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Ninnj Di Stefano Busà collaboratrice di Lèucade |
Nel gesto di un'alba (per dirla col cuore)
labbra di fragola
declina il canto,
mentre le ortiche insanguinano
i papaveri, lasciando incandescenze nelle vene,
pulsioni di silenzi,
tra il nascere e il morire,
qualche grano dinnocenza.
Tremo quando un'alba mi
accarezza
a pelle, o un nuovo fuoco arde silenzioso.
Aspetto che tenace un bagno derba
irrori le radici, che laspro vento
sorprenda le attese all'infinito.
Oltre le strade bianche riodo il grido
delle semine, dove i tratturi aprono varchi
a lune nuove.
Ha fremiti stasera la parola, questo andare per terre bruciate,
questacqua che non scioglie l'arsura,
spalanca solo minime passioni:
trascina ai frangiflutti,
lo scafo in cerca dellapprodo.
La verità del segno
Non ho che qualche strazio,
un grido che consuma limmenso
e lo sbianca come linverno
il cielo che lo sfionda.
La vita sta nellistante
imperfetto,
nei germogli di carne
o in un sangue rappresi
nei cerchi inossidabili dei tralci,
nelle campanule bianche
tra i maggesi e la zolla.
Arranca una passione
che colora i melograni
e scalpita nellombra
di un altro scandaglio d'arsure.
Non ho che sillabe piegate,
nodi di fonemi e sintagmi
a tessere tele rosseggianti
o attese dalabastro,
il volo di un pensiero che accende
spighe di prodigi e suoni dimenticati.
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Ringrazio (e credo di poterlo fare a nome di tutti coloro che amano la vera poesia) Ninnj Di Stefano Busà per avermi dato la possibilità di bagnarmi in acque così limpide e pure. Un bagno rigeneratore che porta armonia laddove c'è solo chiasso, gelo e dolore.
RispondiEliminaBastano, oh se bastano, i fremiti serali di questa parola, le sue sillabe piegate, questi nodi di fonemi e di sintagmi ad ingiallire miracoli di spighe.
Brava, bravissima. E complimenti,
Sandro Angelucci