LUCIANO
LUISI
UN
UOMO
Sono
una povera cosa
come un
insetto, una pietra, un ramo secco,
un
fiore sfiorito che cerca di bere
l’ultima
goccia d’acqua in fondo al vaso.
Sono una
piccola barca
che ha
perduto la vela
ma
sogna sempre il mare.
Sono un
uomo che guarda al finestrino
i panorami
fuggenti che mutano
come
mutano i volti che spariscono.
E guarda
il cielo e chiede: per me
che sono
ancora coinvolto
nell’effimera
festa della vita,
quanti
giorni mi restano?
da Nuovo contrappunto. Anno XXVI n. 2 - Aprile - Giugno 2017
Lirica di grande umanità e di sofferta partecipazione, come accade solo ai veri poeti. Qui la mesta riflessione sulla vita fatalmente transeunte, della quale restano a disposizione i momenti finali, si distende in tre fasi figurative quasi tenere, certo pervasive e coinvolgenti; e si chiude con la struggente richiesta del tempo che rimane prima che si concluda l’«effimera festa» che ci è data in sorte.
RispondiEliminaPasquale Balestriere
bravo e struggente luisi grande poeta io ricordo di averla conosciuto tantissimi anni fa a chianciano assieme a villaroel.sono rimasto colpito dalla sua cultura e personalità auguri e tanti cari saluti
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