Il
Libro “ Anime graffiate” di Maria Rizzi affronta la vicenda di grande attualità
sociale, quale la tratta delle minorenni straniere, e svela al lettore non solo il bandolo della intricata
indagine condotta dall’ispettore in carica, ma offre motivi di riflessione sul non meno complesso processo investigativo dell’ animo umano.
L’autrice
oltre a
scandire gli eventi mantenendo
un continuo stato di attesa e creando
situazioni dagli sviluppi inaspettati,
sa anche ben delineare le caratteristiche
dei personaggi. In primo piano si
staglia la figura dell’ispettore Stefano Segni, eroe ed antieroe allo stesso
tempo: fornito di coraggio e generosità
assume il grave compito di
risanare la società dai suoi mali, ma nello stesso tempo si trova impastoiato
in vicende personali, che lo costringono a fare i conti con la propria condizione esistenziale di marito separato e
padre di una adolescente ribelle.
E come
nella tragedia greca il coro rappresenta
un elemento fondamentale per mettere in relazione il personaggio con la
comunità, così’ in “ Anime graffiate” l’ispettore si rapporta con il coro delle
giovani vittime, presenze esili, fragili, corpi informi che si materializzano dal buio dei loro malfamati vicoli; una pseudo
umanità in grado di emettere solo flebili lamenti che sembrano provenire da
un altro mondo, dove la sofferenza e il
dolore chiedono il loro riscatto.
E il
riscatto ci sarà ma l’ispettore dovrà pagare in prima persona mettendo a rischio la propria incolumità,
tornando però a rinascere a nuova vita
dove la consapevolezza e la comprensione saranno gli strumenti per continuare
ad “investigare” sull’esistenza.
Camilla
Migliori
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