venerdì 18 novembre 2016

GUIDO ZAVANONE: "IL VENTO"



IL VENTO

Il vento si scagliò contro gli alberi
col suo azzurro scudiscio
e li udì che gemevano curvando
il vertice al suolo.

Il vento salì rapido il pendio
della montagna solitaria e giunse
all’alta rupe; mormorò dal tempo
un’eco di valanghe.

Il vento si levò nel fermo cielo,
aquila ardente volteggiò su sparse
mandre di nubi, dileguò; lontano
sventolò il mare i suoi vessilli bianchi
risplendenti nel sole.

Guido Zavanone

1 commento:

  1. "Il vento" di Zavanone soffia diversamente dagli altri.
    Non è né la brezza né la bufera:
    Si scaglia "contro gli alberi" - certo - sale il ripido "pendio della montagna solitaria", ma in tutto questo trova la forza per sorreggere nel cielo le ali dell'aquila "ardente", per permettere al mare di essere lui, il mare, a sventolare "i suoi vessilli bianchi".

    Sandro Angelucci

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