Lidia Guerrieri, collaboratrice di Lèucade |
Sono arrivata circa a metà de "I
dintorni dell'amore" e mi ha colpita la poesia "E
noi ti demmo morte". Mi ha colpita perché purtroppo
l'argomento è tragicamente vero ed attuale. Così l'ho copiata nel mio gruppo Le Pleiadi invitando gli amici a
scrivere qualcosa inserendovi un verso a scelta fra quelli di questa
poesia. Io ho scelto l'ultimo verso (e non sono stata la sola) e la
mia poesia è questa che dedico a Lei con affetto, riconoscenza e con tutta la
stima di questo mondo
Lidia Guerrieri
Poesia su verso tratto da “E noi ti demmo morte” della raccolta “I dintorni
dell'amore” di Nazario Pardini. Il verso scelto è virgolettato.
“Quando su noi calò l'ultimo sole”.
Quello fu il giorno e il punto,
in cui nelle tue stanze ci accogliesti,
senza lamenti, accuse, né rancore
tutti,
con la medesima acquiescenza,
noi che eravamo nati dai tuoi sali
poveri di ogni cosa, e di ogni cosa
racimolata a stento ormai privati.
Ritornammo da te, figli raminghi,
sbalzati qui, con pena, e con tre spiccioli
di tempo in tasca, persi nello sguardo
a cavalcare dietro l'orizzonte,
ciechi ai cortili appena sotto casa.
E ci accogliesti, stanca,
E ci accogliesti, stanca,
stanchi dal nostro andare e noi sentimmo
che questa gabbia, ruvida ma cara,
nelle tue mani laboriose e quiete
a nuove fibre ed a tessuti nuovi
potevamo lasciare con fiducia
per rincasare in luce nella Luce,
madre paziente, madre generosa,
madre dalle sequenze circolari,
dalle lievi, infinite metamorfosi.
Grazie, Professore, per aver approvato questo mio tentativo :-)
RispondiElimina