Carmelo Consoli, collaboratore di Lèucade |
Commento
alla
poesia
“Acini d'uva”
di
Emanuele
Aloisi
Ritorna
in
questa
breve
poesia
di
Emanuele
Aloisi
l'eterno
scontro
tra
le
fragranze,
le
cromie
della
natura
e
l'umana
presenza
nel
suo
aspetto
più
inquietante
e
spietato.
Gli
“Acini
d'uva
sgrappolati
e
persi”
sono
gli
inconsapevoli
e
profumati
protagonisti
di
un'orizzonte
vastissimo
di
mare
e
uomini,
di
sponde
e
frontiere
che
si
contendono
miserie,
tragedie
e
personaggi del
tutto
estranei
ai
valori
della
dignità
e
della
pietà
umana.
Nasce
così
una
lirica bitonale
che,
con
grande
musicalità
e
attenzione
alla
versificazione,
alterna
le
sonorità
festanti
di
“tamburi
in
festa”,”
note
a
danzare
sulla
pelle
“ e
ancora
“potranno
mettersi
cavalli
in
testa/a
rimembrare
giocoliera
Atena”
ai
contrapposti
segni
di
un andare
lento,
grave
e
di
denuncia di
“pelle piena di lividi
di
una
marea
funesta,
la
messinscena
di
una
faida
mesta/nella
miseria
di
un'ondosa
cena”.
Scenari
di
sicuro
effetto
visivo
e
sonoro
attraverso
i
quali
il
poeta
arriva
poi,
con
rigore
interpretativo
e
supportato
da
una
velata
pietas,
alle
sue
considerazioni
finali
quando scrive “ Ne
echeggeranno
solamente
i
fumi/
pezzi
di
cocci
o
di
tizzoni
sparsi/carboni
fradici
di
viaggi
vani/
”.
E
l'emozione
poetica
ultima che
giunge
dalle
profondità
della
trasfigurazione
onirica
della
realtà
fa
chiudere
al
poeta
la sua esemplare
lirica
con
questi
splendidi
versi
:
“ad emanare
profumati
agrumi/acini
d'uva
sgrappolati
e
persi/
su
scogli
e
zattere
di
umane
mani”.
Profumazioni
e
colori
che
restano
come
sempre
a
coprire
i
travagli
dell'esistenza
di
tutti
noi.
Carmelo
Consoli
Acini d’uva
Potranno mettersi tamburi in
festa
su spartiacque di una costa
amena
note a danzare sulla pelle
piena
dei lividi di una marea
funesta.
Potranno mettersi cavalli in
testa
a rimembrare giocoliera Atena
la messinscena di una faida
mesta
nella miseria di un’ondosa cena.
Ne echeggeranno solamente i
fumi
pezzi di cocci o di tizzoni
sparsi
carboni fradici di viaggi vani
ad emanare profumati agrumi
acini d’uva sgrappolati e
persi
su scogli e zattere di umane
mani.
Emanuele Aloisi
(diritti riservati)
grazie infinite al prof. Pardini e Carmelo Consoli. Emanuele Aloisi
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