Maria Luisa Daniele Toffanin - Massimo Toffanin: I LUOGHI DI SEBASTIANO. Alba Edizioni. 2015. Pp. 128 |
Un
libro di grande valenza spirituale, etica, memoriale, che volge lo sguardo,
con ritmo arrivante e fluente, a “Un uomo d’altri tempi, Sebastiano Schiavon
(1883-922), il leader del mondo contadino che infiammò le campagne venete negli
anni precedenti la prima guerra mondiale e fu eletto due volte in Parlamento… A
trarlo dall’oblio, ricostruendone la vita breve e drammatica, fu Massimo
Toffanin, legato alla sua memoria anche da ascendenze famigliari. Il suo volume
(Sebastiano Schiavon. “Lo strapazzasiori”, Padova, 2005), denso di note, di
riferimenti bibliografici e d’archivio, ci ha fatto ritrovare un personaggio
vivo, autentico, sanguigno, che fece scelte difficili, drammatiche, meritevoli
di essere ripensate… ” (pp. 3). E di essere riproposte, aggiungerei, perché non
si tratta certamente di un passatismo fine a se stesso, ma di una storia che
tende a valorizzare comportamenti, decisioni sofferte, convincimenti e
soprattutto l'integrità di un uomo che si fa esempio di vita in un periodo
storico molto complicato. E quanto materiale pluridisciplinare e interdisciplinare in questa
narrazione! Quanti spunti per argomenti da approfondire con una scolaresca. Di questi
testi hanno bisogno i giovani per ri-costruire quel tessuto umano e civile che
via via si va sempre più sfaldando. Ed è ottimo, educativo ed esemplare
riportare a memoria personaggi che andrebbero nel sacco della dimenticanza per
incuria, negligenza, o indifferenza da parte di scrittori che volgono lo
sguardo ad argomenti più redditizi. Se poi la scrittura si fa esempio
d’impostazione morfosintattica, potenza iconica, e soluzione linguistica di
alto livello; se poi al contenuto si aggiunge il fatto che la narrazione
scorre in modo talmente affabulante da invogliarci a sfogliare pagina dopo
pagina, come nel nostro caso, non è certo cosa da poco visto che si sta dimenticando grammatica e composizione in un mondo pilotato da mezzi
informatici che tendono a rimpiazzare le energie mentali e riflessive di giovani sempre più pigri.
Nazario Pardini
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