IL
VENTO
Il
vento si scagliò contro gli alberi
col suo
azzurro scudiscio
e li
udì che gemevano curvando
il vertice
al suolo.
Il
vento salì rapido il pendio
della montagna
solitaria e giunse
all’alta
rupe; mormorò dal tempo
un’eco
di valanghe.
Il vento
si levò nel fermo cielo,
aquila
ardente volteggiò su sparse
mandre
di nubi, dileguò; lontano
sventolò
il mare i suoi vessilli bianchi
risplendenti
nel sole.
Guido Zavanone
"Il vento" di Zavanone soffia diversamente dagli altri.
RispondiEliminaNon è né la brezza né la bufera:
Si scaglia "contro gli alberi" - certo - sale il ripido "pendio della montagna solitaria", ma in tutto questo trova la forza per sorreggere nel cielo le ali dell'aquila "ardente", per permettere al mare di essere lui, il mare, a sventolare "i suoi vessilli bianchi".
Sandro Angelucci