Nacque
ad Atene nel 1848 e morì a Torino nel 1913. Ebbe una vita molto avventurosa.
Nato da padre tedesco e da madre italiana, trascorse la fanciullezza fra Atene
e Trieste. Perduto il padre, si trasferì con la madre in Romania e di qui a
Napoli dove compì gli studi medi e universitari. Sostò a Roma, dove pubblicò il
suo primo volume Poesie e novelle
(1876), e finalmente si stabilì a Torino; in questa città rimase per il resto
della vita e per quasi quarant’anni insegnò letteratura italiana in quella
Università, esplicando notevole attività di critico acuto e originale. Il suo
romanzo autobiografico Il Riscatto e
le sue liriche che sono state raccolte nel volume Poesie, si elevano gradatamente da un disperato pessimismo alla
consolazione di una fede religiosa e valgono soprattutto come documenti di una
esperienza spirituale profondamente vissuta. Della sua vastissima opera di
critico e di storico ricordiamo: Roma nelle memorie e nelle immaginazioni del
Medio Evo, Notizia letteraria sul Baretti, Il romanticismo del Manzoni……
Il
molino
Quieta
è la notte, e come borchie d’oro
brillan
le stelle nel ciel cristallino:
sulla
sponda del rio tace il molino,
che
tutto il dì fu nell’opra sonoro.
Dormono
per le balze, entro le forre,
gli
alberi, come per riprender lena;
l’acqua
del rivo, mormorando appena,
liscia
tra l’erbe e lucida trascorre.
Vagano
pel seren tiepidi fiati
dal
prato al bosco, dalla valle al colle,
e,
mischiato con essi, un odor molle,
un
odor vivo di fieni tagliati.
E col
vagante soffio or cresce or scema
un
canto mite di garrule rane,
vasto
gorgoglio di voci lontane
che
nel silenzio si propaga e trema.
Sotto
la doccia ove l’acqua s’invena,
grande
in mezzo dell’ombre appar la ruota:
asciutta
è quella e stassi quieta, immota,
e il
rio trascorre, mormorando appena.
Tace
il molin; ma innanzi alla dimane
a
sonar tornerà voglioso e fresco;
e la
mensa opulenta e l’umil desco,
se
al cielo piace, avranno ancor del pane.
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