DA:
SCONFORTO
Dalla finestra del soggiorno, osservo
chi sul sagrato sosta o va a passeggio
e se lo sguardo sale verso il cielo
vedo gli uccelli in volo, che mi
sembrano
delle piccole croci in movimento.
Grigie sono le nuvole, i giardini,
le contrade e le case circostanti.
Poi, via via che la brezza vespertina
incupisce la base dei cipressi,
sul sagrato non resta più nessuno.
Maria Ebe Argenti
Conosco bene la silloge di Maria Ebe Argenti da cui è tratta questa lirica e che racchiude un tratto saliente della vicenda biografica e poetica della brava autrice varesina. Nei versi sopra riportati, tutti perfetti endecasillabi, si legge dapprima un tentativo di registrazione anòdina del paesaggio circostante, ben presto interrotta da uno scarto forte e improvviso: l’allusiva metafora degli uccelli in volo che sembrano "piccole croci in movimento". Agli occhi della poetessa, che vive un momento di difficoltà a livello fisico e psichico, il mondo esterno si fa grigio, addirittura cupo con il richiamo ai cipressi e al sagrato ormai privo di presenze umane. Ma il suo, come si desume dalla raccolta “Dell’Anima e del cuore”, è uno spirito che non s’arrende, tutto teso alla speranza. Lo spirito di chi ama la luce e la vita.
RispondiEliminaPasquale Balestriere