A cento secondi dalla mezzanotte
Sembra non sia successo
niente.
Questa sera, davanti al mare.
Tutto come sempre.
Tutto tranquillo, stranamente
eterno.
Come sempre il sole sta
tramontando:
una magia che ormai non ci
sconvolge
se non per una foto
frettolosa.
Come sempre la spada di luce
si va sfumando
nel canto sempre uguale e
sempre nuovo
dell’onda che ritorna…
E forse anche Dio sembra
sempre lì
Ancora sorridente
in mezzo a una natura
confortante,
creata per amore.
Invece manca poco al disastro.
Appena cento secondi alla
mezzanotte.
La Terra sta per collassare,
travolta da una vampa di
calore.
La credevamo un caso o
miracolo,
ma non ci era mai stata
consegnata.
E questo è stato l’errore.
L’ Apocalisse era già scritta
ma è solo colpa nostra
se i ghiacciai si sciolgono
e il mare sta avanzando.
Se i pesci e gli uccelli
stanno piangendo.
E anche Dio piange con loro.
Amica antica con questi versi commoventi mi hai indotto a riflettere ancora sul fatto che noi uomini usiamo spesso il termine natura, ma è così astratta nella nostra testa che diventa astratto anche il nome. Diciamo bosco, pascolo, torrente, roccia, alba, tramonto, miracoli che possiamo indicare con il dito o ammirare come spettatori.... Miracoli che non si possono usare e poichè viviamo in un'ottica atrocemente materialistica, se non si possono usare, un nome non lo dovremmo dare, non serve a niente. La natura è stata vittima di noi esseri umani, incapaci di capire la sua anima. La chiusa della tua lirica, Giusy mia, strizza il cuore. Grazie per quest'ennesima grande lezione. Ti voglio bene!
RispondiEliminaCarissima Maria, sono sempre più convinta che Dio non è o vuole essere onnipotente, dal momento che ha lasciato a noi la libertà e la responsabilità della natura. Tanto può sempre crearne un'altra senza di noi.,, Ti abbraccio forte con Nazario, siete i miei fratelli ideali.
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