Intervista
A
Miriam
Luigia Binda
A CURA DI
NAZARIO PARDINI
N. P.: Quali sono le occasioni della vita che più hanno inciso sulla
sua produzione letteraria? quanto di autobiografico c’è nelle sue opere? lei
pensa che ci sia differenza fra poesia lirica e poesia di impegno; o pensa che
la poesia, essendo un’espressione diretta dell’anima, sia sempre lirica
qualsiasi argomento tratti?
m.b
- La mia produzione letteraria è un'occasione della vita e non il contrario
perchè ogni momento del mio vissuto, diventa per me espressione di molteplici occasioni. La poesia
è sicuramente un'occasione importante
per ritrovare una forma di concentrazione veramente essenziale che si rivolge anche agli altri per
comunicare ma, da questo punto di vista,
non ritengo la poesia un mezzo di
comunicazione per trasferire agli altri - in una forma originale - un
genere di informazione sul proprio stato culturale, lavorativo, sociale; non
è una specie di interruttore che
accendiamo e disconnettiamo a nostro piacimento per fare
un po'di luce sulle sensazioni, sulle nostre memorie o per dire semplicemente
qualcosa che in quel momento ci impegna culturalmente. E' possibile utilizzare
una tecnica poetica per fare cultura ma nella poesia c'e' in gioco soprattutto la relazione
con la parte più intima ed inconscia di noi stessi; quindi questa parola poetica
diventa lirica per la sua potenzialità illimitata, a costo di non avere alcuna
conferma con la realtà. Anch'io come
Lei ritengo quindi che la poesia è sempre lirica quando mantiene questa tensione
estetica ma anche etica verso l'anima in quanto " poesia è l'espressione
diretta della nostra anima"; per
anima intendo l'energia che accentua la
nostra distinzione con gli altri e questo genere di distinzione non è comprensibile perchè ha il potere di trasfigurare la realtà che ognuno di vive
(occasionalmente).
N. P.: Quali sono le letture a cui di solito si dedica e quale il libro
che più le ha suscitato interesse? e quindi predilige? perché?
m.b - I libri che più hanno suscitato interesse li
divido per periodi. Quand'ero piccola il
libro che più mi ha interessato è stato Pinocchio e la fata turchina.
Nell'età dell'adolescenza mi ha
colpito il libro Cent'anni di solitudine di Garcia Marquez perchè mi catapultava in un
universo fantastico ricco di colori, profumi e personaggi; grazie
alla scrittura di Marquez entravo nella
saga familiare di Remedios nel piccolo paese di Macondo in Sud America ma, ero ragazzina per cui l'immaginazione era più
forte e potente di adesso. C''erano le
poesie di D'Annunzio e del decadentismo. Suscitavano in me interesse per l'atmosfera evocativa dell'arte e
della Belle Epoque di Boldini, Schile,
Klimt. il simbolismo di Redon; un periodo stimolante e di buon gusto estetico. Un libro che ha
suscitato il mio interesse da adulta, un
po' più avanti con gli anni è l'Ulisse
di Joyce perchè non l'ho capito; è un
testo visionario come un film pieno di
riferimenti di vita quotidiana, poetici e
spunti filosofici.
N. P.: Fino a che punto le letture di altri autori possono contaminare
uno stile di uno scrittore? e se sì, in che modo?
m.b - la contaminazione a mio parere è una lezione
di stile; leggere bene aiuta a parlare e
scrivere bene; inoltre la lettura di un
libro unisce la forma letteraria al
gioco dell'immaginazione. Quest'ultimo aspetto aiuta il nostro bisogno di concentrazione, aiuta
anche il nostro pensiero. Quando si scrive sopratutto la poesia arriva dalla
concentrazione profonda e la coscienza - almeno mi capita così - non sa
spiegare "in chiaro" il senso di alcune espressioni poetiche.
N. P.: Che cosa pensa della poesia innovatrice, quella che tenta sperimentalismi
linguistici? quella che si contrappone e rifiuta ogni ritorno al passato? o, per meglio
intenderci, quella che si contrappone ad un uso costante dell’endecasillabo, o
a misure dettate da una rigida metrica?
m.b - La sperimentazione
linguistica non è detto rifiuti il
passato anzi....talvolta ne esalta la
forma con la provocazione del contrario!
Esempio si possono dire cose attuali
utilizzando un linguaggio antico. L'errore secondo me sta nel confondere la
metrica con la poesia. La poesia ha a che fare con le forme ideali, dell'immaginazione
e con la struttura dei sentimenti (la
nostra anima come ho detto anche all'inizio)
gli stili linguistici - la metrica invece è
uno strumento; nel tempo ha cambiato uso
e proprietà pratica. Sono convinta
un artista serio (anche il più spregiudicato e all'avanguardia) direbbe che è fondamentale studiare gli antichi ed è altrettanto
importante comprendere le regole
dell'armonia e dello stile poetico ma,
non va dimenticato che questi
strumenti linguistici e queste
conoscenze dell'endecasillabo - danno un tocco in più - rendono più gradevole e dotta la poesia senza comunque pretendere di
sottometterla alla retorica od altre forme di speculazione concettuale anche
di natura economica.
N. P.: Cosa pensa dell’editoria italiana? di questa tendenza a
partorire antologie frutto di selezioni di Case Editrici? di questi
innumerevoli Premi Letterari disseminati per tutto il territorio nazionale?
n.b - ho letto molti articoli su questo argomento, apparsi su
noti quotidiani italiani; in effetti
sono moltissimi i Premi Letterari
vigenti e tante proposte arrivano dalle Case Editrici che si impegnano a
pubblicare i libri degli scrittori
(previo lauto compenso). In effetti
potrebbe sembrare una vera speculazione che mette in evidenza: l'esigenza dell'editore di guadagnare e dall'altro l'esigenza
dell'artista di mettere in mostra, costi
quel che costi, il suo nome sopra la
copertina di un libro che riporta
il logo di importanti editori.
Per un vero critico d'arte e per
un autentico letterato, questo aspetto non è affatto importante perchè evidenzia soltanto
la messa in circolo di libri.
Questo aspetto non mi scandalizza
e spiego perchè: se vedo un libro pubblicato da una famosa casa editrice che
riporta il nome di un noto politico o da
un noto professore o di un noto
giornalista o di un noto cantante o di un noto sportivo - insomma se in una
libreria vedo in vendita un libro pubblicato da un personaggio popolare e famoso reputo questo libro meritevole di pubblicazione da parte
dell'editore perchè la notorietà dell'autore garantisce le vendite?
Questo ragionamento subordina il
contenuto del libro alla forma puramente commerciale - . Sia l'autore famoso sia l'autore non famoso
entrambi conoscono le regole del gioco e, se puntano alle vendita ognuno fa la
propria puntata con i mezzi che ha a disposizione.
Semmai sono i fruitori che non
devono farsi condizionare anzi, forse è più divertente scoprire nuovi autori piuttosto che finire nella
solita rete di autori noti e qualificati.
I Premi Letterari in effetti - ed
in teoria - hanno il dovere di fare valere il merito con un sano spirito
filantropico. Infatti alcuni premi danno
anche riconoscimenti che permettono di
sostenere tutti i costi di pubblicazione per un autore emergente è un fatto importante ;
stimola la produzione di nuove opere. Giudicare con la dovuta autorità e
competenza professionale non è comunque da tutti.
N. P.: Certamente sarà legata ad una sua opera in particolare. Ne
parli, riferendosi più ai momenti d’ispirazione, ai tempi di scrittura, alla
scelta lessicale, alla revisione, più che ai contenuti. Che pensa della
funzione del memoriale in un’opera di un poeta? e alla funzione della realtà
nei confronti di un’analisi interiore?
mb - Mi appartiene quest'analisi interiore che non pone legami ad
un opera in particolare a volte ho anche giocato con le parole ma, onestamente ogni mia poesia
è un lavoro d'impegno che ha senso anche per la mia formazione estetica e ricerca culturale. Non
uso tante parole, in genere parlo
molto poco ma, con la poesia ho
conosciuto nuovi spazi di espressione.
Mi sono anche stupita di me stessa!
N. P.: Cosa pensa della nostra Letteratura Contemporanea? raffrontata
magari con quelle straniere? e dei grandi Premi Letterari tipo il Campiello, il
Rèpaci…?
e del rapporto fra poesia e società? fino a che punto l’interesse per
la poesia può incidere su questo disorientamento morale (ammesso che lei veda
questo disorientamento)? o pensa che ci voglia ben altro di fronte ad una carente
cultura politica per questi problemi?
mb - la cultura
contemporanea ha la caratteristica di
incontrarsi con altre scienze, altre discipline e saperi. I suoi confini
poetici e filosofici si estendono a nuove aree e settori. Al tempo stesso, ed è
un fenomeno parallelo, il premio letterario anzi i premi letterari citati nella
sua domanda, giudicano l'arte anche con
giudizi di merito extra-artistici in quanto "caso" di un dato autore.
di un dato personaggio (il caso Saviano che
con il suo libro ha denunciato le mafie è caso sociale oltre che
politico e letterario). Si generano così modelli di saperi che si dissociano dalle forme tradizionali. All'inizio ho detto che la poesia appartiene all'anima dell'artista ma, la poesia in rapporto con questi nuovi
modelli di sapere si rivolge ad una complessità culturale che non fa riferimento ne all'artista ne al suo fruitore perchè
appartiene alla trasformazione storica della società. Un disorientamento morale deriva secondo ma dal senso profondo
dell'arte letteraria riposta nelle culture del passato che oggi non ci sono più. Un cambiamento epocale è dato anche dalle istallazioni
informatiche, le piattaforme di Facebook, le e-mail che trasferiscono, in due secondi,
file di interi libri questi nuovi strumenti materiali rappresentano
un modello di comunicazione che di fatto diventa anche un veicolo
culturale in contrapposizione al vecchio stile intellettuale. Non è un fatto fantascientifico anche
accedere ad importanti
Biblioteche senza spostarsi da casa. Questo aspetto può scandalizzare e
può preoccupare coloro che giudicano privi
di moralità i rapporti superficiali che si
spacciano come contatti culturali tramite web. Credo
che un passo, vada fatto anche in questo senso per cercare una possibilità di accordo tra l'arte anche tradizionale e questa nuova
epoca culturale. Se non ricordo male Paci sosteneva proprio questo ed esortava gli
artisti a compiere questi sforzi per attraversare le nuove forme poste tra il passato ed il
presente. L'artista quindi, come il Fanciullino
di Pascoli, non deve scoraggiarsi perchè davanti a se, in ogni epoca, trova una via nuova che si origina dal passato e, su
questa via ci sono sempre infinite
possibilità. Ne sono convinta.
N. P.: Se potesse cambiare qualcosa nel mondo della poesia o dell’arte
in generale, che cosa farebbe? se avesse questi poteri che cosa lascerebbe
invariato e che, invece, muterebbe sostanzialmente?
mb - Metterei in
evidenza sopratutto l'aspetto vitale che stimola l 'apprendimento, lo
studio anche con una disciplina che mira all'invenzione.
Non è infatti escluso che un artista non sia scienziato.
Anche gli scienziati hanno bisogno di un lampo che arriva dal mondo delle idee. Margherita
Hack è di questa opinione.
Sono convinta, molte
persone hanno un bagaglio culturale
ricchissimo ma preferiscono aspettare il calendario dei Maia per la fine dei
tempi. Non si sentono capiti e forse
rinunciano al valore di una cultura che ha come base la riflessione
storico-filosofica e religiosa intesa come legame tra popolazioni diverse. Aiuterei queste persone a diventare più
attive e protagoniste del loro ruolo di insegnante. Non è possibile che un professore rimanga pomposo sulla sua cattedra di filosofia o di letteratura
italiana senza far capire il valore di
questo genere di formazione agli altri .
E' come ammettere che il nostro Primo Ministro ha solo autorità, per salvare l'Italia dalla
bancarotta, per competenze tecnico-economiche
senza pensare che sia anche un uomo in grado di ragionare con saggezza e buon senso. Darei
valore a questa capacità di riflessione con spirito di umiltà senza dover per forza trattare con gli
spocchiosi tuttologi della parola pieni di enfatici nozionismi che rivendicano
una sicurezza di se - priva di personalità - ma d'effetto per la demagogia
della persuasione.
Questo soprattutto cambierei per fare silenzio e dare
attenzione al clamore che cerca
di vanificare la formazione letteraria e filosofica - una
formazione - di fondamentale
importanza per il contatto con le altre
discipline e soprattutto fondamentale per il lavoro ed il contatto civile.
La sua intervista verrà pubblicata sul mio blog
Alla volta di Leucade blog.
La ringrazio per la sua disponibilità.
Nazario Pardini 18/06/2012
Queste riflessioni mettono in risalto anche un aspetto nuovo. Sono quindi d'accordo con Binda quando dice che l'arte del passato talvolta esce allo scoperto come contrasto o provocazione dell'arte tradizionale. Basta guardarsi intorno per capire che siamo di fronte ad una continua evoluzione e frammentazione di ogni ambito espressivo dal quale si estrae un materiale grezzo utile per nuove idee. Un artista, oggi come oggi ha moltissime difficoltà quando cerca di rinnovarsi e grazie ai frammenti del passato soprattutto se si tratta di materiale mitologico ritrova una richezza espresiva importante e sempre generatrice di cultura. Non si tratta di dire questo autore è vecchio e quest'autore è giovanissimo si tratta di una vera e propria ricerca che fa capo a questa frammentazione della forma antica che ritorna come materiale post-moderno. Forse nell'ambito della poesia è più difficile notare questo passaggio ma nelle arti visive o architettoniche è più evidente. Esempio, poco tempo fa, ero fuori Italia ed ho notato l'incontro di forme barocche con forme post moderne nel Gasometro della Coop Himmelblau di Vienna la cui filosofia del decostruttivismo è presente in altre opere imponenti, sparse per il mondo, che hanno ottenuto consensi favorevoli soprattutto tra i creativi emergenti (ex:Energy Roof) Di fronte a queste opere, molti artisti potrebbero pensare che la tradizione del passato è morta ma si sbagliano, come giustamente leggo da questa intervista, ogni nuova tendenza non spezza con il passato perchè ogni giudizio artistico, veramente fondato sullo studio e la ricerca ha bisogno delle nostre origini. Giorgio Bonomi
RispondiEliminaCertamente si, la formazione filosofica che riesce comunque a dare anche una visione pià comprensiva degli altri studi o discipline è importante. Quindi la fine di questa intervista è chiarissima anche per me. Io comunque comprendo che è molto faticoso oggi rintracciare qualità e livelli seri anche per una buona informaione non sempre dei soliti! Ciso. nformazioni per così dire fresche non inflazionate dai soliti!. Ciao complimenti per questo blog.
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