Negli occhi di bimbi africani
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Che leggono,dimmi,
i bimbi africani che grandi hanno gli
occhi?
Leggono fughe d’uccelli e di nubi
verso distesi orizzonti.
Lontani.
Vedono madri chiuse in neri scialli
a consumare il tempo del dolore
le mani vuote scese lungo i fianchi.
E affidano preghiere a un aquilone
a un’ala di farfalla
a un girotondo
che l’innocenza veste del suo canto.
Portano mani all’acqua del ruscello
per
ingannare i morsi della fame
o giocano coi sassi da lanciare
a un cielo che li osserva e a sera scende
fedele a ricoprirli col suo manto.
Voci di guerre
clamori
ed intanto
mine antiuomo i fanciulli non sanno
né
il lampo di granata che li cinse
nel fulgore ingannevole di stelle.
Ma quanti girotondi ha da spezzare
ancora il potere vestito da agnello?
All’urlo di madri
rispose il silenzio.
Perdono e condanna
quegli
occhi di bimbi che stretti ad un cerchio
ancora una volta cercavano il cielo.
Soffia libero il vento
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Soffia libero il vento dove vuole
cercando il petto morbido di uccelli
e briglie discioglie ai cavalli
leggeri di nubi gitane.
E' cielo sopra gli orti
sopra i tetti
sopra le braccia aperte dei balconi.
Vagano cirri in fila e poi si sfanno.
Son nuvole le pecore nel prato.
Ed io qui ancora
/ fra
le dita l'erba /
qui un'anima del corpo prigioniera
invidio
i piedi liberi del vento
su tenerezze morbide di fieni
se scivola sul grano già l'estate
e
l'aria azzurra azzurra si fa voglia
di quell' infanzia che non ritrovai
fedele ad aspettarmi sulla soglia
della mia casa aperta in faccia al cielo
dove giocò la fresca tramontana
con l'anima di panni stesi al sole.
E invano ammicca il tempo tra le pietre
del vecchio muro che non ha memoria
le primavere strette fra le mani
strappate ai cigli verdi delle fosse
nidi graffiando posti in fondo al
cuore.
La vita passa e non la puoi fermare.
Di
quel giocarsi i giorni scalzi al vento
stregati dalla nenia di una conta
non
restano che graffi sui ginocchi
e
l'eco di una fiaba
la più cara
rimpianto come rondine di sera
che riga, nera, l'aria del tramonto.
Treno
del sud
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Al sud correva un
treno divorando
assolate stazioni
gallerie
ed oltre il
finestrino una campagna
azzurrità di
monti in lontananza.
Inseguiva il
crepuscolo quel treno
in ovattato volo in
braccio al vento
dimentiche le
vampe del meriggio
su pietre e argille
sottomesse al cielo.
Ovattate parole
un dondolare
come di culla
consegnata al sonno.
Un fischio talvolta a marcare il
silenzio.
Dai borghi lampioni
mandavano baci.
E calava la
sera su quel treno
in un cappotto tenero
di stelle
sull'ultimo
vagone che lasciava
tre papaveri
rossi
sui
binari.
Poi l'incarnato bruno
della notte
nell'alba
gradualmente scolorava.
Di là dai vetri fuga
di ginestre.
Di zagara
l'odore prepotente.
E il tuo paese ti
correva incontro.
NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
CAPECCHI LORIANA
Via
San Paolo 33/4 51039
Quarrata (Pistoia ) Tel. 0573/ 739262 E-mail: lorianacapecchi@virgilio.it Ama scrivere sia in versi
che in prosa.Dal1990 ad oggi ha ricevuto oltre 500 fra primi,secondi e terzi
premi. Accademica della “Gentium Pro Pace” e recentemente della
Accademia internazionale “Greci –Marino”. Fa parte del Direttivo del "Centro
Sbarra". Si dedica con passione anche alla Pittura ed alla Scultura. I suoi lavori sono
inseriti in numerose antologie italiane e straniere.
PUBBLICAZIONI
"Le
lucciole nel bicchiere" Ed.Nuove Esperienze(PT)1989 Poesia
"Rosa di
bosco" Ed.La Rosa(VC)
1992 "
"Migrazione"Ed.Silver Press (GE) 1993 "
"La voce della
luna" Ed.Ibiskos (FI)
1994 "
"Un'aia piena di
stelle" Ed.Montedit (MI)
1994 Narrativa
"Tentazioni del
vento" Ed.Montedit (MI)
1996 Poesia
"Parole
d'erba" Ed.Madonie (PA) 1996 "
"Fili di
memoria" Ed..Zane (LE)
1998 "
"Racconta la
soglia" Ed.E -etCì (LT)
2000 "
"Dettato
poetico" Ed.Montedit (MI)
2002 "
"Il tempo dei
passi leggeri"Ed.Corriere di Garfagnana(LU)2003 "
“Dodicesima luna”
Ed.Vitale(IM) 2004 Poesia
“Racconti”
Ed.Vitale (IM) “ Narrativa
“La vita,malinconica
bellezza” (SA) 2009 Poesia
“Emozioni“Ed.Montedit(MI) –In allestimento “2012 “
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