PICCOLE
VITE INFELICI – STEFANO LABBIA CARTELLA STAMPA Illustrazione originale by Elena
Capoccia. Maurizio Vetri Editore è lieto di invitare la Vostra persona alla
presentazione del nuovo romanzo di Stefano Labbia "Piccole Vite
Infelici" che avverrà a Roma il 6 Dicembre 2018 alle ore 19:30 presso la
libreria L'Orto dei Libri sita in Via Diego Simonetti, 70
Di seguito la scheda tecnica e
la bio e le note dell'autore. SCHEDA “Piccole Vite Infelici” Stefano Labbia
Autore del libro Stefano Labbia Titolo del libro Piccole Vite Infelici Casa
editrice Elison Publishing (ebook) – Maurizio Vetri Editore (cartaceo) Luogo e
data di pubblicazione Lecce – 2017 / Enna - 2018 Genere del libro Romanzo
Tematica Amore, lavoro, vita Personaggi principali Caio Sano, Melina, Maya,
Marco Marcello Ambientazioni Roma Tempi della narrazione Terza Persona Trama
Roma. Giorni nostri. Le esistenze di quattro persone (Marco Marcello, Maya,
Melina e Caio Sano) facenti parte del mondo dello showbiz si scontrano, si
amano, si invidiano e poi si separano sullo sfondo di una Capitale d'Italia
caotica, frenetica e più ingiusta di loro. Riflessioni personali Romanzo
incentrato sulla vita - lavorativa e sentimentale - di alcuni giovani cineasti
/ sceneggiatori: Caio Sano, Marco Marcello, Maya, Melina ed i loro amici /
collaboratori. Le strambe e fallimentari vicissitudini legate ai progetti
cinematografici che i quattro hanno in comune (che sin dall'inizio si
presentano ostici) si intrecciano con le passioni, gli odi, le gelosie e le
invidie che attraversano i loro microcosmi. I destini dei protagonisti, quasi
presi da un vortice auto-distruttivo, si scontrano per poi dividersi e avere
risvolti diversi: dal successo di Marco Marcello, che riesce a sfruttare
l'esperienza fatta per trovare fortuna a Londra come autore e sceneggiatore, a
quella di Caio Sano, che diventa un senzatetto, logorato dentro da un'ambizione
che, a causa del suo ego, non è riuscita a trovare sfogo. Lo scritto condensa
un’umanità variegata tesa da passioni e scontri, sogni che vanno a infrangersi
contro il muro della realtà, un disincanto e una rabbia diffusa per
l’incompatibilità di molte componenti della società. Romanzo avvincente,
intricato, forte, che narra, in punta di penna, il mondo dei trentenni di oggi,
quella landa oscura in cui è facilissimo smarrire la strada e in cui gli attimi
di felicità affogano in oceani di malinconia. Note dell'autore Ho scritto
questo libro nel giro di un mese: lo sentivo dentro. Nella pelle, nell'anima,
nelle ossa. È uno spaccato dell'Italia odierna, forse contaminato da ciò che in
anni e anni mi ha sempre circondato. Insofferenza. Incomprensione. Disagio.
Inettitudine. Perché alla fine ognuno di noi può benissimo riconoscersi in
Maya, Caio Sano, Marco Marcello o Melina. Il buono, il brutto, il cattivo e il
cretino. Non per forza in questo ordine... O può riconoscere in loro un amico,
un parente. Un amante. Roma fa da sfondo alle esistenze di varia natura dei
personaggi descritti di cui sopra. Li seduce, li abbraccia, li illude, dona
loro sogni, paure, speranze. E poi si riprende tutto, come fosse un croupier
stralunato ed un po' imbroglione. L'insicurezza domina i quattro attori di
questo dramedy isterico, convulso e a tratti caotico. Eppure... Eppure anche
nel caos vi è ordine. Un ordine perverso, malato, infame che non ci è dato
sapere. Qualcuno crede che tutto capiti perché vi sia dietro un disegno, un
destino da compiere... Che non esista coincidenza, in un universo dominato da
leggi che a noi ancora sfuggono. Leggi universali, fisiche, pratiche di cui
ancora non siamo a conoscenza. Abbiamo paura di ciò che non capiamo perché
l'uomo sente ed ha sempre sentito l'esigenza di dover spiegare tutto... Ogni
cosa. Ogni-dannata-cosa che gli capita, che gli si para di fronte. E quando non
riesce a spiegarla, a processarla, a comprenderla... Si incazza. Con sé stesso.
O con la prima persona che gli capita a tiro, sfogando su di lui ogni
sensazione pessima, ogni frustrazione atavica, ogni calcio preso in faccia
nell'intero arco della sua misera esistenza. Spero vi siate in qualche modo
riconosciuti con i personaggi descritti nel libro, nei loro pregi e nei loro
difetti, fosse anche solo in uno di essi: significherebbe, per me, di aver
fatto un buon lavoro... Perché era proprio quello il mio obiettivo: far
sorridere delle sciagure di questi quattro pazzi scatenati. Perché questi
“pazzi”... beh... che vi piaccia o meno... siamo noi.
Stefano Labbia
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