Poesie di Imperia Tognacci
Dalla
silloge Natale a Zollara
Infanzia a San Mauro Pascoli
I
Quanti guadi attraversati
nel
fuggire di giorni e di stagioni,
quante
spoglie, di noi, abbandonate
come
angusto guscio all’altra sponda.
Immagini sfocate riaffiorano
dal
fiume che mai fu dragato.
In un sorriso dell’alba premessa
al mio
giorno, l’altalena mi cedi
per voli
ignari di fine,
e
tornano dagli ombrosi ostelli
rimembranze
trascorse,
che nel
nostro calore
rinnovano
il percorso.
II.
Ripudiano il grembo dell’oblio
favole e
vangelo, raccolti
nel
giardino di quel grande
che come
noi si nutrì
alla terra
di Romagna,
e il suo
canto d’amore
e di
perdono a chi recise
il filo
della vita paterna
come
macigno grava
su chi
nell’ombra seppe tramare.
Riti di
aie festanti, cinte dai nodi
d’oro di
mani, si allontanano
su
bianche criniere di nubi.
Su
scheletri di valenze in disuso,
si ergono
gl’idoli di nuove frontiera
e
bianche tavole attendono d’essere incise.
Dal
poemetto Il prigioniero di Hushuaia
Non
lontano, sorda, la voce
del
ghiacciaio si ode, mentre
parte
di sé al lago abbandona:
la
fronte pura venata d’azzurro,
di
blu, di trasparenze di acque
e
di luce, con gelido alito
mi
parla di bellezza glaciale
e
profonda, dell’arte superba
del
tutto e del nulla.
In
questo cielo morso dal gelo,
inerte
anche tu, animo.
Sei
ramo pietrificato, acqua indurita,
sei
volto di picco nevoso,
che
a grandi lettere scrive
il
grido d’ansia dell’acqua sonora
nella
gelida bellezza polare.
Non
sono sola lungo il sentiero
flagellato
dal vento.
C’è
qualcuno nell’ultima luce
assorbita
e riflessa dal ghiaccio,
che
mi fa un cenno di richiamo.
Un
gigante, sembra, impietrito.
Il
gelo si sbizzarrisce a ricamare
trame
gelate sulla sua chioma,
sulla
barba, sul vestito rigato
che
il vigore del corpo ricopre.
Quale
mareggiata ha rimosso
i
fondali della sua anima, quale
tuono
d’infausta onda
se
su di lui un dolore tale grava
che
il profondo dell’anima
mia
scuote, là, dove non sono
più
io, ma umanità mi sento?
Dal
poemetto Il richiamo di Orfeo
Poesia, finestra aperta
sull’assoluto,
mentre di ginestre
evaporano
essenze e le stanze
risuonano
di voci lontane. Non si
sono dissolti
i profumi, la brezza che
rende
ballerine leggiadre le
foglie.
Bellezza dell’universo,
amore,
gioia vi sottraete alla
vampa
del destino. La poesia
non è immune
dalla corsa delle nuvole
che sono
della terra anche se veleggiano
in cielo. Ascoltatela:
intreccia
ai ritmi del vento magie
d’indecifrato destino,
ghermisce
sguardi e memorie, ma
soffre
se le ali si impigliano
nei rovi
dell’incuria. Sconvolta
la terra,
impallidito cielo, insidiato
il cosmo. Scarseggia il
filo
nel fuso della Parca.
Sulla tua
orma, Orfeo, si snodi il
canto.
Con ritmi nuovi, la corsa
sul baratro
si fermi. Non zolle di
cenere
per affamati armenti, ma
inebriati
di rugiada prati, e verde
schermo
agli infuocati strali, e
animarsi
d’ala in terso cielo. Dal
mito
si snodi, tra cespi vivi,
l’umano canto.
Nota biobibliografica
Imperia Tognacci è nata a San
Mauro Pascoli. Vive a Roma, dove si è dedicata all’insegnamento.
Sempre lusinghieri gli
apprezzamenti sulle sue opere da parte di critici di chiara fama. Ha ottenuto numerosi
riconoscimenti e premi nazionali e internazionali. E’ inserita in testi di storia
della letteratura, di critica letteraria e in numerose antologie ed è stata
recensita su riviste letterarie, quotidiani e periodici. Ha pubblicato: Traiettoria di
uno stelo, poesie, 2001 (Premio Rhegium Julii - Inedito 2001, Premio Città di
Firenze 2001, Premio Città di Pompei 2001, Premio Histonium 2001); Giovanni
Pascoli /La strada della memoria, saggio, 2002, Edizioni Eugenio Frate (Premio
Città di Livorno); Non dire mai cosa sarà domani, romanzo, 2002, Edizioni
Giuseppe Laterza- Bari (Premio Città di Pompei 2003); La notte di Getsemani,
poemetto, 2004, Edizioni curate dall’Associazione Culturale del “Premio
Nazionale Histonium”; Natale a Zollara, 2005, poemetto, Bastogi Editrice
(Premio Penisola Sorrentina-Arturo Esposito, Premio Il Convivio 2006, Premio S.
Margherita Ligure- Marco Delpino 2007); Odissea pascoliana, poesia e
saggio, 2006, Bastogi Editrice; La porta socchiusa, poesia, 2007,
Bastogi Editrice (Premio San Valentino2009). Nel 2008, a cura del Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito, è
stato pubblicato Il prigioniero di Ushuaia. vincitore della sezione
poesia inedita; L’ombra della madre, romanzo, 2009, Edizioni Giuseppe
Laterza - Bari (Premio Speciale Targa Il Molinello 2010, Premio Il Convivio
2010); Il lago e il tempo, 2010,
(pubblicazione premiale, Premio
Murazzi 2009); Il richiamo di Orfeo, poemetto
2011, Edizioni Giuseppe Laterza – Bari (Premio
Rhegium Iulii- Inedito 2008, ) Nel bosco, sulle orme del pastore, poemetto 2012, Edizioni Giuseppe Laterza -Bari.
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