La
poesia posta a chiusura della raccolta poetica di Casuscelli- La
fanciulla- è emblematica, una chiave: ci
presenta la sua fede nella poesia e la sua dichiarazione di poetica, la
scoperta vera della vitalità della poesia
e della sua forza coinvolgente.
“Un
giorno venne lei/ leggera / mi prese le mani/ mi strappò i vestiti/mettendo a
nudo il cuore/ da allora/ogni parola ha un suono… se
poi un giorno /dovesse lasciarmi/ mi sbriciolerò…”.
Un
timore, un dubbio inquietante …: ma il desiderio di vita è più forte di ogni timore
e sospetto e chiarisce la autentica personalità costruttiva e rassicurante del
poeta:
“Ho
tanti sogni da vivere/tanti desideri da sognare/tanta vita da baciare/di
giorno, di notte, ogni attimo,/ tra una virgola e un punto/ godo le mie pene
(Cartoline).
Varie
le parti della raccolta: La terra e le memorie, Ascoltare la voce del mondo,
Una passeggiata nella natura, Il profumo dell’amore, che descrivono e
completano felicemente il suo mondo
affettivo-emozionale ed intellettuale.
Il titolo- Sospensioni molecolari- ben
esemplifica il nucleo concettuale e ispirativo- la frantumazione, la disseminazione, gli
incantamenti, le emersioni, gli stupori,
e vari i contenuti emotivi che lo
ispirano-: la bellezza della natura, i colori,
i profumi ed i suoni che a piccoli tocchi giungono alla coscienza
illanguidita: “Dinanzi si estende un sottobosco/ametista di pervinche
fiorite/pentamere corolle sorridono..(Una passeggiata primaverile)...Lo senti
il mese di maggio/ nei profumi/ e nei colori che t’accolgono…(Le cascate di
candide robinie). Sembra poesia idilliaca.
Eppure
l’autore è ben consapevole delle inquietudini, ingiustizie, catastrofi della
vita e della storia, dell’infelice umanità dimentica della maternità della
terra e della sua generosità: mare, cielo, tramonti cangianti, profumi selvaggi, vita e morte si rincorrono, dove l’immagine pacificata, pur ricercata con ostinazione, non nasconde
l’inquietudine, l’abbandono, il senso della morte:
“L'oracolo/
scrisse il futuro/ sulla sabbia, poi/
venne l'onda/ e lo sciolse/ con carezze/ di schiuma. Lo
raccontò/ al vento/ e le nuvole/ lo portarono via.”( Capo vaticano).
Parole
limpide, semplici, ritmi fluenti, versi armonici, che non nascondono le
ribellioni moralmente più intense: “..vorrei
un martello/ per fissare il chiodo/ su quel muro/ dove brillano/ i vostri
inganni/ ed appendere/ le mie parole/come germogli/ per il tempo”. (Appendere
le parole al chiodo), né i ritmi melodici placano lo spirito, nascondono
l’angoscia della nostra vita comune: la violenza casalinga, la guerra, i vari genocidi, (Il profumo della libertà, Il
coraggio di Lea, Criminalità domestica, Per Aylan, Il grande Male, Un filo
spinato…)
La
memoria, anche quella personale, del proprio vissuto affettivo, dell’addio, del dolore, permane vigile, attenta,
non permette il pur consolante oblio:
“Scorro
le foto dei tuoi ricordi,/ sento l'eco delle tue parole,
l'odore
del tuo vissuto,/ e tremo nel tuo abbraccio assente:
lontano,
adesso sei troppo lontano,// neanche un fiore posso posare…”(Per sempre)
“….
Quante volte ti ho cercato al di là del fiume dei sogni/
tra
quelle nebbie che avvolgono come un mantello/le prime luci del giorno.
Perdonami
di non esserti stato accanto,/ di non averti stretto in un abbraccio/ e
di non averti detto addio.”(Il sibilo dei cipressi) “….Esiste
un silenzio fatto di ricordi / i ricordi che ci accompagnano/Nei
giorni legati con l’eternità…” (Il tuo ricordo). Da
non sottovalutare le riflessioni malinconiche, il pensiero dubitante , che
aprono, mi sembra, a un’altra stagione
di poesia che forse attende il Poeta:
“e
sono ancora qui/ a guardar scorrere dalla finestra/le ultime gocce di pioggia/e
la vita di un mondo troppo pieno/per il nulla che mi tiene” (Nulla).
M.G.
Ferraris
Mio caro Francesco,
RispondiEliminaleggo la recensione di Maria Grazia e ti scrivo consapevole di tutti i miei limiti.Lei ha saputo dare ampio respiro alla tua Opera.
ho aperto il tuo file per comprenderne il contenuto e non posso negare di essere
Io sono rimasta rapita dai tuoi versi. Li ho introiettati con particolare intensità.
Sei un artista degli elementi memoriali, del tuo mare vegliato dallo Stromboli, e dipingi
'quadri figurativi' che consentono di vedere 'le macchie verdi dei cespugli di mirto'; 'le tortore che volano leggere incontro al nuovo giorno'; 'la Messa, la processione di tutti, fedeli e non fedeli'... e molto altro.
Canti la natura con accenti memorabili e dai luogo al mito dell'uomo semplice, non labirintico e intimamente inattingibile.
Inviti a posare lo sguardo sui sentimenti che ci accomunano, basta citare la meravigliosa lirica "Il tuo ricordo", nella quale affreschi passaggi che commuovono: "Adesso, vai nel campo del Signore / a spasso con i tuoi segugi / e senti il profumo dei
fiori" . Versi che rappresentano i vertici della tua capacità di esprimerti, versi scabri e commossi, che mi hanno portato sui passi di César Vallejo.
Altrettanto suggestivo il tuo afflato nelle liriche che trattano temi sociali. Confermi di essere Poeta dell'uomo e di possedere una sorta di fiuto
della profezia : "Ho visto correre un bambino / in un campo che fu di grano" - da Crisalide,
Mi ha affascinato la tua asciuttezza espressiva, che nulla toglie all'ispirazione. Sei privo di metafore, adotti qualche similitudine, ma le poesie possiedono un andamento sinuoso e musicale, che coinvolge.
Il tuo lirismo, a livello stilistico, si afferma come uno straordinario esempio di fisicità verbale.
Caro Francesco, non sono un critico letterario, ma una semplice operatrice culturale... Sono certa che saprai perdonarmi.
Ti stringo e ti ringrazio per avermi reso partecipe di una simile Opera. Ringrazio Maria Grazia, per il suo fulgido Esempio e il carissimo Nazario che ci ospita con amore.
Maria Rizzi
I Poeti, quelli veri,sono stati da sempre gli Apostoli della Parola profetica.
RispondiEliminaNon è un caso ma un dato reale di fatto cui anche Francesco Casuscelli ha dato vita e vigore.
Conosco Maria Grazia Ferraris perché ha partecipato con successo al Premio di poesia " Torre Pendente "di Pisa,di cui sono Presidente e fondatrice da 31 anni.
La recensione che ha fatto ti trascina dentro ai testi di quest'ottimo Poeta,è un viaggio intimo e spirituale,con un'esperienza ascetica che si vive in grande ricchezza.
Sono anch'io affezionata al mese di maggio, sono nata proprio il 20 di questo meraviglioso periodo di primavera respirando il profumo delle rose.
Francesco è uno di quei Poeti che merita grandi riconoscimenti per il suo stile limpido e musicale,garbato ed intenso,come il profumo delle rose rosse di un giardino di maggio.
Maria Grazia Ferraris ha il pregio di trascinarci dentro a queste emozionanti avventure poetiche e di evocarle come una Sacerdotessa della critica moderna!
Con i più vivi complimenti!
Sandra Lucarelli
carissima Sandra Lucarelli ti ringrazio dal profondo del cuore per le belle parole che hai espresso per la mia poesia, mi auguro di meritare tutto questo.
EliminaGrazie
Un caro saluto