Oliver Friggieri, Storie per una sera- racconti maltesi.
Santi Quaranta, Treviso, 1994.
Brevi
ma illuminanti storie a dettare una diversa logica di vita, in un luogo già in
sé distante dall'attenzione e dalla memoria storica. Nei dodici racconti dello
scrittore maltese Oliver Friggieri (scomparso nel novembre del 2020), l'isola
al centro del mediterraneo appare dominata da figure sole, in cammino verso una
propria identificazione e che fa il pari con la diffidenza degli abitanti dei
borghi e delle coste. La grazia e l'innocenza che caratterizzano queste
dispersioni testimoniano riservati e ritrovati amori di uomini e donne la cui
disgregata esistenza è comunque portatrice di valori, in un sentimento che si
rivela anche solo in piccoli gesti, nel legame di uno sguardo, o nell'affetto
costante di una bestia. In una scrittura chiara e asciutta, la trasfigurazione
di eventi, in cui quel poco che accade diviene rilevante, si succede in
tonalità di giallo e nero, grazie alle quali il personaggio è riscattato agli
occhi dei suoi conterranei.
Qui è
il cuore del testo: lo scrittore sembra chiedere se abbia davvero un senso
determinare differenza di valutazione all'interno del percorso umano, se la
solitudine non sia piuttosto in chi osserva e non comprende. La morte stessa
può suonare a contrasto e farsi silenziosa nei confronti di una realtà estraniante,
ora suggello di una continuità di doveri. Vedi in "L'uomo dei cani",
dove in mezzo alla camera da letto vengono ritrovati i resti del padrone di
casa, alla sua scomparsa dilaniato dai suoi stessi animali per potersi sfamare.
Così la pietas che aleggia in queste pagine sostiene uno smarrimento che non è
evidentemente solo dell'individuo giungendo da un mondo forse a noi poco
conosciuto. Ma non è una voce lontana, è dentro di noi e attende.
Nessun commento:
Posta un commento