43°
Edizione del Premio Internazionale Casentino
Sezione
Silvio Miano
EDDA PELLEGRINI CONTE
2° Premio per la Poesia
inedita
MOTIVAZIONE
Edda Pellegrini Conte, collaboratrice di Lèucade |
La poesia di Edda Pellegrini Conte si segnala per la
drammaticità dei temi trattati oltreché per una espressività forte che
sapientemente struttura un discorso poetico alto che sa toccare le corde più
profonde dell'animo umano. Poesia che si affida alla memoria per contrastare la
perdita di significato e l'azione corrosiva del tempo, ma non manca di
riportare l'attenzione sulle lacerazioni
del presente e sui sentimenti di smarrimento e di sconcerto determinati dagli
inevitabili cambiamenti che la vita riserva.
Il linguaggio poetico sa rinnovarsi per aderire con
eleganza e profondità ai contenuti fino a inventare una disarmonia formale che
diventi lo specchio del male di vivere interiore.
Per la profondità dei contenuti, per l'eleganza e
l'equilibrio dello stile poetico, viene conferito a Edda Pellegrini Conte il
Secondo Premio nella Sezione Poesia inedita.
LETTURA DI "ANCHE LA PIOGGIA"
di N. Pardini
Poesia intensa, morbida, di ossimorica dicotomia fra la
musicalità dei molteplici settenari, degli endecasillabi, dei versi franti in emistichi (Anche la
pioggia/ ama e fa risplendere) ricomponibili in unità di fluente sonorità e il
patema di un’anima tutta volta a meditare sull’essere e l’esistere, cosciente,
ella, della tristezza di una vicenda che s’invola come foglia d’autunno: Il
frutto del tempo, un giorno solo, l’animo maturo, il malum vitae, i giorni più duri/ come
pioggia battente. Tanti indicatori che ci dicono del pathos di una poetessa che
vive la traversata di un mare misterioso e oscuro nella pienezza degli anni; e
la barca si fa sempre più debole per gli ultimi trabucchi da superare, pur obbediente, lo scafo, alle indicazioni di un
nocchiero che ha imparato a soffrire e a reagire ai venti contrari alla rotta.
Il tempo è ladro, è rapinatore, invidioso; fagocita, ingoia, vorrebbe
distruggere, manda i giorni più duri, ma niente può contro le memorie che si
appigliano con grande lirismo alle antiche primavere per dare continuità e
aurea tonalità al presente. Anche se “Triste è la sorte umana/che non
rispecchia leggi di natura/a difesa
della vita”, “lo splendore di quella pienezza/ vivido brilla per un giorno
solo/ breve come il culmine degli anni.”. Saper vivere la ricchezza della sera
è un dono che l’eccelso può donare a chi sa trarne frutto. E anche se per un
giorno solo, equivale sempre al massimo splendore estetico di un verso che non
si ripete nel canto, ne invaliderebbe la BELLEZZA.
Nazario Pardini
Anche la pioggia
ama e fa risplendere
il frutto maturato al sole.
Nel plenilunio questa
sera
scorgo il frutto del Tempo...
lo splendore di quella pienezza
vivido brilla per un giorno solo
breve come il culmine degli anni..
come il vino migliore
sorbito alla fine del convito.!
Ben maturo è l'animo
che ha imparato a soffrire
ma il Tempo invidioso
di chi più non lo teme
manda i giorni più
duri
come pioggia battente...
Triste è la sorte umana
che non rispecchia leggi di natura
a difesa della vita.
Edda Conte
SILLOGE POESIE PREMIATE
1
"NEGAZIONI"
Perché urlo...
lo so che non ci sei...
vedo il tuo corpo
distorto incolpevole
ogni giorno vanamente
incolpato
vedo i tuoi occhi lontani
il viso che non conosco più...
ma dove
sei?
Non urlare mi dici
e l'urlo mi muore dentro il
cuore
che è pietra porosa...
Tu non sai
tu non sei
non sei più la
nostra vita.
Maledici la nascita dei giorni
e quanto di
più sacro...
Perché maledici?
perché urlo?
Domande da inutile storia
tempo da vivere e
dimenticare...
ma la vita continua a
stringerci
e a segnare il passo
°°°°°°
2
è questo corpo che chiede
è l'animo stanco
l'ora fiacca che
va...va...
nel sole
tra la pioggia
col vento tra gli alberi che
urlano...
e pare un canto...
L'anno finisce ed ecco un
altro
semplice
gaio
sincero
un anno piccolo ma già carico
di speranza
.di desiderio...
Tu sfogli il calendario
assente annoiato
irato contro il Tempo che non
t'ama più.
Ogni giorno è uno dei tanti
vissuti
sofferti
ignorati
lasciati andare innominati...
il nemico corre
corre per farsi inseguire.
Lui sa.
Sa che non ho gambe
e non ho fiato...
ho solo voglia di correre con
lui.
°°°°°°
3
Venivi dalla terra rossa
che l'ulivo gigante nutre e la
vite rallegra
tra montagne di fave fresche
da mani pazienti
e foglie di tabacco a
essiccare nei solai
Venivi da famiglia grande
che vidi conobbi
amai...
(splendeva il
mare di mitiche memorie!)
tutti vi amai.
-Maledetti tutti....per questo
mio corpo...-
Imprechi.
Io non capisco....
Guardo gli anni nel tuo sguardo
appannato
leggo un passato che vorresti
splendente ancora
avevi corpo attraente
di nobile
fattura
e tanto amore da darmi...
Furono giorni di forza e di passione
gli anni della nostra vita...
Il sole li ha prosciugati
il Tempo innocente in te li
vanifica
in me la memoria li esalta
in una realtà nuova.
°°°°°°°°
4
Cose mute!
Acque stagnanti
nel lampo del Tempo....
Il coraggio di sempre
nell'ora che rattrista il
giorno!
Passano e ripassano fantasmi
(li
potresti toccare)
occhiaie vuote
complici ad inutile pensare
sparsi come giovani nel corso
a sera
in pigra risacca
quasi in preghiera
vengono alla mia solitudine
cadenzato il respiro del Tempo
va....
va in tutta la sua lunghezza
°°°°°°°
5
E' miraggio di un'oasi
il raro tuo dire
non disseta il mio percorrere
assetato
l'immagine sbiadita sul tavolo
ingombro
tra le carte sparse...
Da troppo tempo non so più
parlare
tra grovigliosi blasfemi
privi di
appartenenza
io taccio.
-Non sputare per terra-
diceva un cartello
d'altro tempo...
Oggi la colf ha pulito bene..
Buona giornata!
ha detto.
°°°°°°
6
Nel calice della festa
hai versato il tuo astio...
Non c'è
memoria conviviale quest'oggi.
Il mio silenzio paziente
specchia elegante il piatto
all'abbraccio delle cose....
Dove
andiamo stamani?
chiedevi....
ammiri
il mio fondoschiena
io mi tingo i capelli di rosso...
Sulla tavola apparecchiata
scintillano i cristalli
un gesto improvviso violenta i
pensieri
il vino macchia il candore
della tovaglia
°°°°°°
7
Nel mio silenzio vive
l'Infinito
partitura dove gli accordi si
susseguono
senza uno spartito
la memoria come controcanto in
eco eterna
Il tuo vuoto
non ha posto sulla scena del
mondo
dove tutto è in attesa che si
alzi il sipario
per infinite casualità.
Tu dici "vuoto"
Io dico "Infinito"
..è il nostro
gioco di parole.
E' nell'Infinito che vive la
vita
l'essere nel suo perenne
rinnovo
staffetta è la morte
che instancabile percorre la
scena
°°°°°°
8
La vita si fa reale dentro un
buio di niente
esigente....ogni mattina
chiede luce il passo per un
exit qualunque
la giornata nel vuoto sembra
non finire mai!
L'Angelo ha ali di luce...
Non c'è terra là fuori
né azzurrità di cielo
né rumore di gente amica...
Il mistero dell'ignoto accoglie l'attesa...
l'uomo non cessa di sognare!
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Grazie, Nazario,grande e prezioso amico1.
RispondiEliminaGrazie per le "Negazioni" affidate alle auree spiagge di Leucade, grazie della tua comprensione, grazie della lettura empatica della mia "Pioggia", dell'intenso commento che unisce le anime di quanti vivono o partecipano dei sentimenti che mi hanno spinto a scrivere quei versi.
Ancora una volta hai dimostrato che è lo spirito e non la forma ad accomunare i poeti.
Ti abbraccio con stima ed affetto.
Edda Conte
Edda Conte in questa "pioggia" liricamente totalizzante affronta, con originale inversione della tempistica naturale-esistenziale, il flusso inarrestabile del destino umano. L'inversione non è infatti causata dal tempo (anche se in questi versi presentissimo) ma dalla sequenziale compresenza degli eventi accidentali: dal frutto maturato al plenilumio; dal significato più splendente del brillio breve; al "convito" finale che conserva il vino più succoso. In questo scenario inciso nella maturità della creazione artistica si pone con maestosa orizzontalità il sentire più sofferto e insondato della poetessa: la maturazione interiore si scontra quindi e si incontra finalmente nell'inversione tempistica scontandone la durezza (come pioggia battente). Il destino che sembrava a tratti marginale ritorna dominante difensore della vita. Eccellente mix poetico-filosofico di Edda che sempre stupisce per connessione tematica e unitarietà lirica.
RispondiEliminaCopiosi complimenti per questa ed altre affermazioni che certamente seguiranno. Come suol dire: il buon giorno si vede dal mattino. Auguri Pasqualino Cinnirella
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