GUIDO MIANO EDITORE
NOVITÀ EDITORIALE
È uscito il libro di poesie:
NEL DELTA DELLA VITA di RAFFAELE PIAZZA
con prefazione di Enzo
Concardi
Pubblicata la raccolta poetica dal titolo “Nel
delta della vita” di Raffaele Piazza,
con prefazione di Enzo Concardi, nella prestigiosa collana “Alcyone 2000”,
Guido Miano Editore, Milano 2022.
La
vita è come un grande fiume che va nell’immenso mare attraverso i rami di un
delta: tale metafora è alla base della poetica di Raffaele Piazza, scrittore
napoletano che si occupa prevalentemente di critica letteraria e poesia. Questa
raccolta, che s’intitola appunto Nel delta della vita, è strutturalmente
composta da 50 testi lirici: l’incipit è il Prologo, dove l’autore in
una sorta di dichiarazione programmatica, stimola richiami alla natura,
all’amore, alla passione poetica, tre dei tanti rami di cui si compone il suo
delta. Tutti gli altri 49 testi sono semplicemente numerati e ritroviamo
soprattutto nelle liriche 20,
33, 34 precisi riferimenti ed immagini inerenti al simbolismo
“fiume-delta-vita-mare”, in cui le figure femminili di Mirta e Selene occupano
un posto centrale, ognuna in modo diverso, come vedremo.
«E la
Storia è nel file segreto il mio / segreto che nemmeno tu sai, Selene, /
all’ombra di una vita a delta, parallela / ad altre vite
parallele e così / equilibrista sulla linea cielo-mare / il silenzio della tua
innocenza, Selene» (lirica 20). Dunque qui si approfondisce il
significato del corso del fiume a delta: la vita può prendere direzioni diverse
spesso inspiegabili alla ragione umana o sorprendenti rispetto alle nostre
aspettative. Ed il poeta precisa ulteriormente il contenuto del suo pensiero
con accadimenti reali dell’esistenza: «Oh Tempo Tiranno passa / delta della
vita che non è / una partita a scacchi con la morte. / Delta della vita: la
bella / che non si sposa e la brutta / biancovestita in chiesa dice sì» (lirica
33). Se è inutile il confronto con la morte poiché la nera signora risulta
sempre vincente, invece il destino può essere beffardo per taluni e benigno per
altri, al di là dei doni di natura. «Delta della vita tra oriente e occidente /
buio e ombra leggerezza e pesantezza / nella sintesi sicurezza e prudente /
come il serpente e puro come / la colomba (il modello è Gesù)» (lirica 34).
Allora
l’autore allarga il concetto che stiamo esaminando portandolo vicino a quello
di Hermann Hesse, di tipo bipolare, per cui ad ogni realtà o verità esiste un
contrario od opposto: visioni e valori
di due mondi storicamente in contrasto, come oriente e occidente; luce e
tenebre, incontestabilmente opposte ma proprio per ciò esistenti, così come
leggero e pesante. Ed ancora la citazione evangelica che allinea in tale
dialettica anche la predicazione del Cristo, quando dice: «Siate astuti come
serpenti e puri come colombe» (Matteo 10,16), raccomandando quindi in apparenza
due qualità in contrasto tra loro, sebbene occorre puntualizzare che in altre
occasioni Gesù è stato più netto, come ad esempio: «Sia sì il tuo sì e no il
tuo no».
Non si
esaurisce in tale tematica la poetica di Raffaele Piazza, anzi si espande
soprattutto nelle dimensioni dell’amore, vissuto come essenza della vita e
proiettato nel rapporto con Mirta, l’amica perduta e con Selene, sposa ed
amante. Riferimenti alle due donne sono sparsi in tutto il libro, senza
richiami cronologici ma mediante feedback in contesti memoriali. Da
sottolineare che il poeta, in questa sorta di ricerca proustiana del tempo
perduto, utilizza più volte l’espressione “dal balcone dell’anima” o simili, per cui
c’è da credere che si tratti anche di una prospettiva o visuale legata ai suoi
valori spirituali. Mirta appare dapprima nell’evento tragico della sua morte:
«Dal balcone dell’anima mi sporgo /…/ e rinasco dal nulla per rivedere / le
stelle e la luna ostia di platino /…/ come nel giorno in cui ti ammazzasti, /
Mirta, e vennero gli angeli e la polizia» (lirica 4). È ricordata con altri versi: «Ora sei
cenere, Mirta, e potevi essere / felice come noi nel ristorante dei vivi / in
soave connivenza a giocare / a Una donna per amico» (lirica 5). «…/ e ti
vedo Mirta e ci sei ancora / non simulacro d’inesistenza / ai lieti colli
dell’anima / e sto infinitamente / se Dio ha fatto il mare» (lirica 6).
La
presenza viva di Mirta visita sempre e comunque la vita del poeta, come nella lirica
47, che testimonia la loro grande amicizia: «Le ceneri di Mirta e il giorno
/ prima di uccidersi rideva / e mangiava tra architettura / e flamenco io
compagno / alla sua mensa». I primi
ricordi di Selene risalgono agli ardori del loro amore giovanile, quando lei
veniva dal paesino in città per fare all’amore, per «…/ rivivere la rima cuore
e amore / fondamento dell’esistere /…» (lirica
9), e si consumava la comunione dei corpi, nella
magica atmosfera di una cameretta sul porto, nell’attesa e nel timore di
provare la gioia. E nel futuro si celebrerà anche l’unione formale: «Oggi vesti
di bianco / come quando sarai sposa / e al tuo anulare infilerò l’anello / ...»
(lirica 24).
Ecco
dunque compiuto il viaggio Nel delta della vita, che è avventura, che è
«... Amore visto dalla / camera dell’anima, / luce dello sguardo delle
lunghissime / tue ciglia … / … e vengono / i morti (anche Mirta) e gli angeli»
(lirica 2). Si
perpetua il dualismo caro ai romantici di “amore-morte”, poiché tale è il destino degli umani.
Enzo Concardi
Raffaele
Piazza (Napoli,
1963), poeta, si occupa di critica letteraria. Ha pubblicato le raccolte di
poesie: Luoghi visibili (1993), La sete della favola (1996), Sul bordo della rosa (1998), Del sognato (2009), Alessia (2014), Alessia e
Mirta (2019) e In limine alla rosa
(2020). Ha vinto numerosi premi in concorsi di poesia; collabora con il
quotidiano “Il Mattino” (edizione di Napoli, pagine culturali) e con vari siti
e blog di poesia e letteratura.
Raffaele Piazza, Nel delta della vita, pref. Enzo Concardi, Guido Miano Editore,
Milano 2022, pp. 60, isbn 978-88-31497-88-6, mianoposta@gmail.com.
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