Cuore
Alla voglia del cuore
non appartiene certo
il silenzio e il distacco.
Quelle lunghe pause
nelle stagioni andate
sono un gioco
consumato nel ricordo.
Amare la notte,
non significa
non saper salutare
il giorno.
L’Ancella
Ho riempito calici
di perle,
per portarle alla
luce.
Silenziose, preziose,
antiche,
non volevano vivere
il presente.
Ero Io che,
ancora una volta,
non certo per gioco,
volevo toccarle,
stropicciarle,
riassaporarle.
Custode e ancella,
le volevo regalare
a Te,
che forse,
ne avevi perso
ogni esistenza.
L’Alba, sempre…
Quando mi porterai lontano,
ricordati che amo l’alba
più della notte,
le sue piccole luci
prima del bagliore del giorno.
Non fare delle mie lacrime,
pioggia battente,
ma laghi blu dove la luna,
vanesia e bella,
si specchia
per il suo cielo.
Così come
incanta il narratore
per raccontare,
l’oltre, della Vita insieme.
Ogni alba,
nasce dall’abbraccio
della notte
per trasformarsi in giorno
perdendosi poi, in tramonto.
Pensieri e sospiri
Pensieri e sospiri di un secolo andato,
resuscitato da una guerra infame
come lo furono queste tragedie.
Cede il posto al secolo nuovo,
gonfio d’importanza e
povero d’umiltà.
Ricco di giovani capacità
castigati in un angolo
di povertà.
Suonano vecchi tromboni
a cavallo del secolo,
musica antiquata per ogni età.
Il cambiamento,
purché sia vero,
è l’ultimo combattimento.
Non straniero
che spadroneggi
dentro lo Scarpone.
Ma pensiero di trasformazione
per la costruzione
di una dignità migliore.
Pensiero incrociato
Stasera il tramonto
si è incontrato
con un pensiero
di dubbia natura:
porcellana, ambra,
ossidiana.
Non capita spesso,
ma lo ha abbracciato.
Cercava la pace
e trovava l’ansia.
Il cielo tinto di rosa
lo ha fermato,
forse gli ha parlato
tanto che infine
si è addormentato.
Chissà se l’alba lo
troverà ambrato
o di nero
ancora graffiato.
Al Capitano
Cerca di navigare
in acque tranquille,
soprattutto se le tue forze
sono altrove.
Porta con Te il mio amore,
non come una zavorra,
ma come libellula sulla
spalla.
E quando l’onda
s’incresperà alta,
cerca di ricordare
che io, sono lì con Te,
non come un’intrusa,
ma forza nascente per domare
quell’onda troppo alta.
Un amico
Si sentiva subito
appena apriva la porta di casa
l’odore del sigaro toscano.
Era il suo fedele compagno
impregnato nella sua
pelle di anziano,
lo sentivo
appena lo baciavo.
Scuoteva la sua testa
ancora ricciuta e ingrigita,
il naso dalle narici larghe
ed i denti radi.
Respiravo l’odore di Lui,
respiravo il sostegno
dell’immancabile amico;
chissà a cosa pensava
nei suoi lunghi silenzi,
dove ogni sospiro si univa al piacere
dentro l’intimità della sua casa
abbracciato dai suoi tanti ricordi.
Non ho mai chiesto,
ma per la morte prematura
di un figlio,
aveva lasciato
l’abitudine alle carte
e al cicalio della gente,
sostituendole alla silenziosa
compagnia del tabacco e
un bicchiere di whisky,
ai quali nelle giornate
malinconiche e di pioggia,
dietro i vetri della finestra
raccontava le sue verità.
La festa
E ricordava…
quella gonna sopra al ginocchio,
la frangia con i lunghi
capelli castani
ad incorniciare
quel sorriso
di pieno sole estivo,
al suo primo giorno
di lavoro.
Oggi…
Donna circondata
da amici, molti
compagni di una Vita
assieme, tra numeri,
fax e computer.
Quarant’anni di scrivania…
Poi, aria nuova
per dipingere
prima che tutti i sogni
se ne volino via.
…Ed è quasi…
senza accorgersi
che, fra Terra e Cielo,
si è annullata ogni distanza.
"Quando mi porterai lontano,/ ricordati che amo l’alba /più della notte..." e poi "Ogni alba /
RispondiEliminanasce dall’abbraccio/ della notte/per trasformarsi in giorno/perdendosi poi in tramonto."
Il tramonto è, purtroppo, una certezza, ma quanta speranza risiede in quell'alba, momento primigenio del giorno e metafora di fanciullezza e innocenza! E quale fidente abbandono alla vita, nonostante la sua precarietà, traspare da questi ed altri versi della gentile e sensibile poetessa Sandra Carresi!