La successione dei senari con un ritmo da ondulazione marina dipinge a pennello lo stato di rapimento di Giorgia; di meditazione, di calma riflessiva, di abbandono emotivo. Ella esiste solo come elemento naturale; travasa il suo essere in rievocazioni di sentori lontani; in profumi di terra imbrunita, per vestirsi d’argento assieme alla pioggia che con lacrime care si disperde nel vento. Una simbiosi di amorosi sensi, che frastorna e illumina; che avvince e colora; che chiama e trasporta in alcove di essenze terrene; di presenze mortali; di giochi rifuggenti il silenzio.
Nazario Pardini
ERA
SOLO LA PIOGGIA…
Torino,
10 novembre 2017
Ore
13.00
(in
ufficio, pensando alla pioggia, di ieri sera, su Falchera)
Frescura
diffonde
sentori
di
giorni lontani
nel
tempo.
Profumo
di
terra imbrunita
avvolge,
calando,
la
notte.
S’adagia,
su
meste stradine
lambisce
fogliame
distratto.
Picchietta
su
vecchi muretti
s’insinua,
pignola,
tra i
tetti.
Non
tace…
Rifugge
il silenzio.
D’un
tratto,
sopita,
si veste d’argento
e
lacrime care
si
disperdon col vento.
©
Giorgia Catalano
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