Demiurgica salsedine
di Rita Fulvia Fazio
collaboratrice di Lèucade
Sovrasta
il respiro incessante del mare
che, dell’onda,
dilegua l’oro degli scogli
traboccanti; distesi
al sole dell’inverno.
Tu, sul molo, passeggi
l’ora lenta
alla vertigine alta:
schiumosa frange
al luccichio che lampa il cuore,
stanco, al miraggio
festoso e straniante.
D’azzurro, riafferri slanci,
pupille in gioia.
È breccia il setter,
che là, a riva,
scava tra la sabbia
al vento dell’attesa.
E tu, vai,
a quel vento perdoni;
sollievi impronte gentili
sulla battigia,
volte al passo solitario
di un destino audace.
È uno strappo, e svapora
l’orizzonte smeraldino
nell’attimo di vermiglia
compassione.
Svaniscono frammenti riarsi
dell’altrui sete di vendetta.
Giustizia richiama gloria:
specchia, di conchiglia in conchiglia,
lo sguardo;
in luce tesse merletti di silenzi
e dipinge occhi di madreperla.
È gloria di isole
sparse tra le stelle
in un cielo di salsedine.
Rita Fulvia Fazio
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