Maurizio Soldini |
Poesia inedita
Viandanza
di
Maurizio
Soldini
attraversare la strada per andare
verso la meta oltre la curva
e il cammino si piega al tramonto
si fanno le gambe più molli
dove a un tratto si gioca il destino
si sfalda la soglia del sogno
e in cenere vanno i ricordi
si sfianca nel tempo la tempra
nell'ampiezza di nuvole e pioggia
incedere sul marciapiede sottotetto
si rende sdrucciolevole al pensiero
e scivola sull'evidenza il piede
il corpo si sfila dall'anima e sperde
sfilacci di sera su tuoni e lampi
ma le cose sono sempre al loro posto
mobili solo gli esseri umani
viandanza di luce e d'ombra
nell'incontinenza del voler vivere
verso la meta oltre la curva
e il cammino si piega al tramonto
si fanno le gambe più molli
dove a un tratto si gioca il destino
si sfalda la soglia del sogno
e in cenere vanno i ricordi
si sfianca nel tempo la tempra
nell'ampiezza di nuvole e pioggia
incedere sul marciapiede sottotetto
si rende sdrucciolevole al pensiero
e scivola sull'evidenza il piede
il corpo si sfila dall'anima e sperde
sfilacci di sera su tuoni e lampi
ma le cose sono sempre al loro posto
mobili solo gli esseri umani
viandanza di luce e d'ombra
nell'incontinenza del voler vivere
Maurizio Soldini
Una poetica ampia, pulita che affascina e trascina nell'andare. In questa poesia si respira la profondità dell'animo sensibile del poeta, il travaglio sullo scorrere del tempo, che vede sopravvire la memoria dell'essere, sull'esistere del corpo.
RispondiEliminaQuella di Maurizio Soldini è un arte poetica maiuscola, delicata e intensa, come riesce ad essere il maestro della poesia, che ci regala musica con i suoi versi.
Ho provato una grande emozione nel leggere questi versi.
Un caro saluto
Francesco
Grazie, Francesco.
RispondiEliminaCari saluti
Maurizio S.
Una poesia distesa su un campo prosastico-poematico dove gli enjambements fanno da connessione alla lettura. La metaforicità traduce in serica trasparenza il dipanarsi dell'umana vicenda il cui corpo si sfila dall'anima e sperde sfilacci di sera su tuoni e lampi. Ma le cose sono sempre al loro posto; immutabili; a vedere il cadere della fragilità umana; mobili solo gli esseri umani in una viandanza di luce e d'ombra
RispondiEliminanell'incontinenza del voler vivere. Di volersi aggrappare inutilmente all'idea del sempre.
Complimenti all'Autore. Le sue poesie, che seguo con piacere, sanno tanto di vicissitudine umana simboleggiata, con intuito poetico, da una realtà fatta di strade, mete, curve, sogni, corpi, anime e sfilacci di sera.
Prof Angelo Bozzi
Poesia che fa di un minimalismo oggettivo una metafora di grande effetto esistenziale. Complimenti! Molto bella.
RispondiEliminaFranco
Grazie, prof. Bozzi e grazie, Franco
RispondiEliminaMaurizio S.