Giusy Frisina, collaboratrice di Lèucade |
CATARSI
Potrebbe essere solo
Qualcosa che sa di silenzio
O una cosa annunciata
Che parla di te
Interna a te come una musica
Che nessuno ascolta.
Una canzone soltanto tua
Puoi regalarla ai sordi
Che sanno la lingua dei gesti
O alle foglie cadute lungo l'argine
Che non vedi.
Per imparare cosa c'è
Talvolta
Dietro al rifiuto del sole.
O una cosa annunciata
Che parla di te
Interna a te come una musica
Che nessuno ascolta.
Una canzone soltanto tua
Puoi regalarla ai sordi
Che sanno la lingua dei gesti
O alle foglie cadute lungo l'argine
Che non vedi.
Per imparare cosa c'è
Talvolta
Dietro al rifiuto del sole.
Giusy Frisina
E se esiste il lampo del meraviglioso, come amo definirlo, lo scorgo in questa lirica, che dietro al sapore di malinconia cela tutta la musica dell'universo, tutti i segreti che danno senso al nostro esistere. "Il rifiuto del sole" è, in fondo, un'ipotesi... La magia si è compiuta. Il sogno o il desiderio o quel 'qualcosa' di ineffabile al quale è impossibile dare un nome, viaggia tra i sensi non ammaestrati, visita la natura, si nutre di una speranza forte come giunco, che mai cederà alla forza dei venti. Quel 'qualcosa' si può leggere come l'amore, inteso in ogni sua accezione e solca i visi, inumidisce gli occhi, lascia che i brividi arpeggino sulla pelle. Grazie, amica mia. Possiedi davvero la bacchetta magica!
RispondiEliminaMaria Rizzi
Maria grazie sempre, anche di farmi comprendere più a fondo le cose che scrivo...
RispondiEliminaGiusy