Maurizio Donte collaboratore di Lèucade |
Due sonetti a metro AbCd dCbA AbC CbA aDD
Mi parla il cielo sempre dell'amore
(2°sonetto "Dontiano")
Corrono i sogni morti su nel cielo,
e vanno via col giorno
nell'arcana armonia che corre al vento
e per te canto, amore
e vanno via col giorno
nell'arcana armonia che corre al vento
e per te canto, amore
mio smarrito, dolore
che porto sempre dentro di me e sento
venir anche d'intorno,
come se fosse un'ombra tetra, un velo
che porto sempre dentro di me e sento
venir anche d'intorno,
come se fosse un'ombra tetra, un velo
sceso tra me e le braccia sue che anelo,
e altro non odo attorno
se non le vuote frasi che m'invento.
e altro non odo attorno
se non le vuote frasi che m'invento.
Scorrono i giorni e son già più di cento
e a pensarti ritorno
e quel che è stato solo il tempo me lo
e a pensarti ritorno
e quel che è stato solo il tempo me lo
disse e dunque addio cielo
mio di speranze pieno e di dolore
che ancor mi parli del perduto amore.
mio di speranze pieno e di dolore
che ancor mi parli del perduto amore.
Terribilis est locus iste
(3º Sonetto "Dontiano")
Terribile è la voce tua da cui
escono le parole
del rifiuto che tanto m'è crudele
da colpirmi la mente
escono le parole
del rifiuto che tanto m'è crudele
da colpirmi la mente
e che l'anima sente
atrocemente in cuore, dove il miele
scorre per te, mio Sole.
Ben lo so, amore che non sono lui.
atrocemente in cuore, dove il miele
scorre per te, mio Sole.
Ben lo so, amore che non sono lui.
Perso è l'istante, così io passai e fui.
Morirono le viole
a primavera, e il tempo infedele
Morirono le viole
a primavera, e il tempo infedele
in cui felicità divenne fiele
arrivò e spense il sole
per me e fu allora che venne costui.
arrivò e spense il sole
per me e fu allora che venne costui.
Ma solo io amore fui
davvero e tuono e folgore possente
percosse monti e valli inutilmente.
davvero e tuono e folgore possente
percosse monti e valli inutilmente.
Maurizio Donte
grazie molte professore, invero temo che un verso del primo sonetto non vada bene. "Ma altro non odo attorno"...ma-àltro credo non possa fare sinalefe, cadendo la tonica sulla "a" di altro...cmq è facilmente rimediabile sostituendo "ma" con "e"...si legga dunque il citato verso così:
RispondiElimina"e altro non odo attorno".
Scusatemi per la distrazione.
io metterei semplicemente un punto e virgola alla fine del verso sopra, dopo "anelo" e comincerei il verso sotto direttamente con " altro non" togliendo anche la congiunzione.. resta settenario con accenti giusti:-)
RispondiElimina.molto bravo, come sempre, Maurizio :-)