Lorena Turri collaboratrice di Lèucade |
Poesia emotivamente sconvolgente, e avvolgente,
che, con un riferimento alla geometria alternativa, fa di un avvenimento reale
un caso pressoché unico. Casuale? La poetessa torna, di domenica, da un concorso letterario in
cui è stata premiata con una poesia sulla morte vista come conclusione di un
ciclo naturale. E durante il ritorno assiste ad un suicidio in diretta: un
giovane si uccide gettandosi sotto il
treno. Ad un anno di distanza la Turri rivive la tragedia con un patema emotivo
meno aggressivo, più riflessivo, traendo conclusioni sulla vita, e il suo
tragitto faticoso avvolto dal mistero: “Lungo è il tragitto e molto faticoso/ma
giungervi anzitempo e di domenica/ in taglio trasversale è un colpo al cuore/ per
chi nel viaggio resta e anche per Dio/ fisso in quel punto che non ha finito”.
Un canto potente per naturalezza ispirativa, per arguta semplicità espositiva, per spontaneità
partecipativa, per distensione endecasillaba che pare voglia, con perfetta ed
eufonica sonorità, contrapporsi al tragico evento. Sì, a quello che i poeti
vivono fortemente nella loro interiorità, cercando di vincerlo con le armi
della poesia. Morire a diciannove anni; di domenica; proprio il giorno in cui Ella
ha letto il suo canto; due rette parallele verso un punto mèta per poeti e
matematici “che viaggiano su treni paralleli sopra i binari audaci del
pensiero”. Vita, creatività, rievocazione, abbrivi emotivi, e il tutto in
stilemi che si fanno concretizzazione di uno spaesamento vicissitudinale. “Il
potere dell’immagine, e la forza del memoriale sono colonne portanti che
sorreggono i grattacieli dell’arte” direbbe il poeta.
Nazario Pardini
NON SI PUO’
MORIRE ANZITEMPO E DI DOMENICA
Due rette parallele non per caso
s’incontrano in un punto ben preciso
all’infinito.
Lo sanno i matematici e i poeti
che viaggiano su treni paralleli
sopra i binari audaci del pensiero
facendo di quel punto un punto-meta.
Lungo è il tragitto e molto faticoso
ma giungervi anzitempo e di domenica
in taglio trasversale è un colpo al cuore
per chi nel viaggio resta e anche per Dio
fisso in quel punto che non ha finito.
Lorena Turri
Lorena mia, leggendo la perfetta esegesi del nostro Professor Nazario, ho compreso il significato della tua lirica, che é molto più di un cantico. E' la domanda universale, quella che ci poniamo tutti, in qualità di esseri finiti. Ma tu la abbini a un giorno speciale, interrotto da una morta violenta e, apparentemente inspiegabile e, con la tua sensibilità e il tuo talento, hai reso onore a uno dei tanti adolescenti che portano l'inferno nell'anima... E hai creato uno dei tuoi capolavori:
RispondiElimina"Lo sanno i matematici e i poeti
che viaggiano su treni paralleli
sopra i binari audaci del pensiero"...
I matematici, in fondo, conoscono la musica e la poesia... Ipazia docet... E tu, funambola incredibile delle parole, raccogli in un pugno di versi strazianti e bellissimi le storie di due vite e di troppe altre. "I binari del pensiero", amica mia, sono imprevedibili e destinati a non incontrarsi... se non in un tempo sconosciuto all'esistenza terrena. Vorrei fossero 'ponti', sai, Lorena? Per rendere i giorni di noi fratelli più vicini e veri. Meno violenti. Perché morire a 19 anni é contro - natura ogni giorno e, per motivi tristemente chiari, sta divenendo un evento frequente.
Grazie per questo magistrale contributo, amica mia!
Maria Rizzi