Maria Grazia Ferraris collaboratrice di Lèucade |
I due versi iniziali
– metafora da paesaggio nordico- ci immettono in una poesia che è estremamente
abile nel rendere universale situazioni, stati d’animo, esperienze di vita
assenze e speranza- che esprimono riflessioni umane condivisibili, ma che tradotte
nel personalissimo linguaggio metaforico della poetessa diventano strettamente
soggettive, uniche ed inconfondibili fondendosi nel metaforico“lo spessore
dell’ombra”: vita ai margini della vita.
La notte immobile, senza luna, senza luce, senza suoni, il silenzio avvolgente come un abbraccio traducono le controllate emozioni in musica profonda, forme astratte, disegno lieve e dolente e nel contempo armonico, senza fuga sentimentale o decadente e l’immagine iniziale del lupo torna a chiudere la lirica e permette alla poetessa di ritrovare nel silenzio la sua bussola-
La notte immobile, senza luna, senza luce, senza suoni, il silenzio avvolgente come un abbraccio traducono le controllate emozioni in musica profonda, forme astratte, disegno lieve e dolente e nel contempo armonico, senza fuga sentimentale o decadente e l’immagine iniziale del lupo torna a chiudere la lirica e permette alla poetessa di ritrovare nel silenzio la sua bussola-
Maria Grazia Ferraris
LO SPESSORE DELL’OMBRA
Alto
annusando l’aria, come un lupo
che cerca
la sua bussola nel vento,
si
muove il mio destino, e non è giorno
che
non chieda di te, che non misuri
lo
spessore dell’ombra, che non beva
alla
sorgente muta e incorruttibile
della
speranza. Oggi la notte è immobile
neppure
una falena e un pipistrello
non
una luna
o un
bisbigliare minimo di foglie.
Anche il
lupo si ferma: oggi consuma
un lunghissimo
abbraccio di silenzio.
(Da A
volte una farfalla. ETS. Pisa . 2013)
Lida De Polzer
La poesia di Lida De Polzer, che si è sempre, per quanto ne so, connotata per asciuttezza, essenzialità e quindi sobrietà verbale e tonale, spesso resa in versi medio-brevi, mi pare qui distendersi, anche con il conforto dell'endecasillabo (in due casi addirittura sdrucciolo), in un'addolcita e quasi rasserenata versificazione che descrive mirabilmente un paesaggio notturno, in cui i fattori privilegiati sono l’immobilità e il silenzio, peraltro elementi fondamentali nel paesaggio de «L’infinito» leopardiano.
RispondiEliminaComplimenti a Lida De Polzer.
Pasquale Balestriere
Ho avuto il piacere di leggere "A volte una farfalla": un libro dove - se ce ne fosse ancora bisogno - Lida dimostra di essere una delle migliori poetesse italiane contemporanee.
RispondiEliminaNo, non sto esagerando: Maria Grazia Ferraris fa molto bene a mettere in evidenza "...le controllate emozioni in musica profonda, forme astratte, disegno lieve e dolente e nel contempo armonico, senza fuga sentimentale o decadente..." di questo canto. Un esempio di come, anche oggi, si possa essere lirici in modo sicuro e decisamente innovativo.
Sandro Angelucci