domenica 8 maggio 2016

MAURIZIO SOLDINI: "OSSO DI VANITA'"




Maurizio Soldini collaboratore di Lèucade

Considerazioni inattuali sulla poesia e i poeti (ossa/i della vanità) fatte appena ieri


OSSO DI VANITÀ 

gettarsi nella fiaccola l'abisso
si accende un tremito discende
saluta il cenobita che arranca
una distrazione di merito emerge

fiocca una sillaba accanto all'altra
la ragazza pedala come un mantice
dai tomi di carta una tempesta di voci
i poeti si affrettano alle uscite in uso

l'emergenza sfiora un calpestio di rose
un profumo si leva dalla mulattiera
diverge l'ansia la via si sfiocca a nudo
gli argini vietano e indirizzano il flusso

fa da scudo la temperanza al premio
tutti vorrebbero l'alloro terreno 
scudisciate al destriero che stalla 
esorbitano gli esuli i dilettanti i vecchi

i giovani premono alle loro spalle
non hanno cura dei vegliardi uno iato
è la presenza che divide l'editor sui
vigila e presiede dalla sala si stampa

l'ufficio delle ore referenziale al canto
vomiche di parole un soffio un'apnea
eterno ossimoro del tutto che passa
quello che resta è l'osso delle vanità 

Maurizio Soldini

Roma, 5 maggio 2016




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