La danza della memoria
a
mia madre
Nel buio della notte
nel logorio di oscuri tasti
tutù danzanti di ricordi
volteggiano nell'aria, e tenue-
mente si veste di color di rosa,
ove profumi di una stanza
echeggiano le punte delle dita
sul legno di un parquet acciaccato
a regalarmi le sue mani
e tra i capelli le carezze,
quando bambino le dormivo accanto
un cagnolino con la testa china
sopra il suo grembo a respirare
e a respirare odori.
Se la memoria ha di una danza
un volto, vorrei …
come vorrei che non finisse mai!
nel logorio di oscuri tasti
tutù danzanti di ricordi
volteggiano nell'aria, e tenue-
mente si veste di color di rosa,
ove profumi di una stanza
echeggiano le punte delle dita
sul legno di un parquet acciaccato
a regalarmi le sue mani
e tra i capelli le carezze,
quando bambino le dormivo accanto
un cagnolino con la testa china
sopra il suo grembo a respirare
e a respirare odori.
Se la memoria ha di una danza
un volto, vorrei …
come vorrei che non finisse mai!
Emanuele Aloisi
(diritti riservati)
(diritti riservati)
Forse
Se il senso non smarriamo della
vista
quando osserviamo un quadro appeso al muro
forse potremmo trascurare il chiodo
ed ascoltare, nel silenzio, l’eco
delle parole constatando vana-
mente adornarsi di vernice ignara
della Pietà, la sua cornice umana.
Forse, nel marmo, scorgeremo luce
e l’anima danzare tra i colori,
dentro i risvolti della veste l’ombre,
e in venature sentiremo il sangue.
Perché capire fino in fondo l’arte
forse vuol dire non pensare a un nome
ma al dono sacrosanto delle mani.
quando osserviamo un quadro appeso al muro
forse potremmo trascurare il chiodo
ed ascoltare, nel silenzio, l’eco
delle parole constatando vana-
mente adornarsi di vernice ignara
della Pietà, la sua cornice umana.
Forse, nel marmo, scorgeremo luce
e l’anima danzare tra i colori,
dentro i risvolti della veste l’ombre,
e in venature sentiremo il sangue.
Perché capire fino in fondo l’arte
forse vuol dire non pensare a un nome
ma al dono sacrosanto delle mani.
Emanuele Aloisi
(diritti riservati)
(diritti riservati)
Odor di
muschio
Controcorrente non può andare un fiume,
lasciar la pena, un rivolo di sangue
nella ferita di un materno grembo,
nel cuor del tempo un calendario ameno.
Non solo il nome di Maria portò,
ma della croce anche il silenzio atroce,
la maschera di un’acqua che scorreva
a levigare sulle pietre un volto
e con le spine tra le dita, il nome
a incidervi del figlio, e la memoria
nelle carezze di un eterno amore,
nel muschio ritrovato di un abbraccio
che oggi emanava di un presepe odore
la gioia viva di una mangiatoia.
lasciar la pena, un rivolo di sangue
nella ferita di un materno grembo,
nel cuor del tempo un calendario ameno.
Non solo il nome di Maria portò,
ma della croce anche il silenzio atroce,
la maschera di un’acqua che scorreva
a levigare sulle pietre un volto
e con le spine tra le dita, il nome
a incidervi del figlio, e la memoria
nelle carezze di un eterno amore,
nel muschio ritrovato di un abbraccio
che oggi emanava di un presepe odore
la gioia viva di una mangiatoia.
Emanuele Aloisi
(diritti riservati)
(diritti riservati)
Un titolo
Un
titolo può dar prestigio a un uomo,
di un
orologio il tempo, o l’eleganza
di una
cravatta stretta bene al collo,
la
cura attenta delle ciglia agli occhi
e
sulla pelle raffinati odori,
sapienza
e grazia di parole e d’unghie.
Quando
ha le mani di valori vuote
o
l’orizzonte di una luce amena,
passi
di scarpe indifferenti, sopra
deserti
di cosparsi pianti, sangue
di
rughe e prosciugate vene, nulla
potrà
donargli del sudore aroma,
un
titolo... l’onore della terra.
Emanuele Aloisi
Un nuovo poeta si affaccia sulle scogliere dell'isola della poesia, benvenuto Emanuele, con le tue armoniose e immaginifiche poesia. Ti consenta lo Ionio, il mare tranquillo, di cogliere il riflesso della tua anima e di volgerlo sempre in poesia. Benvenuto
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