Pietro Rainero, collaboratore di Lèucade |
PAUL
Rio de Janeiro, 12 giugno 2014, ore 20 e 30
Inaugurazione del campionato
del mondo: primo match SPAGNA – GERMANIA, una prima che sembra scritta dal
destino, un destino che vuole infatti che la prima partita del nuovo campionato
mondiale di calcio coincida con l’ultima del precedente. Le furie rosse
spagnole, campioni uscenti, hanno dominato in lungo e in largo le ultime
amichevoli di preparazione al torneo che quest’anno si tiene in Brasile, la
cattedrale del pallone. I fuoriclasse spagnoli,
guidati dal valente tecnico Guardiola, ex allenatore del Valencia, non si sono arroccati in
difesa a guardia della porta, ma si
sono mossi come il meccanismo di un orologio
di precisione, soprattutto nell’ultima sfida pochi giorni prima contro la nazionale
svizzera. Contro gli elvetici, i vari Xavi, Iniesta,
Fabregas, Thiago Alcantara avevano danzato in mezzo al campo, poiché la
strategia di Guardiola non prevedeva schemi fissi, ma passaggi all’infinito tra
un tourbillon di uomini in possesso di una tecnica superba, camaleontici,
sfuggenti, costantemente pericolosi, in grado di inventare repentinamente il
guizzo vincente. Impressionanti le individualità ed il disegno complessivo del
team. Il risultato?
Svizzera 0 Spagna 6 . Una partita di tennis! Gli iberici sono dunque i grandi favoriti del
campionato, e nelle quote dei bookmakers vengono prima dell’Argentina,
dell’Inghilterra, dell’Italia, della Francia e persino del Brasile. Volete sapere invece dei tosti
tedeschi? Beh, i baldi tedeschi erano
messi, in quel periodo, abbastanza bene. ABBASTANZA. Si sa, la forma va e viene e tutte le squadre
attraversano alti e bassi. Dopo aver perso la finale, proprio contro la Spagna,
dei mondiali sudafricani del 2010, i teutonici avevano confermato, con la loro
rappresentativa in possesso di una giovane età media, le loro doti tecniche, di
fisicità, di velocità e di carattere.
Sì, la Germania attraversava un discreto periodo. Ora, però, per le gare
del campionato, la compagine era stata completamente rinnovata dal nuovo
allenatore. La sorte non era stata
benigna con i tre volte campioni del mondo. L’urna li aveva inseriti infatti in
un girone eliminatorio che comprendeva anche, oltre alla Spagna, l’Italia e
l’Olanda. Un girone di ferro, nel quale sarebbe stato importante anche
pareggiare o persino perdere col minimo scarto possibile. E per questo il
presidente della federazione calcio tedesca, che si chiamava Karl Strauss,
mentre osservava lo sterminato pubblico assiepato in ogni ordine di posti nello
stadio Maracanà di Rio, che già pregustava l’imminente scontro tra la velocità
e la forza fisica dei tedeschi
contrapposte alla fantasia, alla tecnica e alla ragnatela dei passaggi degli
spagnoli, era un po’ preoccupato.
Sì, herr Strauss era un po’
preoccupato. Ma solo un po’.
Mi chiederete: perché il
signor Strauss era preoccupato solo un po’?
Chiunque, ed anch’ io, lo confesso, dovendo affrontare in un girone
preliminare l’Italia, l’Olanda e la Spagna sarebbe, come minino, molto, ma
molto, preoccupato! Però, vedete, il
signor Karl, presidente della Bundesliga, e quindi responsabile della
nazionale, aveva un asso nella manica: PAUL.
Chi era Paul? Non lo sapete?
Paul, un Octopus Vulgaris, cioè un otto
piedi volgare, era un polpo ormai in pensione nell’acquario di Oberhausen, in
Germania. Otto volte su otto durante i mondiali del 2010 messo
di fronte alla scelta fra due scatole contenenti cibo, avvolte dai vessilli
delle squadre contendenti, si era indirizzato verso la bandiera della nazione
poi risultata vincitrice.
L’esimio presidente Strauss
dunque, seduto tra il ministro brasiliano dello sport De Oliveira e
l’ambasciatore statunitense a Brasilia Dylan era preoccupato solo un po’. Le
squadre erano appena entrate nell’imponente stadio e di lì a poco sarebbero
risuonati gli inni nazionali. L’ambasciatore teneva d’occhio da qualche minuto
herr Karl Strauss e, ad un certo punto, ruppe il ghiaccio chiedendogli a
bruciapelo:
“Signor presidente, la vedo
molto rilassato. Non teme la bravura degli atleti spagnoli?”
“Oh, egregio ambasciatore, i
calciatori iberici sono eccellenti, addirittura fantastici, ma, vede, io ho un
allenatore che non può assolutamente fallire. E’ in grado di selezionare sempre
i migliori giocatori per ogni ruolo scegliendo tra molti atleti e di stabilire
immancabilmente la tattica più mirata contro qualsiasi squadra avversaria,
anche qui scegliendo tra varie possibilità. Sono molto fiducioso. Vinceremo
sicuramente”
“ E come si chiama questo
fenomenale allenatore?”
“Polpo Paul”
“Cosa??” Robert Dylan non riusciva a credere alle
proprie orecchie.
“Certo! In panchina, vicino al
vice allenatore Schneider, c’è un acquario in cui sguazza il polpo Paul. Se
qualcosa gira storto, ad esempio un terzino non marca adeguatamente il suo
uomo, Schneider sottopone a Paul la scelta tra alcuni nominativi di difensori
seduti sulla panchina. Mette le foto sul fondo dell’acquario e il polpo si
dirige subito verso uno di essi, che sostituirà il terzino sfasato. Sa che la
formazione odierna, e tutte le scelte per il campionato del Mondo, sono opera
di Paul? Tra l’altro, come commissario
tecnico, non ci costa nulla, solo qualche crostaceo per cibarlo. La federazione
ci risparmia un sacco!”
“Mi sono sembrate strane
infatti alcune convocazioni di giovani atleti per me sconosciuti, ad esempio
Gustav Thaler, Franz Steinbach, Peter Rothenburg, e così via”
“Sì, giocano in serie C ma, se
li ha scelti Paul, sicuramente sono una garanzia. Ci può mettere la mano sul
fuoco!”
“No, grazie, gliela metta lei!
Spero che queste scelte di inesperti sconosciuti non le costino il passaggio
del turno ed il posto, caro Strauss.”
“Oh, sono tranquillo. Come
saprà, durante i campionati in Sudafrica, quattro anni or sono, Paul ha
azzeccato tutti i risultati delle partite. Sul fondo del suo acquario venivano
immerse le bandiere delle squadre contendenti, vicino a due bocconi identici di
cibo, e Paul si dirigeva verso una delle due. Bene, ha sempre indicato la bandiera della squadra poi vincitrice. Otto
volte su otto ! Una probabilità, che sia frutto del caso, su 256 . E’ il
più grande intenditore di calcio che esista al Mondo!”
Detto ciò i due si alzarono,
assieme alle altre centomila persone, per ascoltare le piacevoli note degli
inni e per applaudire i 22 atleti, l’arbitro, i guardalinee ed il quarto uomo. Poi
si sedettero.
A questo punto, il gentile ed
educato mister Robert Dylan, ambasciatore degli Stati Uniti, che era rimasto
molto pensieroso durante l’esecuzione degli inni nazionali, disse:
“Scusi, presidente, ma come fa
ad essere sicuro che Paul avesse capito veramente, quattro anni fa, che voi gli
chiedevate di indicare la squadra che avrebbe vinto la partita? Per lui, per
quanto ne posso capire io, la domanda avrebbe potuto essere – quale squadra
risulterà perdente? – ”
“Se fosse come dite voi………”
herr Strauss stette un attimo immobile in silenzio e poi riprese, incominciando
a sbiancare in volto “Se fosse così….Paul sbaglierebbe tutte le scelte”
“Già” confermò l’ambasciatore
Dylan “E Paul sarebbe il peggior esperto di calcio del Mondo intero”
In quel preciso istante il
signor Ferenc Lazlo, arbitro della federazione magiara, dette il fischio
d’inizio.
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