Il 15 Agosto
Maria Rizzi, collaboratrice di Lèucade |
Il
termine ferragosto deriva dal latino feriae Augusti, ovvero ‘riposo di Augusto’
e indicava la festa istituita dall’imperatore nel 18 a .C. per celebrare la fine
dei grandi lavori agricoli. Nel corso del tempo la data, per volontà della chiesa
cattolica, è diventata anche una festa religiosa, infatti il 15 agosto nel
calendario liturgico ricorre la solennità di Maria Santissima assunta in cielo.
Si è
soliti festeggiarla con il pranzo al
sacco e la gita fuori porta - usanza del ventennio fascista -, ma in ogni caso,
il pranzo di ferragosto
rappresenta
l’essenza ineludibile di ogni nostra festività quasi
fossimo
abituati a giorni di digiuno.
In
questa particolare circostanza, che vede il mondo oppresso da un Virus che la
scienza non è riuscita a sconfiggere e che per troppe persone non è mai
esistito, è necessario inventare la felicità, per risparmiare le forze, per non
abbassare il livello di energia, per far sì che la speranza trionfi sulla
paura, ma è altrettanto importante non dimenticare il lamento cosmico che ci
circonda. L’indifferenza è la peggiore malattia che può colpirci. Noi sapremo
vincerla tenendoci uniti, pregando o riflettendo. Non si tratta di essere
cristiani o agnostici, semplicemente di restare uomini.
Vi
voglio bene.
“I
SALDI DEL TEMPO”
S’inabissa
il sole
al di
là dei loggiati,
dei
vasi di gerani
delle
lenzuola stese,
s’incendiano
i tetti
dell’Esquilino
caro
in
fuga infinita
fino a
fondersi col nero
delle
colline lontane
In
saldo i tramonti
malinconia
di ieri
dell’illusione
di infilarsi
nella
cruna del cielo,
padroni
dei segreti
racchiusi
nel suo ventre,
falchi
di mille voli
viandanti
tra le stelle.
…
Resta meno di niente.
Maria
Rizzi
Cara Maria
RispondiEliminaGrazie per le tue parole che vanno dritte al cuore, come la tua poesia.
E' vero, solo tenendoci uniti e restando nel buon senso, ascoltando il respiro dell'anima che ci rende esseri umani possiamo superare questo momento difficile.
La soluzione non è dimenticare o negare.
Ma, come dici tu, non dobbiamo smettere di ascoltare "il lamento cosmico" che ci circonda.
E riflettere sulla tua splendida, malinconica poesia che persiste a lungo, come un sapore dolce-amaro.
Teniamoci per mano, non siamo soli.
Ti abbraccio forte
Loredana D'Alfonso
Lory, mi leggi l'anima e ne sei consapevole. Condividere è l'esperienza più alta che ci viene concessa in dono. E, nonostante la difficile distanza fisica, ti sento vicina più che mai! Grazie. Ti voglio bene!
EliminaGrazie Maria, ricambio caldamente i tuoi auguri, apprezzando senza riserve la poesia che accludi, ma soprattutto l'equilibrio del tuo appello. E' "necessario inventare la felicità", tu dici, senza "dimenticare il lamento cosmico che ci circonda". Nell'animo umano ci sono momenti di alta tensione e momenti di fiacca, per cui realtà e sogni sono un tutt'uno e l'illusione sta tutta nel separarli tra di loro. "Inventare la felicità", pertanto, nel senso etimologico di "invenire", "scoprire" cose che esistono, che sono reali e non create d'arbitrio. E' questo l'augurio che, insieme a te, rivolgo agli ospiti di Leucade, in primis al suo reggente.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Franco mio,
Eliminada vero Maestro e amico purissimo, cogli l'essenza e vai oltre. Sai che non mi reputo poetessa - e lo dico senza alcuna piaggeria -, ma stavolta cercavo un'ondata d'amore e di malinconia. Ti ringrazio per ogni parola e perchè continuiamo, nonostante tutto, a sentirci uniti!
Cara Maria,grazie per gli auguri e per la splendida poesia. In questo periodo in cui ci siamo illusi di diventare migliori, è importante almeno non soccombere all'indifferenza, e soprattutto affidarci alla Poesia per sentirci umani e vicini. Un abbraccio a te e agli amici tutti. Franca Donà
RispondiEliminaFranca cara, il tuo commento è balsamo per l'anima. Sei dentro la Storia in ogni senso e ti sento particolarmente vicina al mio cuore!
RispondiEliminaRICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaMaria, amica carissima, i tuoi versi sono metafore di profonda e pura intensità poetica e specchio del tuo
sentire in particolare nell’oscuro tempo che stiamo vivendo. Purtroppo abbiamo corso un passato nell’indifferenza delle conseguenze, viviamo l’oggi nel buio imprevidente di una congenita ignoranza.
Sarebbe tempo di agire cercando nuovi approdi e, di certo, postulare perdoni nella speranza non sia tardi.
Ricambio i tuoi cari e affettuosi auguri per il Ferragosto, ne rinnovo altrettanti a tutti i visitatori di Leucade e naturalmente al nostro Nocchiero Nazario che tutti ci accompagna tra le braccia delle Muse nello spirito di una irrinunciabile amicizia
A te, Maria, un forte abbraccio.
Lino D’Amico
Lino carissimo, le tue parole sono di grande responsabilità e senso del vero, sentimenti che, come giustamente asserisci, troppo spesso si perdono di vista. Approfitto delle tue meravigliose parole per ringraziare Nazario, che riempie i nostri giorni con la sua fatica e la sua generosità. E vi stringo forte forte entrambi!
RispondiEliminaCara Maria, arrivo con un imperdonabile ritardo per ricambiare i tuoi auguri (almeno qui sull'isola).
RispondiEliminaSpero tuttavia di non esserlo per quanto riguarda la poesia con la quale li rivolgi ai lettori del blog.
"Non sono una poetessa" - mi sembra quasi di sentirtelo dire - ma non è di questo che intendo adesso parlare.
Ora voglio dire di questi versi "in saldo" - come il tempo, come i tramonti -.
Versi elargiti fino alla gratuità, donati come si dona soltanto la poesia.
E' vero: "resta meno di niente" ma cosa ce ne facciamo del tutto quando abbiamo sperimentato in più occasioni che non basta a renderci più uomini e meno indifferenti?
La poesia non serve a niente, ed è proprio per questo che è indispensabile per i "viandanti tra le stelle" che tutti noi siamo. Tutti, poeti e non poeti.
Perciò teniamoceli cari saldi stracciati come i tuoi.
Tu ce lo hai ricordato; ci hai ricordato che prima di pensare di essere scrittori o poeti non si deve dimenticare di essere
vivi ("Non si tratta di essere cristiani o agnostici, semplicemente di restare uomini").
Grazie,
Sandro Angelucci
Grazie infinite a te, Amico Poeta, che di poesia pura ti nutri e ci alimenti. Sei riuscito a cogliere il senso recondito di questo tentativo di lirismo e del porgervi un tentativo di auguri. Il tuo calore mi avvolge, mi aiuta a credere che se proviamo a svuotarci in amore non lo facciamo invano. Per te il ritardo non esiste, esiste il tuo essere Immenso. Ti voglio bene!
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