In mezzo ai palazzoni degli anni sessanta,
nei luoghi che spesso vengono definiti “non luoghi”, là dove le scatole di
lamiera gommate invadono strade e marciapiedi con una prepotenza che non gli è
permessa altrove, dove il rumore dei bus viene accolto in un’orecchia di
cemento, dove lo smog stenta ad andar via, dove i motorini sono parcheggiati
alla rinfusa sui marciapiedi e dove gli stessi centauri circolano sui
marciapiedi... in quei luoghi l’educazione è un bene raro e le Istituzioni
dimenticano che esistono i cittadini. Già, questo è un dato di fatto. Eppure è
proprio in quei luoghi che la vita si manifesta in tutte le sue sfaccettature e
la vedi, la vedi negli sguardi della gente presa a correre per le strade,
chiusa in macchina, a cavallo di una bicicletta, in moto, a piedi, alla fermata
del bus, davanti a una vetrina, in una bottega, in un cortile, in strada, al
supermercato… gente che si occupa delle mille e più faccende quotidiane, uomini
e donne, vivi come spesso neanche ricordano, impegnati e occupati a riempire il
tempo della vita. La città, quella vera, è lì, ed è proprio lì che occorre
trovare il modo per fermare questo ritmo, rallentarlo, imporre una pausa e fare
altro!
Basta qualche ora in un giorno qualunque,
basta veramente poco per trasformare il “non luogo” in luogo d’incontro dove,
come per incanto, tutta l’energia di questo disordinato e quotidiano pullular
di vita diventa un’aggregazione di forze benevole e la magia della vita si
manifesta nella sua meraviglia.
È successo a Porta Portese, nella
piazzetta senza nome tra Via Ettore Rolli e Via Portuense, perché un manipolo
di coraggiosi, per la precisione il Teatro “Porta Portese”, il comitato di
quartiere “la voce di Porta Portese”, la biblioteca condominiale “Il Cortile” e
l’associazione “R.O.S.A.”, ha voluto organizzare la festa del quartiere, una
tre giorni di spettacoli teatrali e musicali.
Ma in piazza si può fare avanspettacolo,
si può fare musica romanesca, si può fare uno spettacolo per bambini, cosa
succede se a un certo punto ci mettiamo a leggere poesia? La poesia, lo
sappiamo bene, non è un’arte di largo consumo, e ne occorre di coraggio per
leggere poesie in piazza, all’aperto, tra gente che passa e rumori molesti,
quando trenta metri più in là il chiasso di una macchina che frulla il manto
stradale, e dell’asfaltatrice che la segue a ruota, tenta di imporsi… Ebbene,
alle 19,30 del 24 luglio, che lo si creda o no, la voce della Poesia ha imposto
il proprio valore proprio lì, dove quanto di più violento aggrediva le nostre
orecchie! La Poesia non si è lasciata intimidire, e grazie agli eroi che hanno
aderito a questa iniziativa, è scesa in piazza, ha vinto la paura e si è
rivolta ai cittadini che si trovavano lì: passanti, commercianti, famiglie che
accompagnavano i bambini a prendere un gelato, curiosi, non curiosi… persone
comuni, insomma: gente che forse non aveva mai assistito a un evento del genere
e che si trovava lì solo perché il caldo li spingeva a uscire di casa.
E così venerdì 24 ho avuto l’onore di
presentare i poeti Patrizia Stefanelli, Roberto De Luca, Anna Appolloni,
Alfonso Angrisani, Gino Guglielmi, Giuseppe Alagna, Marco Maria Cappelli,
Fiorella Cappelli, Maurizio Bacconi, Felix Adado, Alessandro Dall’Oglio,
Stefano Iatosti, Antonella Antonelli e Franco Cimarelli si sono alternati sul
palco per circa un’ora e mezza di lettura di buona, e coraggiosa, Poesia. Alla
magia della lettura si è aggiunto un piccolo miracolo grazie a Patrizia
Stefanelli che ha portato sul palco sin dall’inizio Fabio, un chitarrista senza
dimora che dorme un po’ qui e un po’ là, un barbone che si trovava lì per caso,
conosciuto pochi minuti prima su una fredda panchina di granito della piazzetta
senza nome.
Insomma, la poesia deve andare dove
succede la vita, e nel nostro piccolo, noi di Porta Portese, ce l’abbiamo
portata!
Claudio Fiorentini
Tutto gira e vive intorno alla creatività e alla bontà degli intenti. La poesia è pietra d'angolo nella costruzione degli ideali. Io ci credo, noi ci crediamo. Grazie. Hai detto tutto molto bene Claudio.
RispondiElimina...è stata un'esperienza divertente e interessante, in maniera non banale. Era da mettere in conto il rischio di ricevere pomodori e fischi e invece c'è mancato poco che non piovessero fiori (non esagero, chi era presente lo sa: ha applaudito la gente di strada!) Grazie ancora a Claudio, per l'ottima iniziativa.
RispondiEliminaHo ascoltato con piacere ogni parola, ogni suono, ogni respiro, e intorno c'era il silenzio della gente, e il caos della strada,è stata una bella esperienza, è stata una cosa "vera". Grazie ancora a tutti.
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