Riflessioni
di Anna Vincitorio
sulla
poetica di Lino D’Amico
Una voce: sommessa, colma di ricordi. Ricordi
vivissimi d’amore. La madre e i suoi occhi. Una madre ricordata nel declino
degli anni “smarrita nel buio della solitudine”. Nel figlio
rivivono le angosce in cerca di “briciole
di luce”. E’ la vittoria dell’ombra,
ma, sempre presente, impalpabile la carezza di colei che ha donato la vita, il
suo sorriso, per poi svanire con i “sogni
dell’alba”. Lino D’Amico sente il tempo sfuggirgli e ritorna col pensiero a
immagini fissate nel ricordo di un tempo di “onde, di raggi di luce”. Un tempo che ritorna lieve come “orme sulla sabbia” legate alla giovinezza. Ma “la realtà è solitudine.” Siamo alla
fine del giorno e ancora nei silenzi della sera vagheggia un abbraccio per “superare il buio”. Il poeta ha pensieri
incerti, “sussurri lievi”. Il suo
sentire percepisce “profumi di mirto”. Tutto è ormai ombra “in un cuore senza età”. Cosa resta? Un
silenzio inquieto, “brusii e grappoli di
sogni in un tutto… che è già ieri”.
Anna Vincitorio Firenze – Agosto 2020
RispondiEliminaRICEVO E PUBBLICO
Genti.ma Prof.ssa
Le considerazioni critiche che ha riservato alla mia poetica hanno particolarmente toccato le corde del mio sentire . La Sua riflessione ha colto ogni celato dettaglio del mio modo di essere che cerco di esprimere con i versi delle mie poesie. La ringrazio per la pazienza ed il tempo che mi ha concesso e ne sono orgoglioso. Porgo un saluti a tutti i collaboratori di Leucade e stringo in un forte abbraccio il nostro Nocchiero Nazario che tutti ci accoglie sul nostro ambito Scoglio -
Lino D'Amico