Frammenti
d’oltresera
Da Baudelaire, Rimbaud, Verlaine
liberamente tradotti
BAUDELAIRE
Reversibilità
Angelo pieno di felicità
di gioia e di luci, Davide morente
vigore avrebbe chiesto alle evasioni
del tuo corpo incantato; ma da te,
Angelo, imploro le sole preghiere,
Angelo pieno di felicità,
da te pieno di gioia e di splendore.
Elevazione
Felici quelli che possono con ala forte,
alle spalle le noie e tutti i vasti veleni
che opprimono col peso dell’esistenza ogni
sorte
d’immagine celeste, avventurarsi sereni!
E quelli i cui pensieri verso i cieli come
allodole
s’impennano con slanci e si librano ai
mattini
e quegli che si leva sopra la vita e suole
capire cose mute e asfodeli e gelsomini!
Nebbie e piogge
Fini d’autunno, inverni, primavere zeppe di
fango,
io vi amo e vi lodo, addormentatrici
stagioni,
poiché così affogate il mio cuore ed il mio
cervello
in un sudario fumido, in un vago sepolcro.
Armonia della sera
Tenero cuore che odia il nulla vasto pece,
di una splendida storia ogni vestigia
accumula!
Il sole si è affogato nel suo sangue che
coagula.....
Il tuo ricordo in me come ostensorio luce!
Il nemico
Ecco ho raggiunto ormai l’autunno dei
pensieri
e devo adoperare il badile e i rastrelli
per riconsolidare i miei inondati averi
dove l’acqua scava buche grandi come
avelli.
La morte degli amanti
Letti pieni dei più leggeri odori,
divani fondi, avremo, come avelli,
e sulle mensole i più strani fiori
schiusi per noi sotto i cieli più belli.
La fiaccola vivente
Begli occhi che incantate,
voi splendete del mistico lucore
dei ceri accesi meridiani; il sole
affoca, ma non lede quella fiamma
fantastica; essi celebran la morte,
voi cantate il Risveglio; ed incedete,
cantando il risveglio dell’anima mia,
astri che alcun sole può offuscare!
I lamenti di un Icaro
Invano ho voluto indagare
il fine e il cuore degli spazi;
non so sotto che lembi riarsi
l’ala mi si va a spezzare;
e adusto dall’amor del Bello
non avrò l’onore sublime
di dar nome all’abisso, fine
ultimo a servirmi d’avello.
RIMBAUD
Il battello ebbro
Conosco i cieli esplodere in lampi, sole,
trombe,
le correnti e i riflussi: conosco sere ed
albe
che gonfiano nel cielo come colombi a
branchi;
e qualche volta ho visto frutti di sogni
umani;
ho visto il sole occaso, scuro di orrori
mistici,
illuminare lunghi raggrumi violacei,
simili a teatranti di drammi greci, ed
onde
fluenti in lontananza, tremolanti
persiane.
VERLAINE
Allegoria
Un antichissimo tempio rovina
sulla vetta indecisa di un monte giallo,
come un re che deposto piange il trono,
si amalgama a specchio nel fiume un po'
pigro;
grazia sopita e sguardo sonnolento
una naìade attempata, a un ontano,
con un ramo di salce tocca un fauno
che le sorride sereno e galante.
Ingenua scenetta che sciocca mi attristi,
dì, quale poeta tra tutti gli artisti,
quale artigiano triste ti produsse,
tappezzeria consunta ed antiquata,
banalmente decorata da teatro
lirico e artificioso come la mia sorte?
L’angoscia
Abiuro e rinnego ogni pensiero
non credo in Dio e quanto all’ironia
antica dell’Amore, son straniero.
Stanca di vivere, pavida di morte,
simile ad un perduto vascello
di flussi e di riflussi zimbello,
l’anima mia salpa a orrende rotte.
Grotteschi
Andate, dunque, vagabondi inquieti,
errate, funesti e malderisi
sull'orlo degli abissi e dei greti
sotto l’occhio chiuso dei paradisi.
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Il giugno brucia ed il dicembre
vi raggela la carne all’osso,
e la febbre invade le membra
che si lacerano ai canneti.
Tutto vi respinge e vi strazia:
e se verrà per voi la morte
magra e fredda, il vostro cadavere
sarà disdegnato dai lupi.
Passeggiata sentimentale
Le grandi ninfee, tra i canneti, triste-
mente brillavano sull’acque calme.
Ed io erravo tutto solo in compagnia
della mia piaga sullo stagno in mezzo
al saliceto dove vaga bruma
rammemorava un latteo alto fantasma,
a disperarsi e a piangere con gemiti
da alzavole che con le ali si chiamavano,
battendole, in mezzo al saliceto
ov’io erravo solo in compagnia
della mia piaga;...
Jadis et Naguère
Come un amore ancora indefinito
la molle forma delle colline sale
e la nebbia che dai borri ci trasale
pare uno sforzo a uno scopo riunito.
E tutto, come un cuore, come un’anima,
come un verbo di amore verginale
adora, si apre in estasi e richiama
il Dio clemente a salvarci dal male.
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