L'ONTOLOGIA POETICA DI ROSSELLA
CERNIGLIA
Marco dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
Un' acuta profonda analitica riassume il
contesto riflessivo di Rossella Corniglia sulla poesia e la sua genesi
interpretativa.
L'Essere è l'assioma predominante che
incorpora ogni aspetto contenutistico di significati e interdipendenze
collaterali sottolineati dall'Autrice.
L'Autrice poi amplifica le sue
considerazioni coinvolgendo la soggettività assoluta (haecceitas) dell'interpretare,
nella trascendenza, la ineludibile finalità creativa dell'essere umano,
sigillandone gli effetti con un richiamo persistente all'essenza dell'Essere (tentativo
estremo di collegare micro e macro organismi poetici nell'unità esistenziale).
L'unità esistenziale si auto-costituisce
quindi "colonna" portante di sacralità volontà e amore in tutto il
ricco pensiero dell'Autrice.
Il punto da sottolineare è che
l'interpretazione della "poesia" non può relegarsi come semplice
interferenza e ostacolo al tentativo cosmico di riunificare l'essenza
dell'Essere con il sé creativo dell'essere umano (il poeta).
Ogni esercizio di commento che sia, infatti
costituisce un ampliarsi della stessa creatività artistica nel superare ogni
limite di ricerca e meditazione soggettivo-oggettiva.
Limite che non è soggettivamente
traguardabile se non ricreandosi continuamente con la dialettica della assenso/dissenso
e con la criticità oppositivo-dialogante di approccio analitico alla "realtà"
delle sfere poetiche.
Peraltro la conoscenza della "realtà"
è oggettivamente impossibile è la "poesia" quale articolazione di
intuizioni-sensazioni interiorizzate, cavalcando l'asetticità scientifica, può
in effetti costituire il nuovo "osservatorio" del progetto realistico
di un approfondimento più mirato e serio al "mistero" universale che
circonda l'esistenza-apparenza dell'umanità.
L'esistenza "virtuale" è
dunque la nuova vitalità artistica che si crea continuamente e si confronta
senza però oggettivarsi nel "sentimento teocratico" di cui teorizza
Rossella Cerniglia.
La sacralità soggettiva pertiene infatti
altre dimensionalità interiori che la "fede" sostiene ed alimenta
nelle varie fasi della storia umana.
Analoga considerazione da farsi ha valenza
per la "volontà" che può intendersi come superamento tentato del "limite"
(di cui già si è detto) per collocarsi in una "realtà" diversa e
virtuale senza mai rinunciare a rappresentarsi come categoria della regione
dialettica di ontologica creatività alternativa.
Identico approfondimento si può
riscontrare nell'esame dell'amore (via liberatoria dell'esistenza per l'Autrice)
che può intendersi come superamento del desiderio di appartenenza alla
supremazia dell'Essere (amore assoluto) per limitarsi in una ricerca di un sé
minore (l'abbandono) ma non per questo meno antagonista della "valenza"
esistenziale di gioie, dolori, passioni, tormenti, crolli verità e menzogne che
costellano anche storicamente il panorama poetico nelle più varie espressioni
artistiche.
La Poesia quindi, indirizzo maestro che
condurre alla verità della realtà (secondo l'Autrice), segue le orme indicative
degli altri capisaldi teorico-pratici per caratterizzarsi "fuga"
dalla realtà stessa già sperimentata e fallimentare senza significati
liberatori e profondi ma prigioniera del
contesto dogmatico tecnologico più repressivo.
Il rilancio poetico di espressività
multi-variali non può dunque prescindere dalla "realtà nuova" (come
già detto) che si affaccia originalmente senza ripetersi in una ricerca
infruttuosa e pedissequa.
Gli attuali tempi a proiezione Tecno
globale del resto invitano alla massima prudenza, perché lo strapotere
consolidato e dilagante delle tecno-strutture impone continuamente e propone revisioni
di modelli creativi ed interpretativi al di là di canoni e "gabbie"
accademiche o movimentalismi tradizionali figli del proprio tempo.
La stessa "natura" umana si
trova sottoposta a confronti stressanti e perdenti: tali modificazioni globali
co-investono inevitabilmente quella dimensione interiore più elaborativa di cui
la Poesia è guida primaria ed insostituibile, ma dove l'Essere ne costituisce
indubbio richiamo per altra dimensionalità a noi sfuggente e ignota.
Pertanto: amore, volontà, sacralità,
abbandono, concetti a dimensionalità variabile, acutamente esaminati
dall'Autrice e ricondotti alla suprema totalità dell'Essere, possono trovare
una collocazione più ridimensionata dall'esplosiva immaginazione totalizzante
della poeticità connaturata e radicata nell'essere umano succube di una
"realtà" inconoscibile e sempre più virtualizzata dal potere tecno.
Marco
dei Ferrari
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