Mi è arrivato oggi,
24/11, il libro di Giuseppe Iuliano, Vuoti di memoria. Una dodicine di poesie meravigliosamente
incarnata in questo pezzo di zodiaco di
poesie con le parole successive. in cui
il poeta dà tutto se stesso per l’amore
del canto e della natura. Versi d’asporto il sottotitolo. Credo che sia
necessario ricorrere ad una pericope per introdurre queste poesie. “E poiché
questa dozzina di poesie è intesa come una pubblicazione celebrativa per il
70esimo compleanno di
Giuseppe le origini sono un’onda di
risonanze che si diffonde tra di loro applaudendo l’autore e coinvolgendo
pienamente il lettore”. Con questa pericope si giunge a definire la morbidezza,
la scorrevolezza, la duttilità di tale poesia. In questa plaquette logos e
pathos si amalgamano per dare alla poesia un senso di fluidità emotiva. Dodici
canti che esprimono il loro amore, la loro emozione, i loro patema con tanta
generosità da lasciare di stucco il lettore fino alla emozione, nel penetrare all’interno
dell’opera nei suoi meandri intepretativi, come bene ci dice chi scrive la
posfazione: “la sua femminilità è una chiave per il collegamento con le parole
successive. Questa dinamica lirica è
meravigliosamente incarnata in questo pezzo di zodiaco di poesie di Giuseppe iuliano….
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