Rita Fulvia Fazio, collaboratrice di Lèucade |
Avrei voluto...,
una sublime preghiera
d’amore, di ricupero memoriale e di speranza. Un volo nel Cielo, quello alto,
infinito, irraggiungibile forse, o più basso dove cantano i gabbiani le lodi al
Creatore. Un cammino arduo e docile sulle dune lucenti del deserto per
preservare la libertà, quella libertà a cui ogni anima aspira, meta di se e di
condizionali; un viaggio verso una fonte cristallina, una sorgente pura per saziare una sete di ardente spiritualità;
un desiderio di potenza infinita, di amore supremo, di luce accecante, di scalata all’oltre per “indossare/la sabbia
d’oro/della Tua libertà,/Dio del mio cuore,/d’infinito Amore,/guerriero di
pace/e di volontà”. Un armonioso effluvio di sintagmi che cristallizza la
coscienza di un attimo fuggente, di un breve spazio concessoci, di una meditazione insoluta, per completare il
viaggio della fede (Avrei voluto...).
N. Pardini
In amore di
spiritualità
Avrei voluto vivere
con i passi nel deserto
e preservare
la mia libertà;
dissetarmi solo
della Tua voce,
calda e potente,
eco alla mia,
timida e cristallina.
Avrei voluto
pregare
della preghiera, profonda
e sincera,
che i gabbiani, ogni
giorno,
rivolgono al cielo,
a dipingere
Il Tuo puro Amore.
Pregare
affinché ogni severa
ma serena anima,
specchio ad essa,
liberi alto
il proprio spirito.
Avrei voluto,
della veste bianca,
indossare
la sabbia d’oro
della Tua libertà,
Dio del mio cuore,
d’infinito Amore,
guerriero di pace
e di volontà.
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