Giancarlo
Pontiggia
Smottano
Smottano
le
muraglie del mondo
Natura,
salamandra
possente, torce
la
sua coda di tempo
fervido,
che
ribolle
E
nascemmo
E
nascemmo
alla
vita che già c’era.
Le
cose
c’erano,
le tante, le inaudite
cose,
di cui c’invaghimmo
a
poco a poco.
E
noi guardavamo
l’aria
che luceva
e
piove e nevi
e
soli che stagnavano, tiepidi,
nelle
mattine troppo
quiete.
E
guardammo, un giorno, i nomi
le
parole prime, scure,
che
dicono sì e no, che oscillano
tra
le cose.
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