi futuro
convulso passato
immortale declino.

Marco dei Ferrari 


3 commenti:

  1. Un sentito grazie al prof. Pardini che, con l'altro profilo della sua introduzione, ha voluto amplificare con accenti lirici molto intensi, lo scenario pisano storicizzandone protagonisti, opere e memorie nella continuità più imperscrutabile di tempi e spazi tanto virtuali quanto reali

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  2. Che tandem questi due artisti! e io mi provo a seguire la loro virtuale girata per Pisa...
    Li vedo in tandem, il Poeta scrittore e il Poeta presentatore, li vedo pedalare all'unisono per raccontare i giorni di Pisa storica, al tempo di Ugolino e Torpè. L'uno davanti a declamare nel suo rivisato latino, l'altro impegnato ad accompagnarlo con dolci note sul melodioso liuto...e Pisa antica ascolta la sua storia...e Pisa d'oggi plaude ai due gitanti di eclettica cultura, perduti nella poesia dei ricordi. ..E loro pedalano sulle affollate vie di un millennio dopo,davanti all'indifferenza di una multietnica città, forse al seguito di una carrozzella carica di anziani turisti....
    Chiedo scusa. Di immagine in immagine...mi sono lasciata prendere la mano dall'incanto di due scritti magnifici, esemplari di poesia e poetica prosa.
    Ma che dire dei gloriosi periodi del critico-poeta Nazario Pardini? e che cosa aggiungere a quanto è stato più volte detto della originalità, delle atmosfere rutilanti di parole e di memorie del poeta Marco dei Ferrari?
    Si possono solo seguire in questa carrellata artistica, fuochi d'artificio della loro singolare bravura. E applaudire.!
    Vi ringrazio, e vi chiedo scusa del mio scherzoso approccio, carissimi eccellenti amici, Marco e Nazario.
    Edda .

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  3. Mi accorgo ora di una svista nella parola "rivisitato" (quarta riga)
    Chiedo scusa.
    E. Conte

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