Sandro Angelucci collaboratore di Lèucade |
ANNALISA RODEGHIERO. DI
SPALLE AL TEMPO. VENILIA ED. PADOVA. 2015. Pp.116. € 12,00
Mi è stata donata brevi manu, dalla stessa
autrice, Di spalle al tempo: la
raccolta di poesie che Annalisa Rodeghiero pubblica per i tipi di Venilia
Editrice, con prefazione del Direttore de “La Nuova Tribuna Letteraria”,
Stefano Valentini.
Premessa necessaria per comprendere appieno
il valore aggiunto della pagina stampata, dell’oggetto-regalo e, dunque, della
gratuità con la quale chi scrive elargisce la parte più vera di sé al
destinatario della propria attenzione.
Ben predispone – tutto questo – ad una
lettura partecipata, che favorisce una non comune e particolare trasmissione
del pensiero. Ciò nonostante occorre ancora un altro passo, di stretta
competenza dello scrittore; occorre che quest’ultimo abbia saputo –
precedentemente – mettersi in contatto con il suo io più profondo.
Un passaggio indispensabile, che la
Rodeghiero non solo compie, ma di cui ci dà sicura testimonianza fin dalla
prima delle liriche qui contenute e forse, chissà, posta appositamente in
apertura al testo.
Sto parlando di Perdermi senza un perché; nella strofa centrale si legge: “Io sono
altro da me / e non so dirmi / perché fino a tal punto / e come e dove / mi sia
persa. . .”.
C’è un evidente senso di smarrimento ma lo
stesso è largamente ricompensato dalla consapevolezza di sentirsi differente
dal solito; voglio dire che il dolore (perché dalla sofferenza nascono i versi
citati) permette l’estraniamento, che potrebbe sembrare un perdere
l’orientamento ed è, invece, un ritrovarsi, un percepirsi “frammento di un
sogno / smarrito nel tempo.”.
In Trovami
– poco più avanti –: “E adesso cercami / in questa solitudine / non mia, / nel
profondo del mare / dove il raggio non arriva, / sulla vetta più aspra / dove
l’aria è rarefatta. . .”; non è indicativo, decisamente
esplicito, il “trovami”, il titolo voluto per questa poesia?
Ma veniamo al tema centrale del libro:
l’amore; un amore, però, anch’esso rivissuto e non ricordato – come
apparentemente, ancora, si sarebbe portati a pensare –; un amore che si palesa
nel momento, quasi paradossale, in cui perde definitivamente ogni sembianza:
“Ormai lo riconosco, / non ha più volto, / né un nome.”.
Di nuovo didascalico il testo di pag. 89:
“Inconoscibile amore / non svelarti / ai miei sensi avidi / prima che in me /
muoia il giorno.”.
Non una richiesta di concretezza, piuttosto
un’istanza di mistero; non un bisogno di mera pacificazione ma un delirio
costruttivo, foriero di tutto e del suo contrario: “Non l’avevi capito! /
l’intera gioia voglio. . e il pianto intero.”.
Il riferimento ad un interlocutore è
costante, dall’inizio alla fine, ma non se ne rivela l’identità: “. . . il
“Lui” che sembra tornare ripetutamente ad essere innesto di nuova linfa, gemma
verde che impreziosisce il tronco – scrive, in quarta, Roberto Mestrone – altri
non è che l’“Amore” dai cento volti. . .”.
Essere Di
spalle al tempo, allora, offre due grandi vantaggi – molto acutamente
evidenziati da Stefano Valentini: primo, mantenere quello “stupore bambino”
che, sempre, darà spazio alla fantasia; secondo, volgere le spalle al divenire
così che mai lo vedremo, prematuramente, “andar via”.
Sandro
Angelucci
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RispondiEliminaTimidamente ho messo tra le mani di Sandro Angelucci la mia raccolta di poesie perché non è facile, per chi sta salendo i primi gradini della scala che porta lassù, dove si respira la vera Poesia, aprirsi a chi in alto già svetta, ma sono riuscita a farlo dopo averlo conosciuto, percependo da subito la sua disponibilità all'ascolto e alla condivisione del sentire che accomuna chi frequenta i luoghi della Poesia.
RispondiEliminaOra, felice e onorata ringrazio di cuore il Poeta Angelucci per le parole generose che ha regalato ai miei versi, letti con attenzione, tanto da scovare in essi nuove sfumature, cogliendo il senso più vero del mio scrivere. Dono grandissimo che si aggiunge a quello della sua amicizia, già preziosa.
Grazie, carissimo Sandro.
Annalisa Rodeghiero