Lo sguardo è latitudine, oltre
indovino il vuoto nella destinazione
- non si volta il tempo.
Indossavi passi svelti la mattina;
i silenzi, per la voce della gente.
Sulle pagine i tanti occhi accesi. Tu
un pomeriggio, il vento tra i capelli,
eri
dentro in un vestito di sole
mentre il lago
usciva spoglio dalla bruma di Novembre.
Un
canzoniere d’amore che si sviluppa su uno spartito generoso di abbrivi
erotico-passionali di effettiva soluzione innovativa nella sua forza
rappresentativa; nel lanciare l’anima al di là dello steccato della semplice
comunicazione: cieli, occhi, inverni, primavere, silenzi, mari, tramonti, sere.. tutto è coinvolto e
traslato oltre il senso per dare connotazione ad un sentire straripante; ad una
emozione che sente il bisogno di neologismi, di strutture lessicali anomale,
perché fuori dal comune è questo amore.
Iniziare
da questa citazione testuale, da questo momento incipitario significa andare a
fondo fin da subito nella poetica di Buono. Un percorso, incisivo, frammentato,
asintattico, apparentemente alogico, ma disposto a letture oggettive, il suo,
dove leggeri tocchi di lemmi, di audaci corpi verbali in dilatazioni
significanti, danno vita a meditazioni di visiva metaforicità: sguardo latitudine;
tempo che non si volta; passi svelti da indossare; occhi accesi su pagine; tu
dentro un vestito di sole; lago che esce spoglio dalla bruma di novembre. Un
incalzare di proposizioni; di parole che si fanno totali, plurime, sufficienti a
se stesse, creativamente ad hoc per uno slargo etimo-fonico di grande soluzione
poetica; fresche, originali, incisive che richiamano alla vita con tutte le
loro plurime significanze: il tempo che fugge; il memoriale alcova; le sottrazioni
di un presente poco disponibile a rivelarsi; a porsi a tu per tu con una
vicenda esistenziale i cui perché sono di difficile soluzione; l’amore che fa della
natura un compagno fedele; una guida di cromatico vigore che con i suoi
accostamenti ora lucidi di sole ora brumosi di novembre, si fa concretezza di
un impellente sentire; di immagini che, rimaste a riposare in un animo folto di
abbrivi emotivi, fuoriescono a nuova
vita accompagnate da una fertile malinconia; da uno stato di saudade che
ben feconda la parola poetica. Se poi a dominare è il tempo all’imperfetto, il
tutto dà il senso della continuità di una storia ricamata da venti fra i
capelli, da vestiti di sole, e da laghi spogli, di memoria goethiana: “… Tu/ un pomeriggio, il vento tra i
capelli, eri/ dentro in un vestito di sole/ mentre il lago/ usciva spoglio
dalla bruma di novembre”. Anastrofi,
similitudini, giochi iperbolici, per toccare vette a cui non si accede con la
tradizionale canonica sintassi. Occorre inventiva, opulenza iconografica,
multicorde a ché la parola si faccia scala per agguantare la coda dell’eccelso;
i gradini più alti delle emozioni; e il Poeta dà tutto se stesso al verso con
l’intenzione di scoprire l’alter ego che lo completi; e forse è il sentimento
dei sentimenti, quello che gioca con la
vita, che è a capo del nostro essere ed esistere, a rivelargli la parte di
sé che più lo lega al canto, cosciente, Egli stesso, dei tanti macramè del
vivere in cui
“Tra le mani/un ritaglio di vita conta i nodi”:
Macramé
Ho indossato i tuoi sguardi.
Minuziosi lemmi di silenzi. Tra le
mani
un ritaglio di vita conta i nodi.
Sul comodino
la cornice conserva il tempo
nella misura della polvere.
Erano giorni posati a venere
la luce a nord della parete teneva
l'ombra
- muoversi dentro casa
La primavera dai campi di vento
portava fiori azzurri a colorare il
cielo
-
Ho una valigia piena di ritorni
Aspetto un treno.
La coincidenza ha un volto di nebbia.
- Qui, tu, sei.
Sulle labbra ti tocco le parole.
Lontane
primavere tornano luminose, con fragranze di campi portate dai venti, a vincere
la polvere che copre immagini di foto macchiate dal tempo. E l’unico verso per sconfiggere
la morte è quello di ricorrere alla memoria; rinvigorirla, renderla potente,
più vera del reale. È così che quella valigia piena di ritorni vincerà il
potere dell’oblio. E anche se nell’attesa di
un treno la coincidenza ha un volto di nebbia “ - Qui, tu, sei./ Sulle labbra ti tocco
le parole”.
E
quale immagine più concreta dell’autunno riesce a simboleggiare i momenti
ultimativi, il redde rationem di una stagione; quella della vita in foglie
rubino che preannunciano freddi silenzi di neve: “l’Autunno/ inizia con un cadere di
pioggia/ e sui fogli, io scrivo la neve”.
Ma
anche se “Le voci/ cadono nel
bianco d'un foglio…”e “Per
terra ho tutti i pensieri”:
Mi
tengo per mano una carezza
mentre
la neve s'adagia lieve
sulle
parole che non vidi.
Un
canto che fa dei silenzi gridi di poesia; che fa dell’amore un inno a Venere
(Alma Venus, hominum divomque voluptas); che fa dei giorni un richiamo alla
vita.
Ho da dirti che
l’ultima
volta ho trattenuto lungamente i tuoi occhi
perché,
non ti dimenticassi di me
per
sostare ancora un po’ nella tua vita
Un
canzoniere d’amore dove Eros e Thanatos, il giorno e la notte, l’Ulisse e il
Nessuno, nella loro dicotomica fusione rispecchiano il diacronico succedersi
dell’inquietudine umana.
Io nacqui lì
tra i silenzi detti delle cose
e i volti accesi dei ricordi
dove l'ombra rientra ancora
nell'abbrumarsi della luce.
Lì, fu il giorno
che il tempo cominciò a morire.
Nazario
Pardini
Da Le
farfalle di Novembre di prossima pubblicazione
Macramè
Ho indossato i tuoi sguardi.
Minuziosi lemmi di silenzi. Tra le
mani
un ritaglio di vita conta i nodi.
Sul comodino
la cornice conserva il tempo
nella misura della polvere.
Erano giorni posati a venere
la luce a nord della parete teneva
l'ombra
-
muoversi dentro casa
La primavera dai campi di vento
portava fiori azzurri a colorare il
cielo
- Ho una valigia piena di ritorni
Aspetto un treno.
La coincidenza ha un volto di nebbia.
-
Qui, tu, sei.
Sulle labbra ti tocco le parole.
Cara zia
ho nel volto dei tuoi passi
una valigia sempre pronta.
Erano e non eri
che un rumore d’ombra.
Le tue ossa; un crocevia di sguardi.
Si alzavano d’azzurro
nel vestito del cielo gli uccelli.
Tornavano moltitudine del vento.
Gli alberi
per il sorriso delle foglie
avevano gli occhi di Marzo.
Partivi
nell'ultima parola, spoglia
della tua malattia.
Ti ho vista
uscire dal mattino
a notte fonda
che era ancora inverno.
Mentre te ne vai
Quei
colori negati. Vinti
sui volti
dissolti dalla nebbia.
È caduta
la sera con la gravità dei silenzi.
Mi è
caduta come il tempo.
L’orizzonte
è rimasto coi gabbiani
dove ho
speso gli occhi per guardare il mare.
Ascolto, il rumore dell’onda e la tua voce d’acqua.
Dentro le
luci, un cerchio di ricordi.
Ho
sollevato il respiro, chiuso al buio lo sguardo
e ti ho
sorriso
-
mentre te ne vai
come
una musica in distanza.
La danza
di una vita
nel suo muoversi incompleta.
Tracce
È
rimasto
il profumo del tuo volto nascosto
accanto al rossetto
la calma
d'un letto disfatto
e una voce ascoltata.
I fiori hanno
disseminato i primi silenzi. Al cielo
tracce di te fanno ovali di fumo
-
ho piegato la sera, il tramonto alla
notte.
Il tuo ritorno,
ha i miei passi confusi le mie scelte
sbagliate
e le offuscate intenzioni
eppure
c’eravamo tu ed io, a lato
di una luce aspettata
e i passi
di un probabile noi dentro casa.
Biografia e bibliografia di Nunzio Buono aggiornata a Dicembre 2013
nel corso del 2014 si
registrano diversi premi importanti come:
Il Primo premio
assoluto al concorso Internazionale di poesia “Sotto il cielo di Luglio” Anzio
Luglio 2014.
Il Primo premio
assoluto al concorso Internazionale di significazione Poesia e Arte
Contemporanea con Trofeo Aureo Apollo Dionisiaco ricevuto a Roma nel Settembre
2014.
Il Primo premio
assoluto ottenuto al Premio Internazionale di poesia “Dal Tirreno alla Ionio”
di Castagneto Carducci ricevuto nel mese di Ottobre 2014.
Il Secondo premio
ottenuto al Premio Nazionale di Poesia e Narrativa “Il Trebbo” a Riolunato
Modena nel mese di Ottobre 2014.
Il terzo premio
ottenuto al Concorso Nazionale di Poesia Enrico Zorzi Ottobre 2014 a Verona
premiato con pennino d'argento.
Tanti altri premi gli
sono stati conferiti nell'anno 2014.
Nasce a Milano il 24
giugno del 1960.
residente a Casorate
Primo (Pv) via Virginio Bianchi, 19 - 27022 Pavia.
Biografia e bibliografia di Nunzio Buono aggiornata a Dicembre 2013
Poeta, scrittore,
recensore, si possono trovare le sue liriche in diverse antologie di autori
vari, scrive in siti di letteratura di notevole pregio, ricevendo consensi
critici da giornalisti di grande rilievo. Presente con le sue liriche in
diversi reading di poesia insieme alle figlie di Alda Merini (Barbara e
Emanuela Carniti) e di Alessandro Quasimodo, figlio del Nobel Salvatore
Quasimodo, e poi collabora con opere ispirate a dipinti e presentate al
Vernissage di: Vittoria Salati, Antonio Molinari, Alberto Bongini e Lorenzo
Maria Bottari.
Diverse le note di
merito e d’onore ricevute, vincitore di concorsi letterari, sia Nazionali che
Internazionali, ha pubblicato ad oggi otto sillogi, “Sentieri dentro”,
“Dreams”, “Di quel che sapeva l’autunno”- (tradotta anche in lingua inglese),
“Piume d’anima”, “Lune di vetro”, “L’altra stanza” e “La casa sul fiume” che
presenterà prossimamente all’istituto Italiano di Cultura a Parigi, e per finire
per un concorso vinto a Viterbo nel settembre 2013 ecco “L’ultimo inverno” con
dipinto in copertina voluto insieme a Rosy Molinari vedova del grande
scenografo della Scala di Milano e docente all'Accademia delle belle arti di
Brera Antonio Molinari.
Nunzio Buono è membro
di giuria in diversi concorsi Letterari Nazionali e Internazionali.
È tardivo il suo ingresso nello scenario letterario,
sia come autore che come partecipante ai concorsi di poesia, ma da subito
s’intuisce il talento innato nel sapere dipingere parole. Restano impresse le
metafore e l’uso maiuetico del verso “Prima pubblicazione nel 2006 con la
raccolta di 60 opere dal titolo “Sentieri dentro” edita da Vitali edizioni, da qui
ha inizio un percorso che lo porta a oggi ad avere pubblicato a solo, otto
raccolte, tra la fine dello stesso anno e l’inizio del 2007 nasce “Dreams”
Editore LuLu, poi il suo scrivere ha un percorso individualistico dove la
mancanza, forse emblematica della madre lo proclama “poeta dell’amore” così le
sue opere sempre volte alla figura celestiale di un amore per la vita, nel
riconoscersi tra le stagioni che cambiano. Nel 2008 nasce “Di quel che sapeva
l’autunno” edita da Narrativa e poesia di Lanuvio, (tradotta anche in lingua
inglese). Con lo stesso editore nel 2009 “Piume d’Anima” poesie raccontate da
quattro autori, nate su base musicale. Stessa casa editrice sia nel 2010 con
”Lune di vetro” altre 100 poesie d’amore, che nel 2012 con “L’altra stanza” il
lirismo di questo autore prende consapevolezza del vissuto e trasporta il
lettore verso il sogno vivo delle cose, un sogno visto oltre il vetro della
vita e così che nel 2013 nasce “La casa sul fiume” edito da Rupe Mutevole, una
raccolta che racchiude liriche premiate in tutta Italia, il 2013 vede un’altra
pubblicazione dal titolo “L’ultimo inverno” nata per caso, perché vinta al
concorso indetto dall’Accademia Barbanera di Castiglione in Taverina in prov.
di Viterbo, edita dalla stessa Associazione.
- É in corso
di pubblicazione la sua nona raccolta poetica dal Titolo “Le farfalle di
Novembre” edita dalla casa editrice Octopus, con prefazione di Dante
Maffia, Poeta e saggista, candidato
al premio nobel per la letteratura. -
Sono
oltre 200 le antologie di autori vari che contengono i suoi versi, tra le prime
si ricordano "Poeti e Poesie" rivista internazionale. "Ti regalo
una poesia" edito da Lulu raccolta organizzata dal sito Poetika.it. Su due
antologie "Il foulard sull'abatjour" e "L'inchiostro degli angeli"
editi da Vitali editore. "Una parola per la vita" FM Edizioni, una
raccolta contro la pena di morte, un'iniziativa curata da Ernesta Galeoni
Drammaturga Regista Attrice Psicoanalista, Presidente Associazione Culturale
MUSENCANTE - Teatro degli Archi di Roma, del quale è anche il Direttore
Artistico Conduttrice e ideatrice programmi Radio Televisivi. “Senza Fiato”
un’antologia voluta da Guido Passini edito da Fara editore, poesie e
testimonianze sulla fibrosi cistica. E ancora in altre iniziative organizzate
da diversi salotti letterari, quali, Rosso Venexiano, in due raccolte una
dedicata a "Saffo" e l'altra "Rosso Natale" editi da Lulu
edizioni. Poi nell'iniziativa di “Apostrofo”, compare nel secondo volume della
raccolta dal titolo "In senso inverso", edita da Terre Sommerse, per
arrivare a presentare un'iniziativa di
Lucia Lanza ideatrice del salotto letterario "Antologica" con la
raccolta "Nature" edita da Lulu, e poi a seguire ad oggi 2013 nelle
raccolte antologiche diventano incontrollabili e innumerevoli le sue presenze.
All'estero è presente in diverse biblioteche delle università di New York e a Toledo nell'Ohio. Le sue opere sono pubblicate
in diverse rubriche letterarie e
tradotte in tutte le principali lingue
europee.
Nunzio Buono,
compare su Poetilandia di Enrico Besso, tra le vetrine di autori contemporanei,
come autore del mese di Aprile2007, nel quale è stato dedicato un francobollo.
Tra i
concorsi vinti ricorda:
20
Giugno 2008, Torregrotta
(Me), Diploma di merito – conferito da Nicoletta Perrone Presidente
dell’associazione Musa Calliope
Settembre
2009, Roma, Primo Assoluto con la poesia “essere
orizzonte” Concorso Nazionale indetto dal sito scrivere.info,
19
Giugno 2011, Trezzano Rosa,
(Mi), Terzo classificato al premio
Nazionale di Poesia “Poetika”
25
Settembre 2011, Prato Sesia
(No), Diploma d’Onore al XI Concorso Nazionale di Poesia “Il Castello
di Sopramonte”
27
Novembre 2011, Vallecrosia
(IM), Premio Speciale all’eleganza
del verso, Concorso Internazionale Giacomo Natta
06 Maggio
2012, Torino, Diploma d’Onore al XVIII - Premio
Letterario Internazionale Trofeo Penna d’autore
Giugno
2012, Napoli, Secondo classificato al Premio Torneo
Nazionale Teatro & Poesia, organizzato dal Prof. Graziano Morso Presidente
dell’Associazione “Gruppo
Cultura”
04
Settembre 2012, Mantova,
Primo Assoluto al VI Concorso
Nazionale di Poesia “Cultura on The Web”
31
Agosto 2012, Torvajanica (Rm),
Autore selezionato alla pubblicazione
- Premio di “Poesia Sotto le Stelle”
10
Novembre 2012, Milano, Secondo classificato al Concorso
Internazionale Artistico Culturale Associazione “Ambiart” - “FareAmbiente
Lombardia“
24
Novembre 2012, Savona, Primo classificato al Concorso
Internazionale “Nestore” con gli auspici del Presidente della Repubblica
Italiana Giorgio Napolitano
01
Dicembre 2012, Aprilia (Lt),
conferito il Premio Speciale
“Memorial Alessandro Lisbon”, al Premio Letterario Internazionale “Carmelina
Ghiotto Zini” VI ed.
Dicembre
2012, Erice (Tp) Menzione Speciale Premio Nazionale di
Poesia “Momenti Preziosi” – “Vito Ruggirello Magister Vitae”
08
Gennaio 2013, Torino, Primo Assoluto Concorso Letterario
Internazionale di Narrativa e Poesia “Le parole dei Castelli di Pietra”
16
Marzo 2013, Montecosaro (Mc), finalista e Quarto classificato al Concorso Nazionale di Poesia “Sognando
l’Infinito) tributo a Giacomo Leopardi
12
Aprile 2013, in Campidoglio
Roma, Diploma d’Onore 1° Concorso
Letterario Nazionale “Memorial Sermoneta”
04
Maggio, 2013, San Benedetto
del Tronto(Ap), Secondo Classificato
al Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “San Benedetto nel Cuore) in onore
di Alda Merini
12
Maggio 2013, Torino, Diploma d’Onore al XIX - Premio
Letterario Internazionale Trofeo Penna d’autore
19
Maggio 2013, Milano, Riconoscimento Speciale per avere dato
sfogo all’ispirazione poetica su un dipinto di Vittoria Salati e Vanni
Mondadori
21
Maggio 2013, Modena, Secondo Classificato al XIX – Premio
Nazionale di Poesia “Tra Secchia e Panaro) la fonte d’Ippocrene
13
Luglio 2013, Anzio (Rm), Menzione Speciale Danza al Concorso
Straordinario per il decennale dell’Associazione Culturale ed Artistica “La
Nuova Musa”
24
Agosto 2013, Itri (Lt), Finalista Quarto classificato al Premio
Nazionale di Poesia “Mimesis” IV ed.
31
Agosto 2013, Trieste, Finalista Quarto classificato al Concorso
Internazionale invito alla Poesia VI ed.
31
Agosto 2013, Torvajanica (Rm),
Autore selezionato alla pubblicazione
al premio di “Poesia Sotto le Stelle”
03
Settembre 2013, Cervinara (Av) Diploma d’Onore e segnalazione Premio Letterario Nazionale “Cervinara”
08
Settembre 2013, Savona, Premio Speciale della giuria “Video e
Poesia” al Concorso Internazionale “Nestore” con gli auspici del Parlamento
Europeo
15
Settembre 2013, Gualtieri
(Re), Finalista e Quarto classificato
al Concorso Internazionale di Poesia Città di Gualtieri
21
Settembre 2013, Castiglione
in Taverina (Vt), Primo Assoluto al
Premio Nazionale di Poesia “Vito Ceccani” indetto dall’Associazione di
Promozione Sociale “Accademia Barbanera”.
26 Ottobre 2013,
Gioia dei Marsi (Aq), Diploma
d'Onore al Premio Nazionale di Poesia dedicato alla memoria di Patrizio
Graziano (Associazione Culturale Teatro Fiore)
03 Novembre 2013, Firenze,
Diploma d’Onore Premio Letterario di
Poesia in memoria di Lorenzo Crespi.
09
Novembre 2013, Milano,
Primo assoluto al Concorso
Internazionale Artistico Culturale Associazione “Ambiart” - “FareAmbiente
Lombardia“
18, Novembre 2013,
Firenze, Diploma d’Onore al 2° Premio di Poesia “L’arte in versi”
organizzato da Lorenzo Spurio
23
Novembre 2013, Milano, Diploma
d'Onore al 140° D'Arte a Milano e in Lombardia Anniversario, Concorso di
Pittura e Poesia, premio Famiglia Artistica Milanese, con partecipazione del
Circolo Culturale i Navigli
07
Dicembre 2013, Aprilia (Lt),
conferito il Diploma d'Onore, al Premio Letterario Internazionale
“Carmelina Ghiotto Zini” VII ed.
07 Dicembre 2013, Tremensuoli (Lt) Secondo Classificato al 8^
Edizione del Premio Internazionale di Poesia “ Memorial Gennaro Sparagna”
15 Dicembre 2013, Reggio Calabria, Premio Speciale alla carriera, gli
viene insignito il titolo di Senatore Leopardiano dal Centro Studi
Accademia Internazionale “G. Leopardi” Arti Lettere e Ricerche Culturali.
16 Dicembre 2013, Finalista al secondo Concorso Nazionale organizzato da “Gli
Amici di Ron Hubbard”.
Gennaio 2014, Nunzio Buono fregiato quale membro a vita dell' IWA
(International Writers & Artists) Toledo, Ohio – USA da Teresinka
Pereira.
Altri riconoscimenti avuti, per avere partecipato in
qualità di ospite d’onore o di membro di giuria in diverse iniziative Letterarie
e Culturali dedicate a nomi illustri dell’Arte e della Letteratura Italiana.
Di
lui hanno parlato:
Virginia
Murru
giornalista freelance, poetessa e scrittrice, autrice
della prefazione di due raccolte del Buono, L’altra stanza” e “La casa sul fiume”
Cinzia
Baldazzi
giornalista R.A.I, scrittrice e recensionista
dell’opera “La casa sul fiume”
Andrea
Riscassi
giornalista R.A.I, scrittore, insegna giornalismo tv
all’Università Statale di Milano, con il quale Nunzio Buono ha collaborato ad
un iniziativa in memoria di Anna Politkovskaja, scrivendo per l’occasione una
poesia dedicata.
Silvia
Denti,
giornalista editorialista, presente in varie maratone
culturali come membro di giuria.
Claudine Giovannoni
scrittrice
e poetessa di Locarno, autrice della prefazione della raccolta “Dream” di
Nunzio Buono
Ernesta Galeoni
Drammaturga Regista Attrice Psicoanalista, Presidente Associazione
Culturale MUSENCANTE - Teatro degli Archi di Roma, del quale è anche il
Direttore Artistico Conduttrice e ideatrice programmi RadioTelevisivi.
Patrizia Stefanelli
Attrice, regista teatrale e direttore artistico del premio
Internazionale “Mimesis”
Francesco Mulè
Professore Cattolicese, Presidente Provinciale della Universum
Imperia e membro della giuria Internazionale del premio Letterario Europa.
Gabriele Blair
Presentatore in manifestazioni culturali, partecipa a varie soap
come attore, come la “Squadra” su Rai Tre o “Vivere” su canale 5. È stato presentatore della trasmissione
televisiva su TV Campane dei fratelli Marigliano per il “Premio Teatro e
Poesia” dove una lirica di Nunzio Buono si è classificata al 2° posto.
Biagio di Meglio
Scrittore e storico del cinema e dell’arte
Svilen Angelov
Poeta, scrittore e Presidente del centro Polifunzionale e
Laboratorio di Arte e Cultura “Nuovo Arcobaleno” Savona
Nicoletta Perrone
Scrittrice, Presidente e ideatrice del salotto Culturale “Musa
Calliope”
Vincenzo Pepe
Ricercatore, Docente di diritto pubblico e dell’ambiente,
fondatore G.B Vico
Graziano Morso
Professore, ideatore del concorso Nazionale Premio Teatro e
Poesia”
Lucia Lanza
Poetessa, scrittrice ed editorialista di varie pubblicazioni
antologiche culturali
Maurizio Spaccasassi
Poeta,
scrittore e recensionista
Massimiliano Marconi
Poeta,
scrittore e recensionista
Teresinka Pereira: Presidente dell' IWA (International Writers
& Artists) Toledo, Ohio – USA
Dante Maffia: Poeta e saggista, candidato al premio nobel per la letteratura
il quale ha scritto la prefazione alla silloge dal titolo “Le farfalle di
Novembre”
Recensione
della giornalista R.A.I Cinzia Baldazzi
La casa sul fiume poesia di
Nunzio Buono
By Cinzia Baldazzi
“Del
fiume/… una voce di vento tra i rami/…impressa negli occhi di un ricordo/… nel freddo di un sole/che tarda a venire…”.
Eppure, caro Nunzio, per fortuna da tempo, o meglio in un prolungato “riflesso
del tempo”, la luce che ti ha seguito nei versi schiarisce la tua poesia romantica e quella del nostro “pensiero dominante”.
E già, questa volta giochiamo in casa. Con
entusiasmo ma curiosità ridotta, o solo accanto a valori e manifestazioni
poetiche più familiari? Chissà. Comunque, approfittando della preziosa
occasione de “La casa sul fiume”, prima di approdare sulla sponda opposta -
sempre tu intenda raggiungerla – vorrei evidenziare i princìpi secondo i quali
al presente si incontrano, di nuovo, poetiche e indagini critiche di
atteggiamento romantico.
Di sicuro il movimento della civiltà occidentale,
evoluto tra fine ‘700 e metà ‘800 non ha potuto – avviene a ogni moto di pensiero possibile e immaginabile - sopravvivere al complesso che lo ha accolto a
livello di manifesti programmatici, scuole teoriche, trattati di stile,
moda e costume.
Tuttavia, siccome l’intera tendenza, dallo Sturm
und Drang a Manzoni, nella lirica da Foscolo a Leopardi, ha promosso e
potenziato la virtù essenziale di adottare la poesia per cambiare il mondo non accettandone l’autorità morale delle regole –
forse travolti nel dolore, nel rifiuto dell’ipocrisia, nella paura della
scomparsa fisica e dell’abbandono – lo studioso si trova a commentarne la
validità di criterio in differenti periodi storici e culturali, disseminati,
qui e là, anche lungo l’intero Novecento sino a oggi. In un simile orizzonte di
giudizio, gli intellettuali che ricalcano, rinnovandola, una corrispondente
impronta creativa, possono essere definiti di orientamento romantico,
sia pure guidati da scelte stilistiche o indirizzi precisi, in gran parte
inediti rispetto alla tradizione.
“Negli
anni dei ricordi”, scrive Nunzio Buono in un’altra opera*, “fermerò
l’istante negli occhi/delle tue fotografie e le farò parlare/nelle stanze di
parole”. Esattamente in un’area affine (assunta a modello specifico di
espressività), emblematica della memoria che immobilizza e insieme trascina a
respiro rinnovato immagini e pensieri, agiscono varie poesie e correnti
letterarie contemporanee.
Nelle frasi del componimento ascoltiamo: “Da
qui il silenzio/ha raccolto la vita/raccontata/tra la nebbia/che rada si leva
il fiato d’estate”. Non sorpresi dal constatare quanto tale propensione generica
a modificare nella poesia almeno una valenza dell’oggettività
circostante coincida persino con un’attitudine di epoche anteriori all’800
(Dante nella “Divina Commedia” con la sua lingua, poi traslata in chiave
di impegno risorgimentale nei “Promessi sposi”), per puntualizzare la natura
distintiva delle figure del brano (in particolare: “il fiato d’estate”),
occorre diradare la nebbia del confuso e fuorviante indefinito, che
aleggia intorno ad alcuni elementi fondamentali del discorso. Senza
ripercorrere i diversi significati connessi alla parola romantic in
Europa dal tardo Seicento, accogliendone l’eredità italiana, è utile infatti
stabilire che la valuteremo simbolo di dialogo artistico attivo, anzi dinamico
e distante dal vago rapimento e ancor più dalla leggerezza sentimentale,
tipici di un certo clima, purtroppo, abbastanza diffuso in nome delle sue
motivazioni poetiche.
Molti di voi, scrivendo, sperano si instauri nel
lettore qualcosa di inatteso tra l’inizio e la fine dei versi, un
fervore in grado di modificare in qualche misura il precedente stato d’animo.
Si possono comporre fiumi di rime attraverso analogie
raffinate, argomentando tormento e inquietudine, desiderio e speranza,
nell’ambito di profonda osservazione e raccoglimento, ammirazione, esaurendo il
compito di illustrare la realtà senza tradurla con coerenza oltre la
pagina, se lo spettacolo offerto dalla poesia si limita a essere descrittivo.
Ma l’ispirazione conseguita nel romanticismo entra
nelle immagini, non le contempla: riesce così a invocare un appello di
rivolta al dolore e alle avversità o al timore che la felicità si sospenda,
calandone il senso nelle proprie metafore di forma e contenuto unificati. A
essere sinceri, ritengo un simile modo di concepire l’arte una prospettiva di
indispensabile efficacia o bellezza, il suo pensiero dominante, e le opere
ospitate in questa rubrica, tutte protese (all’interno di molteplici interventi
di parola), a coinvolgere il contesto in un rapporto di riproposizione
continua, mi hanno sempre implicato, intrigato nelle loro icone e
personificazioni: una capacità di successione equivalente, è chiaro, gode della
massima libertà di verifica poiché se, poniamo il caso, fosse alimentata da una
tensione utopica che non aspira a distruggere niente dei suoi presupposti,
allora – forse – lotterà per riportare il dato transitorio dei fenomeni del
vivere in un quadro permanente, la morte in vita eterna. E sembra una
previsione, un intento utopico non di poco conto, nonostante a volte si possa
confonderlo con il desiderio di impoverirne il calore e lo slancio a causa
dell’ingerenza non obbiettiva di finalità materiali estranee.
Ma il trasformarsi del mondo espresso nei termini
elencati è come se volesse interrompersi su un lato del fiume da attraversare.
Si distingue, appunto, per l’uso della metafora che racchiude il disegno stesso
di modifica, cioè non “spiega” bensì “indica”. In maniera analoga può trovarsi
a essere riproposto poiché di immutabile possiede unicamente (si fa per dire…)
l’istanza determinata e positiva del divenire – perpetuo – di destino umano
(“Son dell’umana gente/Le magnifiche sorti e progressive” della “Ginestra”
leopardiana).
L’ideale romantic di Nunzio Buono (“c’era la
luna/ora in tasca al giorno/impressa negli occhi di un ricordo”) viaggia lungo
le tracce lasciate dal coraggio, dalla disperazione, dall’ansia di cambiamento.
Il cammino spazia nell’area semantica che fornisce all’autore gli strumenti per
oltrepassare il corso d’acqua e collocarsi sulla riva antistante; non sa, né
potrebbe (o vorrebbe) esemplificare la realtà sconosciuta al di là del versante
da conquistare: è l’Italia unita per Manzoni, è l’orizzonte oltre la siepe per
Leopardi, circostanze delle quali i due grandissimi mai si sono occupati
ricorrendo ad affermazioni di poetica concreta, in atto.
Dunque, Nunzio elabora poesia romantica pertinente e
attuale in testi dedicati all’amore, e “Il pensiero dominante” è uno dei cinque
canti composti dal Leopardi per Fanny, la donna fiorentina amata – senza
successo – negli ultimi anni della sua breve esistenza.
Da studente, tentando di ricavare dal lungo canto
leopardiano un qualche tipo di messaggio sentimentale nella lunghezza d’onda
dei miei vent’anni, cercavo inutilmente nelle strofe la parola “amore”. Niente
da fare, ma l’enigma era risolto già nel titolo: il “pensiero”, avvisava Mario
Fubini, “non è già pensiero intellettuale ma pensiero amoroso, sentimento,
come nella tradizione letteraria italiana. Se nonché non potrebbe essere
sostituito da amore”. “Perché”, secondo il filologo Karl Vossler, “è
evitata la parola e dissimulata la chiave? Evidentemente di fronte alla novità
dell’esperienza essa sarebbe apparsa troppo logora, ogni riferimento a cose già
passate e già esistite avrebbe potuto dare l’impressione di uno sminuimento”.
Se dunque il sentimento che cattura l’anima
svanisce e dalle imposte socchiuse lascia a stento percepire “il
riflesso del tempo” che “tarda a venire”, ebbene, la presenza-assenza di tale
fortissimo impulso – l’amore escluso dal lessico – non isola dal resto,
dalla società; al contrario, rende più attenti e partecipi al suo destino. Nel
giusto evolversi dei rapporti umani è custodita l’unica facoltà di amare,
mentre nel deteriorarsi delle relazioni, nell’ipocrisia, nello sciogliersi
della “social catena” antagonista di sopraffazione e prepotenza, la passione si
vanifica. Gli affetti profondi divengono arma eccellente di attacco-difesa da
viltà e qualunquismo, in quanto la loro volontà di difendere il diritto a
esprimersi per godere della felicità che “di natura” gli spetta, sconfigge
paura e solitudine (“nel freddo”), rinvii immotivati (“che tarda a venire”) pur
di giungere al traguardo, “un sole” del quale non si vuole ad alcun costo fare
a meno.
Spesso leggendo la poetica di Nunzio avverto un
respiro, un sollievo: considerare l’amore esperienza conoscitiva, impugnarla
contro ignoranza e superbia, penso sia una consapevolezza valida o necessaria a
chi crede di potersi tuttora appellare alla parola per comunicare
competenza e coscienza in una società salda e in progresso.
In effetti, molto prima di innamorarsi,
Giacomo Leopardi – nella gioventù de “L’infinito” – era già convinto del
ruolo “eroico” che la relazione amorosa potesse assolvere (a dispetto di una
presunta fisionomia “immateriale”) nelle contraddizioni della collettività:
“Non ho mai provato un tal senso… tormentoso… per queste cose”, affermava,
“quanto allora ch’io mi sentiva amore… dove mi bisognava rannicchiarmi ogni
momento in me stesso, fatto sensibilissimo oltre ogni mio costume, a qualunque
piccolezza e rozzezza sia di fatti sia di parole, sia morale, sia fisica…”.
In conclusione, siamo a fianco del poeta de “La casa
sul fiume”, di mattino ad ascoltare il silenzio che, nel dolore,
ha infine fatto tacere tanta cattiveria. Ancora si confonde però nella
nebbia tra le risposte da dare: “l’energia” dell’angoscia, del rimorso,
impegnata a osservare la natura come limite e lontananza, diviene,
viceversa, predominante, e lo scorrere dell’acqua e dei versi cancella
tristezza e rammarico. I ricordi riposti confortano sulla possibilità di essere
felici e della bontà d’animo di esistere. Forse la “voce” del vento tra i rami
è veicolo di “buona novella”.
Non so, Nunzio, da dove provenga la forza nostra e
tua per passare oltre con “la luna in tasca” che, rimpianta, non sorveglia più
i sogni. Non so spiegarlo, ma, giunta la sera, sull’altra sponda combatteremo
insieme chissà quale altra sorte. In ogni caso inizieremo a lottare sulle
rovine di una battaglia di conquista. Di poesia, naturalmente.
Cinzia Baldazzi
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