Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade |
Esercizi d'infinito di Fabio Cacioli.
Il paragone più calzante, per questo bellissimo romanzo,
sarebbe un appassionante film del miglior Lelouch. Vite che all’inizio sono
storie a sé, si intrecciano con la giusta lentezza, e tutto ha un perché, tutto
si riallaccia per un motivo profondo che non possiamo scoprire. Il mistero è
una benedizione, e questo libro lo trasmette. E il linguaggio si dipana senza
una caduta, senza un cedimento, senza un rallentamento del ritmo ossessivo che
cresce lentamente come un bolero… Insomma, un eccellente lavoro di tessitura di
storie credibili e veridiche che rapiscono il lettore regalandogli il piacere
di un romanzo cinematografico e degno dei più grandi registi europei!
Il filo di lana, di Paolo Jorio
Oltre a narrare una storia appassionante, il libro è
scritto benissimo, ha un ottimo ritmo narrativo, e può essere letto anche da
lettori occasionali. L'autore racconta le vicissitudini di una famiglia di
emigranti che approda a Chicago nei primi del novecento. Fin lì, mi direte,
nulla di nuovo... ma quando le vicende del protagonista, la storia della
disperazione dei migranti di allora (in prevalenza italiani e irlandesi) e la storia di Chicago si intrecciano con la
storia di un pioniere della fotografia, e quando il protagonista stesso diventa
fotografo - fotografo di migranti - il libro diventa splendido... da quel
momento le pagine sono legate da una meravigliosa teoria della fotografia, e i
volti dei soggetti sembrano uscire dal libro e materializzarsi davanti a noi,
che ne subiamo il fascino. Ottima lettura da tutti i punti di vista.
Ritratto a dispetto, di Isabella Caracciolo
Un autentico gioiello di narrativa che vanta linguaggio e
struttura degni di un romanzo classico. La trama è secondaria rispetto alla
qualità dello scritto, infatti le vicende avvengono in un presente breve,
intarsiato di flashback che esplorano la psiche dei personaggi, il tutto
condito da una profonda ricchezza redazionale e da una saggia pazienza
creativa, offrendo una lettura piacevole e avvincente. E poi c'è il ritratto
che è sempre lì, statico, a dar movimento al presente, come se si prendesse
gioco del vivere umano. Il libro è stupendo e ha anche la virtù di essere
abbastanza breve, rinchiudendo in circa 150 pagine un vero romanzo che scava
nel profondo dei tormenti umani.
Aria aperta, di Nicolò Pintacuda
Non è un romanzo, ma una raccolta di racconti brevi, alcuni
brevissimi, tutti veloci, agili e fulminanti, che hanno il pregio dell'originalità.
C’è umorismo, sarcasmo, simpatia e ironia, è un vero piacere leggere questo
libro, che può facilmente accompagnarci in treno, in metropolitana, in autobus
e in aereo. Il linguaggio è asciutto, come si deve per racconti flash,
disimpegnati e impegnati allo stesso tempo. L'insieme è un libro poco
voluminoso, essenziale e privo di banalità.
Claudio Fiorentini
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