mercoledì 24 giugno 2015

N. DI STEFANO BUSA' SU "SI AGGIUNGONO VOCI" DI S. ANGELUCCI


Ninnj Di Stefano Busà collaboratrice di Lèucade


Sandro Angelucci collaboratore di Lèucade



Sandro Angelucci: SI AGGIUNGONO VOCI
LietoColle. Faloppio (Co). 2014. Pg. 96. €. 13,00


SI AGGIUNGONO VOCI di Sandro Angelucci, LietoColle, 2014

di Ninnj Di Stefano Busà


Il percorso lirico si Sandro Angelucci in questa sua nuova raccolta, si evidenzia attraverso un'inquietudine rivelatrice di crepe, di fallimenti, di problematiche, di raffronti che, se da una parte, aspirano alla loro risoluzione, dall'altra si cronicizzano e si attestano come rivelatori di un <quid> che non permette rigeneranze e agognati sbocchi per sopravvissuti:
Noi, /soltanto noi/ (distratti, inebetiti) a spargere catrame, a bestemmiare" (Abiezione). Un testo poetico caratterizzato da una panica metaforizzazione, a mio parere, è Icaro: "Proprio quello l'errore: la superbia./Mentre pioveva amore/non accorgersi che stavi camminando sulla stella/ che più desideravi, /e tu, in volo, a cercarla chissà dove, in quali mondi,/ in quali paradisi inesistenti" (Icaro). Vi è chiara una dichiarazione programmatica di commistioni, combinazioni, che sono in questa poetica una sostanza narrativa e proteiforme del vissuto, una ricerca dentro il serbatoio della specie umana, che ne alimenta e ne solidifica la fusione degli elementi per accostamenti e immagini. una vera configurazione che l'introspezione e l'indagine portano in superficie, avvalendosi di una sostanza esplorativa, la quale per antinomie sa far rivivere metafore e simbolismi.
Vi è in questa poetica una surrealità di fondo che accosta l'uomo alle soglie dell'universo visibile, dilatando le ali verso territori misconosciuti, che permette di planare con la fantasia in meditazioni verbali e sintattiche che affondano nelle strutture linguistiche di un poeta che si delinea tra i più solidi e capaci, tra i contemporanei. La valenza scrittoria si sintetizza in una sostanza che vi fa da sfondo, e attraverso folgorazioni ontologiche atte ad una plurivocità di accostamenti, si sintonizza al respiro del mondo.
Il linguismo si connota nella visione di un rinnovamento passibile di revisione.
In questa raccolta Angelucci affonda la specula in un’aspirazione epifanica. una spiritualità che tende a dare di sé introspezioni e indagini più dettagliate, più metaforicamente rafforzate e rivelatrici del lato memoriale e sintattico. Vi lampeggiano riflessi densi di magia e di scintille a configurare quella vivacità esplorativa che lungi dalle reminiscenze si fa invece atto d’amore per la bellezza e  contenuti emotivi. Gli input che rivelano emozioni e verità significanti sono alimentate da un quid memoriale di quasimodiana memoria: “ E sono nuovamente/ dove sono/ come un fiume/ mi attraversa con le vene,/ e scorre, scorre,/ e cerca come il cielo la sua foce,/. Stupendo infine il testo di chiusura di questa raccolta: una raffinatissima, metaforica allusione al significato di poesia, che la dice lunga sul genere valoriale da dare al poeta: “ Una goccia di miele/ che cade nel latte bollente, / precipita sul fondo del bicchiere/ e si dissolve./ E’ questo la parola di un poeta/. Un grumo di bellezza che si scioglie/ per rendere più dolce la bevanda.” (Sul fondo del bicchiere). Si tratta di una definizione e motivazione di poetica. Sandro Angelucci sa tradurre l’equilibrio instabile dell’uomo attraverso una parola che la renda risorgiva, viva, anche se nuda, all’inquietudine dell’essere e del divenire. Ed è questa per quanto mi riguarda, la diversificazione dei contenuti linguistici che fa di Angelucci, il poeta dell’azzardo. Egli dal valore nominale, sa risalire al valore oggettivo (eliotianamente); lo fa con la simbiotica metaforicità del suo dettato che affida la sostanza alla forma e quest’ultima al suo emozionante momento ispirativo, che ne conduce il pathos e la valenza simbiotica, qualche volta persino l’assenza.


2 commenti:

  1. Un ottimo libro appare questa raccolta di Sandro Angelucci. La recensione ne rende molto bene la scrittura in progress. Avevo letto qualcosa su questo autore, ora ne richiederò una copia all'editore per una lettura più attenta.
    Complimenti per la critica, essere recensiti da Ninnj Di Stefano è una prova aggiuntiva di valore. Non tutti hanno la fortuna di avere la sua attenzione...
    Alessio Quattrone

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  2. Una nota recensiva che mette in bella mostra i pregi di questo autore, una silloge raffinata e valida dal lato strettamente poetico, dotata di una chiave di lettura che sa abbinare all'abilità scrittoria più in generale, una valenza particolareggiata legata ad un linguismo colto e preparato. Complimenti all'autore e al critico
    Ubaldo Murranca

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