Colomba
Di Pasquale: Il mio delta e dintorni.
FaraEditore. Rimini. 2015. Pg. 70
Un
canto di odeporico entusiasmo, di abbraccio ad una natura plurale e
polimorfica, una fuga dalle aporie del mondo, da una palude umana, verso una
palude di esseri che assumono valenza antropomorfica altra, per la loro grande
operosità nel fare attivo e integrato con un delta ricco di offerte, in unione
perfetta con l’acqua e il mondo che li ospita. Quasi un ritorno alla madre più
antica, primigenia, alla quale l’uomo era fuso dacché parte integrante della sua
linfa. Un inno alla vita; alla natura, agli esseri che la rispettano e dalla
quale dipendono. Il mio Delta e dintorni
il titolo di questa plaquette che con la sua versificazione ampia e distesa
tende ad abbracciare l’amore e la simbiotica fusione del Poeta con l’ambiente e
le sue cromatiche e benefiche proposte. Un panismo generoso e plurale dove
l’Autore incontra frammenti del suo pathos, concretizzati in: cannucce, in
aironi, in svassi, rondoni, erbe palustri, allodole, garzette… Uno sciamìo di
voli e di suoni di cui l’animo si nutre prima di rincasare nel suo corpo e
invitare la penna a tradurlo in canti:
Quando
di un posto
si
ascolta ogni pietra che parla di sé,
si
accoglie nel cuore ogni volo di uccello,
si
assapora ogni delizia del palato,
si
sfiora ogni lingua di vento,
si
odora ogni marea.
(…) (Quel posto).
E
il tutto si dipana con un afflato lirico di grande valenza umana; di urgente
stimolo al “Poema”:
Ti
abbraccio con tenero affetto,
ti
cingo la vita col mio vigoroso arto superiore destro,
ti porto tra le pieghe della mia anima per questa notte,
almeno
per questa notte
di
chiassose cicale (Risacca).
Nazario
Pardini
Grazie,
RispondiEliminagrazie e grazie per la bellissima ed emozionante lettura che mi arriva nella canicola di caldo ravennate come un "punto di sella" che ci rende entusiasti della vita che ci offre dei momenti e dei luoghi indimenticabili e unici.
Colomba