Masterpiece e Scrittura.
Maria Grazia Ferraris
È facile capire come, in un’epoca editoriale in
cui lo scrittore e la scrittura tendano
ad apparire sovrapponibili, anzi sovrapposti, in cui si scrive molto, ma si
legge poco, una invenzione televisiva come Masterpiece (come X factor prende cantanti e Masterchef
cuochi, Masterpiece centomila copie
reclamizzate come sapone), sia importante per la promozione del libro, anzi ne anticipa la
promozione, decreta per la letteratura la verità di qualsiasi sana campagna
commerciale, l’analisi di mercato prima del piazzamento del prodotto stesso….:
constatazione malinconica senza polemiche.
Ma la scrittura è altra cosa. E devi leggerlo
– il libro, l’articolo, la poesia, il racconto…- che è poi la peculiarità della
scrittura,- per giudicarlo: LEGGERE.
Nel mercato virtuale statunitense e in quello
anglosassone in genere, il mercato televisivo va molto bene e addirittura si
superano le vendite cartacee. L’editore risparmia carta, magazzino, promozione
e distribuzione e il lettore denari e tanto spazio in casa, …eppure non eccita
né l’uno né l’altro: se leggere un libro di carta annoia, lo farà anche su
video o assistendo alla gara del giudizio universale televisivo.
La
scrittura, il genere racconto, dato per morto e resuscitato più di una volta,
sarà destinato davvero a farsi innocua distrazione, incapace di parlare
all’epoca presente con voce piena per darne una lettura incisiva contro una
emozione immediata, viscerale?. Io credo possa vivere con l’intelligenza, i
mezzi, le emozioni proprie.
E
allora torniamo alla lettura, da due esempi appena proposti: quello di Il fascino della memoria- l’antologia dal "fascino"
particolare, ultima fatica di Rina
Gambini, ben nota ai seguaci del blog , sia per i suoi interventi che per l’organizzazione di concorsi
letterari. “dall’ intrigante l'argomento, che potrebbe sembrare abusato. Una
miscellanea: di testi vari e diversi per temi trattati e per forme letterarie
(poesie e racconti), di autori, contemporanei e classici, che favorisce
un'altalenare della mente atta a stimolare la curiosità e, quindi, la lettura.”
(Ester Cecere, sul blog di novembre) e alla rivista Il Porticciolo.
È
appena uscito infatti il terzo numero
2013 de il Porticciolo, la rivista ormai storica di cultura, informazione arte
e società, diretto dalla attivissima Rina Gambini. Con questo suo nome diminutivo, affettuoso ed elegante, pure si impone, visto che ha raggiunto il 15°
numero, ed acquista via via di vivacità
ed interesse nel tempo, aumentando il numero dei suoi lettori.
L’indice di quest’ultimo numero informa sui
campi estesi di interesse ed intervento, sugli autori, sui curatori delle varie
sezioni, passando da articoli di arte (del Novecento e di arte araba, scritti
da Mirella Romagnoli e Hafer Haidar), a quelli di attualità sociale, ( M.Grazia
Vacchina, Elena Ponzetti) fino agli interventi scientifici, speleologia, vita e cosmo ( Carlo Alfieri,
Orietta Palma Notari), per chiudere con riflessioni sul nostro patrimonio
artistico e sui luoghi dimenticati o messi in ombra dal turismo di massa, come
il Gran Benaco o San Pietro in grado ( E. Borrelli, R.Gambini).
La
parte che più esercita il mio interesse è nondimeno quella dedicata alla
letteratura, con originali interventi. Ad esempio presenta una rilettura della nostra
storia letteraria seguendo l’evolversi del sonetto, (curata da F. Favaro), inediti di D’Annunzio
(R.Gambini) o, approfondendo il nostro Novecento, riprende l’itinerario poetico
di un autore significativo ed illuminante come Clemente Rebora (Elio Andriuoli),
la rivisitazione di due poetesse contemporanee
come Daria Menicanti, a lungo trascurata, e Lalla Romano, sicuramente più nota come
romanziera che come poetessa, che io
stessa ho curato.
Chi
sfoglierà la rivista, che viene regalata a chi si iscrive alla Associazione de
Il Porticciolo, troverà altre interessanti chicche che rendono l’itinerario di
lettura sempre più intrigante e appassionante.
Fra
tutte, quelle a cavallo tra letteratura- sociologia-filosofia, che ci
introducono nel tema della letteratura dell’ emigrazione (anche linguistica) e sul
tema eterno della bellezza.
M.Grazia
Ferraris
Scusate,ma ieri avevo inserito un commento,circa l'autenticità dell'articolo di M.G. Ferraris.,in quanto mi sembrava più una forma sottile di pubblicità.Chiedevo se essa era veramente l'autrice,ma noto che oltre che a non aver ricevuto risposta,lo stesso è stato rimosso dai commenti.Volevo sapere come mai?Saluti
RispondiEliminaCarissimo/a, intanto la ringraziamo per la sua collaborazione; ma non accettiamo commenti anonimi. Quindi consigliamo di ripetere lo scritto con tanto di nome e cognome.
EliminaUn caro saluto.
Il comitato blog Alla volta di Lèucade blog