Nel segno dell’OTTAGONO
Federico II aveva un progetto
la convivenza religiosa….
Ombre di serpenti nei
drappi decadenti
letti come troni d’avorio cesellati
alzate di peltro con ogni libagione
in candido alabastro le
brocche
traboccano, di vino, su
vassoi
calici d’argento, pistilli di cristallo,
colonne di tritone tra
trine di cavallo
forzieri di monete, pelli
di leone,
candelabri e cavigliere
si aprono le danze .
Nei castelli la cena
e’ servita
per re, santi, mistici,
burloni, ubriachi
e puttane benvenute alla corte del
Dragone.
furore della peste dilaga
nei cortili
avanzi di galera fuori senza un nome.
La visione dei cieli con la città celeste
mappe colorate di
geometrici ventagli
visioni celestiali nei cieli del Signore
il centro e’ immenso….
purificata la fonte per
la benedizione.
Andavano i principi a
caccia d’alchimie
tra stelle conviviali, effluvi d’erbe medicinali
i reliquiari appesi a Madonne
nere
riccamente ingioiellate con
perle tonde e diademi
Sulla via di Damasco scivolano crociate
portantine, profezie di distruzione,
fervore d’aria nuova, ceri con la croce
dolore sublimato per la liberazione.
La liberazione o forzata
conversione?
la cabala bandita i numeri stregoni
vendeva indulgenze la
santa inquisizione
Federico II aveva un
progetto
la convivenza religiosa
verità dolorosa – senza tempo
nel segno
dell’ottagono.
Tratto da Improvviso
profondo.....ed. Helicon 2007
Miriam Luigia Binda
TRA LE RIGHE
tra le righe
le parole sanno
trovare un senso
anche quando l’esistenza sfugge
alla rotta dei pianeti.
abbagli di luce
scoprano in te l’universo
cadono le stelle sul tuo volto
risplende il tuo sorriso.
Cio’ che non sai fare
e’ trovare il coraggio
d’incontrare nella pianura
il silenzio di una maestrina
in bicicletta va’ verso casa .
Quello che non hai
e’ il desiderio di bruciar d’amore
la ferita di ghiaccio non
si chiude
il mio dono e’ una farfalla
l’ho lasciata sul tuo comò
riponi gli abiti di lana
punta i tuoi spilli altrove
lascia passare l’aria
nel cielo dipinto
nei tuoi occhi increduli.
Tratto da Improvviso
profondo.....ed. Helicon 2007
Miriam Luigia Binda
L’equivoco
Piegato, sopra il foglio
l’equivoco è un disappunto
in contrapposizione
all’ignorata inclinazione
di un disagio giovanile
nell’inversione di senso
chiede soltanto
di far fronte al bisogno
con un facile guadagno.
Se qualcuno vedeva
la folle disperazione
nella perfida periferia
ogni negozio, in regola
con il vizio dell’ apparenza
spegneva la sua luce
su ciò che vendeva, al buio
come la neve bianca
cosparsa sull’immondizia.
Intanto l’inverno passava
con un tuono di rabbia
legato alle tempie del gelo
sparava nella “macchia”
un ragazzino si era pentito
sua madre non spese
nemmeno una parola
ma il suo cane, l’aveva
seguito
trovò una tana, nel vicolo cieco
bastardissimo cane, dalla
coda storta
con le pulci e la bava alla
bocca
leccava le piaghe di un
guinzaglio
al collo di un quartiere operaio
stringeva, l’ora rossa
nell’occhio di un mastino
che gli aveva sputato in faccia.
Tratto da Argento 47 e altre
poesie...
ed. Helicon 2010
Miriam Luigia Binda
NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Miriam Luigia Binda è presente in molte antologie di premi letterari nazionali ed internazionali; ha partecipato all'attività di redazione per riviste critiche e tramite pubblicazioni web. Il suo interesse per la poesia nasce da una visione alquanto originale della realtà percepita ed evocata attraverso un gioco di simbologie che si legano ad un mondo immaginario. Un mondo che scaturisce dall'identità poetica dell'autrice alquanto raffinata, ironica e di sensibilità creativa verso un ideale non sempre raggiungibile. Il suo primo libro di poesie è stato pubblicato nel 2008 con il titolo: Improvviso profondo... nel 2010 ha pubblicato la silloge Argento 47 ed altre poesie con la recensione del critico letterario Prof. Rodolfo Tommasi . Inoltre l'autrice, sempre per la casa editrice Helicon ha pubblicato un compendio sulla controversa figura di Francesco Maria Cavazzoni Zanotti erudito del Settecento, personalità eclettica e di sicuro interesse per una breve riflessione sul modo di "fare" arte-scienza e poesia tra i cultori italiani dell'antica sapienza italica.
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