È in libreria dal 28 gennaio il mio nuovo
libro di poesia: Paolo Ruffilli Le cose del mondo, pubblicato nello
Specchio dell’editore Mondadori.
Nel suo percorso poetico, Paolo Ruffilli
ha praticato strade diverse, sempre confermandosi in una coerente, limpida
solidità di pronuncia pur nella varietà di tematiche e argomenti. Questo
libro Le cose del mondo (Mondadori) permette di seguirne il
cammino per un arco di tempo pressoché quarantennale, trattandosi di un’opera
unitaria composta a partire dagli anni Settanta, un ampio work in
progress arricchitosi nel tempo. Un’avventura poetica ed esistenziale
che prende il via con la metafora del viaggio e degli incontri che il viaggio
offre, della quotidianità onirica e a volte sgradevole di chi comunque si trova
«straniero tra la gente». Fino al ritorno, dal quale riparte la meditazione
turbata sul senso delle cose e della vita, nelle incertezze e negli equivoci
degli umani rapporti, tra vuoto, amore e violenza, mentre felicità «sempre si
confonde / con la dissolvenza». Nel capitolo che dà titolo al libro, Ruffilli
si muove a diretto contatto con gli oggetti di cui si popola la vita, e che si
impregnano del nostro passaggio, trovando il senso non banale della loro
presenza, si tratti del cappello o del bicchiere, della barca o di un diario.
La sua fitta narrazione è affascinante, minuziosa, affabilissima, una sorta di
insolito canzoniere dedicato a una realtà tanto essenziale nel vissuto quanto
raramente indagata, come in queste pagine, con la concretezza maniacale
dell’osservatore sensibile. Del poeta, appunto, che perlustra oltre la semplice
superficie delle cose, e che qui prosegue con apparente orizzontalità il suo
viaggio in un “atlante anatomico”, dedicandosi alla bocca o alla caviglia come
al cuore o al cervello, non senza ironia delicata, producendosi nell’esercizio
acuto e antiretorico di un corpo a corpo con il corpo stesso. Nella
sezione conclusiva, infine, il poeta pesca nelle profondità e negli anfratti
del dire, nella formidabile, paradossale e «visionaria immaginosa verità» della
parola, alla quale chiede risposte, ben sapendo, nella sua saggezza, che troppi
interrogativi rimarranno inesorabilmente aperti.ù
Maurizio Cucchi
Paolo Ruffilli
(Rieti 1949) è presente nelle maggiori antologie degli ultimi decenni. Tra i
suoi libri di poesia: Piccola colazione (1987), Diario di Normandia (1990), Camera oscura (1992), Nuvole (1995), La gioia e il lutto (2001), Le stanze del cielo (2008), Affari di cuore (2011), Natura morta (2012), Variazioni sul tema (2014). Traduttore e curatore di classici italiani e inglesi, è anche autore di narrativa e saggistica. Il suo sito è www.paoloruffilli.it
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