RIFLESSIONI SU "IL NATALE DEL VILLAGGIO" DI P. BALESTRIERE, ANTECEDENTEMENTE PUBBLICATO
Straordinario quadro del tempo che fu, la cui semplicità profondamente spirituale non tramonta e sembra poter nuovamente albeggiare oggigiorno. Ben venga la "crisi", se riuscirà a farci riflettere sui limiti di un progresso che trama contro l'umanità. Nei cosiddetti "secoli bui", il popolo era analfabeta, ma le teste erano piene di valori e c'era più umanità. L'analfabetismo odierno, al contrario, sta inaridendo le teste e rende cinica l'umanità. Si dirà che i contadini di un tempo erano ingenui, ma chi li ha conosciuti sa che non è vero e che erano molto scaltri. Essi vivevano nell'incanto, è vero, ma era un incanto, il loro, che sapeva farsi carico del disincanto di condizioni di vita assai grame. Inimmaginabili per noi, figli rammolliti e pieni di spocchia, rinchiusi nei paradisi artificiali, nelle campane di vetro - queste si, davvero "incantate" - delle moderne città.
Franco Campegiani
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